SpaziOfficina Quarnaro
Padova
via Quarnaro, 1
347 7631578 FAX
WEB
Drop Soup Studio e Francesca Pasquali
dal 30/3/2011 al 20/4/2011
inaugurazione ore 19, mar-sab su appuntamento

Segnalato da

Barbara Peci




 
calendario eventi  :: 




30/3/2011

Drop Soup Studio e Francesca Pasquali

SpaziOfficina Quarnaro, Padova

Build Up. La mostra dei vincitori di Riciclarti - Cantiere Arte Ambientale 2010 sottolinea la possibilita' di pensare uno spazio altro, fuori dalle contrapposizioni tradizionali: natura/cultura, ordine/caos.


comunicato stampa

a cura di Natasha Bordiglia

L’Associazione spaziOfficina “quarnaro” ospiterà all’interno del proprio spazio espositivo, dall’ 1 al 21 aprile, la mostra “BUILD UP” del gruppo di designers Drop Soup Studio e dell’artista Francesca Pasquali, vincitori del concorso Riciclarti - Cantiere Arte Ambientale 2010, promosso dall'associazione culturale diip in collaborazione con il Comune di Padova.

La mostra sottolinea la possibilità di pensare uno spazio altro, fuori dalle contrapposizioni tradizionali: natura/cultura, ordine/caos. Uno spazio interstiziale dove si evidenziano le smagliature nelle logiche di appropriazione, inclusione, specializzazione. Attorno a questo tipo di spazio si costruisce la mostra Build Up scandita nelle stanze di una vecchia officina ora riconvertita in galleria d'arte. I brevi capitoli che compongono la narrazione si susseguono in un percorso circolare che vede ora protagonista il gruppo di designers Drop Soup Studio ora l'artista Francesca Pasquali, entrambi partecipi di un moto che vive di slittamenti continui, nei quali si alternano momenti di partecipazione quasi ludica a momenti di visione intimista.

L'installazione creata da Drop Soup Studio trasforma la rivista da loro stessi pubblicata in mattoni di un forte, mattoni che il pubblico è chiamato a prendere, partecipando al processo di trasformazione ed eventuale distruzione della costruzione. Le parti non più utili dell'edificio divengono entità autonome fruibili; il gioco messo in atto sfrutta la logica dell'happening per divenire momento assertivo di un cambiamento possibile attraverso la condivisione.

L'ironica esplicitazione degli elementi costruttivi trova un eco dagli accenti indubbiamente più lirici in una delle stanze dedicate a Francesca Pasquali, in cui l'opera Straws è affiancata da Zoom. La materia della prima opera - un susseguirsi ininterrotto di cannucce colorate - è sottoposta ad una visione ravvicinata in Zoom, attraverso una lente di ingrandimento. Un semplice e comunissimo materiale plastico diviene materia scultorea rilucente, modellata a creare una superficie aggettante in cui le diverse altezze e l'accostamento dei colori è giocato per far apparire, sulla retina di colui che guarda l'opera, vibrazioni luminose intermittenti. Le cannucce colorate, anche a palpebre alzate, danno vita ad una ritmica luminosità multicolore lampeggiante.

Lo straniamento visivo prodotto da Straws si quieta in Frappa, dove il neoprene nero si contorce per disporsi a formare una sensuale onda nera che avvolge lo sguardo in un abbraccio contemplativo. Il silenzioso moto ondulatorio che ci afferra guardando Frappa diventa grido che ci fagocita in Elastici. Centinaia di elastici, usati nel loro colore naturale e nelle varianti verde e giallo, saturano di vortici la superficie. La natura dell'elastico viene qui esasperata fino ad essere trasformata in materia densa, carica di un'espressività cromatica di stampo quasi psichedelico.
La materia è esplorata ed esposta nell'opera Ipotesi in cui i materiali abituali dell'operare di Francesca Pasquali vengono offerti al pubblico attraverso un contatto visivo ravvicinato e tattile creando sette ambienti lillipuziani multisensoriali. Il fruitore è invitato ad avvicinarsi e a toccare le
sculture poste su alti steli in metallo partecipando al processo di fascinazione vissuto dall'artista.

La continua ricerca di principi di ordine allo scopo di creare una tensione interna alla composizione è una cifra costante dell'operare artistico di Francesca Pasquali e la ritroviamo anche nell'installazione Rolls e nelle sculture Bozzoli e Cris in poliuretano espanso. Rolls come un grande boa si snoda all'interno dello spazio espositivo assumendo configurazioni diverse a seconda del luogo in cui viene installata. In questa mostra percorre la grande sala centrale della galleria accompagnata dalle sculture Bozzoli in cui l'artista utilizza lo stesso duttile materiale per creare elementi simili a involucri protettivi. Il concetto di metamorfosi già dichiarato dal titolo stesso delle sculture si rende esplicito nelle infinite possibilità in cui queste opere possono svilupparsi. In Build Up divengono elementi che interagiscono con l'architettura dello spazio, strutture che avvolgono lo spettatore in un ambiente sensuale e organico. La sensualità discreta di queste opere si fa più audace in Cris, tappeto-coperta dalle forme morbide e accoglienti. L'esplorazione dei materiali condotta dall'artista muta la natura fredda delle sostanze fisiche usate - siano esse plastica, neoprene, elastico o poliuretano -.

La sensualità latente che percorre la sala è accentuata dalla presenza del Divano e del Pouff realizzati da Drop Soup Studio. Oggetti di design, realizzati utilizzando materiali riciclati, attirano l'osservatore invogliandolo ad un contatto tattile. Materiali poveri trasformati in eleganti sedute esaltano una produzione connotata da un approccio sia emozionale che razionale. Molte delle preoccupazioni classiche del design, quali funzionalità e estetica, si sovrappongono a quelle più recenti legate alla necessità di non incidere negativamente sull'ambiente.

L'attenzione ai temi ecologici è un elemento distintivo del gruppo e ritorna anche nella lampada Naso che occupa l'ultima sala della galleria. L'oggetto volutamente ironico associa ad un naso che fuoriesce dalla parete una goccia in vetro ed è realizzato con un impasto di ceramica riciclata. Il carattere artigianale degli oggetti creati da questo giovane gruppo di design contraddistingue Wet Nose, dove la forma rispecchia fedelmente la fisionomia di un naso che potrebbe appartenere a uno dei tre soci del marchio. In questo caso l'oggetto di design si è appropriato di una delle più classiche tecniche scultoree.

Lavorare ai margini, ai confini delle categorie è il minimo comun denominatore dell'operare dell'artista Francesca Pasquali e del gruppo di design Drop Soup Studio, "building up" un nuovo modo di pensare i materiali e lo spazio in cui solitamente si inscrivono.
Il residuo svanisce e in primo piano rimane l'arte.

Catalogo in mostra a cura di Barbara Peci
Evento patrocinato dalla Regione Veneto

Inaugurazione 31 marzo ore 19

SpaziOfficina Quarnaro
Via Quarnaro, 1 - Padova
Su appuntamento
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [12]
Giovanni Ambroso
dal 27/5/2014 al 14/6/2014

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede