L'Idioma
Ascoli Piceno
via delle Torri, 23
0736 254740 FAX

Contrapposti
dal 8/11/2002 al 20/11/2002
0736 254740

Segnalato da

kalos comunicazioni




 
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8/11/2002

Contrapposti

L'Idioma, Ascoli Piceno

Il Centro d'Arte L'Idioma ospita due mostre personali in contemporanea di Giuseppina Riggi e Calogero Barba, due artisti siciliani che da anni vivono in tandem l'esperienza dell'arte e della vita quotidiana.


comunicato stampa

CALOGERO BARBA - GIUSEPPINA RIGGI

ASCOLI PICENO - Il Centro d'Arte L'Idioma, di via delle Torri, 21, ospita due mostre personali in contemporanea di Giuseppina Riggi e Calogero Barba, due artisti siciliani che da anni vivono in tandem l'esperienza dell'arte e della vita quotidiana, Calogero Barba è un viaggiatore che ritorna a considerare gli oggetti lontani dalla sua esperienza, lontani perché appartengono a un passato che non gli è più tanto prossimo, viaggiatore perché i suoi viaggi di ritorno gli permettono di scoprire ed usare oggetti che gli sono vicini in quanto fanno parte della storia della sua cultura, la cultura dell'agro contadino dell'interno della Sicilia; ma questo suo tornare ad osservarli, gli permette di esperire nuovi linguaggi nuovi punti di vista, nuove situazioni storiche dell'oggetto scardinandone la posizione culturale originaria rompendo la pertinenza dell' oggetto offrendolo alla osservazione di altri punti di vista, mutando, come nel canto delle mille foglie, la propria relazione con le cose costruendo con esse nuove immagini di visione. Muta cosi il rapporto che l'oggetto ha con l'uomo.

Un uomo faber ha progettato e costruito l'oggetto legittimandolo da un punto di vista che determina la sua funzione; un uomo artista Adesso rompe la sua pertinenza, muta il suo punto di vista, per cui si trasforma il suo essere oggetto storico e si pone come ''materia'' per divenire oggetto di nuove storicizzazioni, di nuove elaborazioni di punti di vista, per le provocazioni di un viaggio senza funzioni che è quello operato attraverso le vie dell'arte Calogero Barba si spinge anche oltre. Affascinato dalla situazione culturale che ha prodotto gli oggetti che cita, sceglie anche la loro mitologia, il loro essere parte di una sacralità del vivere che percorre antiche memorie, antiche fabbrilità, antiche ritualità. Giuseppina Riggi cerca i cammini esplorabili, rendendo visibili le tracce di un viaggiarvi den­tro e di un osservano dall'alto anche.Il corpo perciò diviene l'incarnazione del segno che si fa gesto, che si fa parola, forse essenza riconoscibile - per il suo essere oggetto di peso e misura - esso stesso luogo della parola, che proprio in esso si fa canto e voce, lasciando scavare dentro di sé il cammino, i transiti di un procedere oltre l'origine o verso l'origine. Ciò che è dentro dunque, si fa espressione del suo fuori; ed è nel suo fuori che si fanno respiro i segni dell'esistere, del conoscersi, del trovarsi Ed è per necessità allora che il tempo disegna attorno al corpo un prima e un poi, un prin­cipio e una fine del passare dei flussi di respiri che lo fanno parola; ed è per questo che, al di là delle dimensioni tangi­bili e misurabili, lo spazio si fa effimero riferirsi ad una unità di movimenti che è la chiave dell'universo di segni che lo animano. Ecco allora la spirale che conduce lo sguardo al segno che la genera o che centripeta verso l'infinito varcando gli oriz­zonti misurabili, che sono gli orizzonti del corpo che si fa segno e parola per andare oltre se stesso, oltre le geometrie che lo definiscono. Ed è per questo che il corpo non può fare a meno di farsi spazio, come di perdere la sua consistenza fisica per essere, a sua volta, attraversato dallo spazio. Ed è in questo gioco di con/penetrazioni che Giuseppina Riggi mette a fuoco il punto di osservazione e disegna i cammini dell'occhio che sposano lo spazio e il corpo, come dire il corpo e il suo oltre, la materia e il suo respiro, e si inoltra nella dimensione che scandisce il tempo in continui giochi sottili di attrazione, di seduzione e di distacco: un ambiguo stato di eros che combina e separa, che si ricompone nella forma che si fa - nella combinazione dei segni -voce e parola. Giuseppina Riggi innesca così processi spiraliformi per penetrare nel corpo e per andare al di là delle geometrie della sua fisicità, non per praticare un esercizio della fuga. ma per comprendere il suo essere nel tempo, nelle sua spirale, e per ricondurre allo spazio e alle cose il segno delle parole.

Orario apertura: dalle 18.00 alle 20.00

Inaugurazione Sabato 9 NOVEMBRE 2002 ore 18,00

Foto dell'opera di Giuseppina Riggi ''Scritture di Sensi''

L'IDIOMA CENTRO D'ARTE
Via delle Torri , 21
Tel. 0736 254740
63100 ASCOLI PICENO

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Omar Galliani
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