Parco d'Arte Vivente - PAV
Torino
via Giordano Bruno, 31
011 3182235 FAX 011 3182235, 011 8191253
WEB
Marta De Menezes - Dario Neira
dal 3/2/2011 al 23/4/2011
merc-ven 15-18; sab e dom 12-19

Segnalato da

Elisabetta Palaia



approfondimenti

Marta De Menezes
Dario Neira



 
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3/2/2011

Marta De Menezes - Dario Neira

Parco d'Arte Vivente - PAV, Torino

Il titolo della mostra 'Body Nature' rimanda alla natura intesa come corpo, ma anche al corpo in senso proprio. I lavori si caratterizzano per l'impiego, quasi esclusivo, di materiali biologici (DNA, proteine, cellule, batteri) intesi come medium. Interpellando le piu' recenti ricerche biotech, Neira e De Menezes intendono mostrare come il corpo sia di fatto accomunato al resto del vivente in virtu' della comune componente organica.


comunicato stampa

Venerdì 4 febbraio 2011, alle ore 18.30, inaugura Body Nature, doppia personale di Marta De Menezes e Dario Neira, a cura di Claudio Cravero e nell’ambito dell’Art Program diretto da Piero Gilardi.

Body Nature, accostamento di due sostantivi in lingua inglese, rimanda alla natura intesa come corpo, ma anche al corpo in senso proprio, fatto di natura e in essa immerso, ossia agente vivente e comunicante nel mondo. I lavori in mostra si caratterizzano così per l’impiego, quasi esclusivo, di materiali biologici (DNA, proteine, cellule, batteri) intesi come medium. Interpellando le più recenti ricerche biotech, Neira e De Menezes intendono mostrare come il corpo sia di fatto accomunato al resto del vivente in virtù della comune componente organica. Se uomo e mondo condividono la stessa natura, il corpo non è altro che il filtro attraverso il quale interno ed esterno comunicano.

Mentre la biologia e le biotecnologie, con gli ultimi sviluppi della chirurgia plastica e dell’ingegneria tessutale, fino a poco tempo fa erano utilizzate dagli artisti con intento provocatorio (Stelarc, Orlan), oggi costituiscono semplicemente lo strumento con cui esprimersi, e non il tema centrale affrontato. Filtrati dunque con gli strumenti tipici del laboratorio, propri della scienza, i loro sguardi sono narrazioni che parlano dell’esistenza, ossia dell’essere - attraverso il corpo biologico - in un preciso contesto. Proteic Portrait, installazione principale di Marta De Menezes (1975, Lisbona; alla sua prima presenza italiana) si presenta come vero e proprio atelier d’artista, luogo della creazione e della sperimentazione.

Si tratta a tutti gli effetti di un laboratorio in cui si fondono esperienze artistiche e scientifiche, l’una funzionale all’altra nella creazione di mArta, ritratto proteico dell’artista. Lo studio dei meccanismi chimico-organici è anche la base di Functional Portrait, immagini registrate dalla risonanza magnetica del cervello dell’artista impegnata in una precisa attività. Uno scan-selfportrait, sempre realizzato attraverso l’impiego di strumentazioni mediche come l’RMN, è anche Somato Landscape di Dario Neira (1963, Torino) che restituisce un’immagine di sé “all’osso”, essenziale e organica, eppure ancora capace di raccontare le emozioni e l’intimità, anche psichica, del soggetto.

In questa direzione, i lavori di Neira parlano di una terza natura, dimensione che costituisce l’unione di arte, scienza e sacro, poiché l’essere umano, conscio dei processi e dei meccanismi corporei, s’interroga da sempre sul mistero dell’esistenza e della morte. Nasce così, nella corte del PAV, Claustrum, installazione sonora sul mondo dello spirito che, conservato nel corpo e nella mente, si sviluppa artisticamente attraverso una narrazione frammentata, un percorso emotivo scandito da parole tratte da Le Ceneri di Gramsci e pronunciate dallo stesso Pasolini.

Nella serra, spazio principale del PAV, le opere di De Menezes e Neira sono accostate in modo da rintracciare una matrice comune, un’affinità che va al di là degli strumenti e dei soggetti che, apparentemente simili, sfumano le categorie di genere maschile e femminile. La relazione dei lavori è infatti riscontrabile nell’attenta, quanto critica, visione della realtà, la stessa che spinge entrambi a indagare i problemi etici sollevati dalle pratiche mediche e scientifiche impiegate e, più in generale, il loro modo di inscriversi nella società.

Marta De Menezes, sabato 5 febbraio 2011, guiderà inoltre il pubblico del PAV nel Workshop_19/Coltivare Cultura, una sperimentazione di laboratorio alla scoperta del territorio, per molti nuovo e a tratti perturbante, della materia organica che costituisce e fonda il corpo. Il workshop fa parte della serie di attività, curate da Orietta Brombin, che vedono gli artisti impegnati in progetti svolti insieme ai partecipanti. Durante tutto il periodo di esposizione lo staff educativo del PAV conduce inoltre TATTOO, laboratorio rivolto alle scuole e ai gruppi. L’attività, che riscopre le analogie fra i segni naturali e gli stilemi tipici della tradizione del tatuaggio, declina in modo partecipativo i temi al centro della mostra: lab@parcoartevivente.it.

Contatti: Elisabetta Palaia
PAV_press T/F +39 011 3182235 press@parcoartevivente.it

Immagine: Marta De Menezes, Functiona portrait (garden draw), 2002

Inaugurazione Venerdì 4 febbraio 2011, alle ore 18.30

Parco d'Arte Vivente PAV
via Giordano Bruno, 53 (ang. V. Galluppi) - Torino
Da mercoledì a venerdì, ore 15 – 18; sabato e domenica 12 – 19
Ingresso: intero 3 €, ridotto 2 €, gratuito Abbonamento Torino Musei / Torino+Piemonte Card

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