Villa Bruno
San Giorgio a Cremano (NA)
via Cavalli di Bronzo, 20
WEB
Peppe Pappa
dal 5/4/2011 al 8/4/2011
9-13 e 15-20

Segnalato da

Stefano Taccone




 
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5/4/2011

Peppe Pappa

Villa Bruno, San Giorgio a Cremano (NA)

Insieme. Nell'istallazione dell'artista "un frammento di volto umano, allegoria di un qualsiasi comune cittadino italiano, emerge squarciando parzialmente uno sfondo costituito da un tricolore rovesciato di 90 gradi e di estrema piattezza cromatica".


comunicato stampa

Peppe Pappa, “Insieme” per ritrovare l’Unità.
Mario Franco

Idealizzata e sognata da Mazzini, ma realizzata dalla classe dirigente piemontese grazie soprattutto all’abilità diplomatica di Cavour e al temperamento generoso e incendiario di Garibaldi, l’Unità d’Italia integrava davvero identità, culture, tradizioni, persino lingue diverse? Oppure si raggiungeva soltanto l’unità politica? «Si è fatta l’Italia, è ora di fare gli Italiani», recitava la celebre sentenza di Massimo d’Azeglio, con retorica sufficiente a svelare le difficoltà di una reale unificazione. …Peppe Pappa, attore di primo piano negli avvenimenti artistici negli anni Settanta dell’impegno civico e politico, ancora continua a interpretare la vita con poetica capacità di aprirsi all’invenzione, alla fantasia, al sogno, muovendo la sua azione in nuove tecnologie e sincere ispirazioni. Narratore visivo che, secondo la lezione di Deleuze, dalle altezze o dalle profondità di una visione trascendente ormai impraticabile, è passato a ricondurre la “proprietà metafisica” nei corpi e nell’immanenza della superficie, restituendole dignità e rendendola plausibile, ha immaginato il desiderio e la speranza della riunione in un volto diviso in due che aspetta il ricongiungimento per riprendere espressione.

L’Italia allo specchio
Stefano Taccone

Qualche settimana fa un esuberante e combattivo “intellettuale padano”, intervenendo in un talk show dedicato all’imminente centocinquantenario dell’Unità d’Italia, osservava come fino a qualche mese fa nessuno sapesse che cos’è il 17 marzo, mentre ora tutti quanti sembrano riscoprire improvvisamente il sentimento verso il tricolore ed emozionarsi alle note dell’inno di Mameli, atteggiamenti che, intendeva probabilmente insinuare, sono esclusivamente dettati dalla necessità di opporre nuovi espedienti propagandistici contro la Lega ed il suo popolo. Tale discorso, per quanto colui che lo ha pronunciato possa apparire detestabile e per quanto si possa essere lontani anni luce dalle ragioni della fazione cui egli appartiene, mi sembra illuminante sulle dinamiche dell’odierno dibattito pubblico che accompagna la ricorrenza.

…A fronte di tale confuso quanto scarno dibattito Peppe Pappa recupera i modi e le ragioni del suo percorso recente e meno recente, compresi quelli esplicati in alcuni di quei frangenti in cui, come avviene da circa un anno e mezzo a questa parte, indossa le vesti del curatore, ruolo che peraltro ha ancora intenzione di ricoprire in futuro, oltre e piuttosto che come artista. Eludendo tanto l’acritica celebrazione quanto la becera svalutazione, nonché forte, per un verso, dell’ineludibile tensione morale che oggi come ieri non può risiedere al di fuori dell’orizzonte di colui che, per quanto sia titolare di un potere d’impatto assai limitato rispetto alla megamacchina del consenso plutocratico, si cimenta nella produzione autonoma di linguaggio (sono questi alcuni dei principi ispiratori della mostra curata da Pappa nel giugno del 2010, “Moralità per il mondo”), e conscio, per un altro verso, della condizione di particolare criticità che attraversa il nostro paese da tempo, ma che negli ultimissimi anni pare aver conosciuto una ulteriore radicalizzazione (uno scenario tale da indurlo ad intitolare la mostra da lui curata il mese immediatamente successivo “Impeachment, l’Italia fatta a pezzi”), il suo discorso intende porre l’oggetto della contesa su di un piano di problematicità.

…In “Insieme”, ove un frammento di volto umano, allegoria di un qualsiasi comune cittadino italiano, emerge squarciando parzialmente uno sfondo costituito da un tricolore rovesciato di 90º e di estrema piattezza cromatica, quella tipica della grafica digitale, può essere riscontrato un analogo “cortocircuito termico”, al quale si sovrappone lo iato esistente tra il significato del titolo, che, riportato nella parte inferiore, fa appello alla qualità di ciò che è unito, e quanto risulta effettivamente visibile, la lacerazione prodottasi all’interno della superficie stessa della bandiera e ricadente sul volto che si scorge attraverso i suoi lacerti. Il congelamento della visione si tramuta così in congelamento dello spazio-tempo al fine di permettere una più ariosa riflessione. Tale processo di solidificazione coinvolge innanzi tutto i “mal accesi ardori” della propaganda di regime, affinché i suoi clamori lascino il campo alla reale condizione di enigmatica sospensione in cui siamo immersi, alla contemplazione di un panorama, quello del presente del nostro paese, che non riusciamo a percepire con maggiore chiarezza di quanto il personaggio che ci sta di fronte, se fosse vivo, potrebbe percepire noi che lo osserviamo (anzi forse noi percepiamo ancor meno). La contemplazione di quest’opera prende così a funzionare per lo spettatore in maniera prossima ad uno specchio.

Inaugurazione: mercoledi 6 aprile 2011 ore 20

Fonderie Righetti - Villa Bruno
via Cavalli di Bronzo, 20 - San Giorgio a Cremano (NA)
Orari: 9:00/13:00 - 15:00/20:00

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