Spazio Rocco Scotellaro
Vigevano (PV)
via Cesarea, 49
0381 76364 FAX

Michele Paladino
dal 18/3/2011 al 28/3/2011
mar e sab 17-19, merc e ven 21-23, dom 10-12 e 17-19
338 9018980

Segnalato da

Vincenzo Pellitta



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Michele Paladino



 
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18/3/2011

Michele Paladino

Spazio Rocco Scotellaro, Vigevano (PV)

La scultura come spazio del sacro. Vecchie lamiere vengono fatte rivivere senza celare i segni del tempo, le ruggini piuttosto che le crepe, invitando lo spettatore ad entrare in un'altra dimensione: nello spazio del sacro.


comunicato stampa

Con il Patrocinio dell’Amministrazione comunale di Vigevano, lo “Spazio Rocco Scotellaro” di Vigevano è lieto di ospitare la mostra personale di Michele Paladino dal titolo "La scultura come spazio del sacro" con una selezione di sculture realizzate dagli anni Ottanta ad oggi. Mariangela Maritato nel testo in catalogo scrive: E' attraverso il ferro che lo scultore Michele Paladino da voce alle sue emozioni e alla sua visione mistica di un cosmo che parla attraverso il linguaggio dei simboli. Nelle sue opere vecchie lamiere vengono fatte rivivere senza celare i segni del tempo, le ruggini piuttosto che le crepe, invitando lo spettatore ad entrare in un'altra dimensione: nello spazio del sacro. Misteriose creature prendono forma come fossero ombre, sintetiche ed essenziali. Come ne "La lunga attesa" dove un gruppo di donne velate sembra procedere verso una rete che ne blocca il cammino. Sulle loro teste il sole e la luna evocano un ordine cosmico al quale l'artista invita a guardare per scoprire i significati più profondi della vita e della fede. Ritroviamo in lui l'attitudine a voler affermare il sentimento e la spiritualità in antitesi alla ragione esaltando la libertà del genio artistico nei confronti delle convenzioni sociali e dei modelli dominanti. Nonostante il ricco corredo iconografico delle sue opere, che attinge all'arte sacra e alla simbologia medievale, ciò che emerge con forza è una visione tragica della realtà e un punto di vista etico sul mondo indagato nelle sue ferite sociali. La sua pietas ha il sapore antico della profonda devozione religiosa, del rispetto verso la famiglia e verso l'uomo che porta l'artista a farsi carico dei mali della società e a volerne denunciare la manifestazione amplificandone i tratti e facendo in modo che il messaggio arrivi all'occhio dello spettatore nel modo più diretto ed immediato possibile.

Originario di Montesano (Salerno), Michele Paladino si è trasferito a 16 anni a Vigevano (Pv) continuando i suoi studi che lo hanno portato, dopo la maturità artistica, a diplomarsi nel 1982 in decorazione presso l'Accademia di Brera. Hanno scritto di lui critici del calibro di Raffaele De Grada, suo maestro a Brera, che aveva già intuito in lui, nel lontano 1984, una profonda passione, costanza e umiltà nel lavoro. E' stato con De Grada che Paladino condusse uno studio sul Medievo concepito come "età dell'oro" e di candido rapporto tra gli uomini. Un'esperienza che ha profondamente segnato il suo stile. I volti raffigurati nelle sue tele che completano le sue installazione scultoree sono infatti "icone", immagini che esprimono sacralità come gli affreschi del Giotto o di altri maestri medievali. Lo studio dell'arte classica, di Pompei, del teatro della Bauhaus e della teoria della similarità strutturale tra arte della costruzione e arte scenica lo ha invece condotto ad una riflessione personale sulle possibilità espressive della scultura intesa come forma d'arte "pura", con una propria architettura interna, fino al concepimento di forme e strutture i cui vuoti invitano lo spettatore ad entrare nell'opera e a viverla in maniera partecipata. Finestrelle ritagliate nella lamiera, porte, scale, vortici. La sua scultura assorbe l'immaginazione capovolgendo le coordinate spazio temporali della realtà. E' lo spazio e il tempo dell'opera che si afferma insieme alla sua narrazione.

Inaugurazione 19 marzo ore 17.30

Spazio Rocco Scotellaro
via Cesarea, 49 - Vigevano (PV)
Orario: mar e sab 17-19, merc e ven 21-23, dom 10-12 e 17-19
Ingresso libero

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