Cripta747
Torino
Galleria Umberto I, 29 (dopo le ore 20 ingresso da p.zza della Repubblica 4)
349 5498512 FAX
WEB
A show is a show is a show
dal 14/4/2011 al 4/5/2011
martedi - sabato 15,30-20

Segnalato da

Cripta747




 
calendario eventi  :: 




14/4/2011

A show is a show is a show

Cripta747, Torino

Un gruppo eterogeneo di artisti, architetti e designers si sono riuniti per lavorare negli spazi di Cripta747. L'obiettivo e' trasformare lo spazio dell'arte in un luogo in grado di accettare le diversita', radicalizzate dalle posizioni individuali assunte nel lavoro di ognuno. Opere di Hugo Canoilas e Vasco Costa, Fabrizio Cosenza, Derek Di Fabio e Gemma Noris, Helena Hladilova...


comunicato stampa

-------english below

Hugo Canoilas e Vasco Costa - Fabrizio Cosenza - Derek Di Fabio e Gemma Noris - Helena Hladilova - Salome Lamas Nils Meisel - Wolfgang Obermair - Namsal Siedlecki - Sophie Dodelin - Iacopo Seri - Dalila Vaz

Un gruppo eterogeneo di artisti, architetti e designers si sono riuniti per lavorare negli spazi di Cripta747. Il punto: lavorare colletivamente. Il collante per riunire le diversitá dei singoli é stato il tempo trascorso nelle molteplici esperienze di vita quotidiana gradualmente diventate rituali di gruppo. Un tempo che non corrisponde ai dieci giorni trascorsi assieme a Torino, ma alla velocitá con cui sono stati vissuti.

L’obiettivo é stabilito: trasformare lo spazio dell’arte in un luogo in grado di accettare le diversitá, radicalizzate dalle posizioni individuali assunte nel lavoro di ognuno. I lavori sono stratificazioni di azioni del singolo distorte dallíntervento dell‘altro. L’altro é attivo nelláiuto sia attraverso imput intellettuali che tramite abilitá manuali, incarnate nel tempo del lavoro, una sorta di tempo cosmologico, un tempo diverso da quello dello stile di vita contemporanea. Línsieme ricorda un cadavre exquis, una reazione a catena dove il caso, attraverso la necessitá, elabora un significato. Lo spettatore é portato cosí di fronte ad una situazione informe – il grottesco contro l’oppressione del razionale. Non incoerenza ma piuttosto un altro tipo di complessitá, che richiede l’utilizzo di libere associazioni.

A show is a show is a show é una mostra dove i modi dázione acquisiscono una voce, con un proprio ethos ed il relativo modus operandi, che rimangono coerenti con le posizioni artistiche, politiche e sociali di ognuno. Il lavoro nelle strade di Torino rimane invisibile dal momento che é fatto per i torinesi. Erano liberi e bisogna che rimangano liberi.

Joseph Girls

- Ciao ragazze.... (voce maschile)
- Ciao! (voce femminile collettiva)
- Allora , che succede? (basso)
- Stavamo facendo una mostra! (voci alte ed eccitate)
- Ma cos’e tutto questo? (moderato)
- Abbiamo fatto tutto assieme, ci siamo molto divertite! (risate)

L’anno del Coniglio!

I Cinesi credevano che la loro storia fosse in relazione con l’alto dei cieli. Chiamavano la loro terrra il Regno di Mezzo, che era lo specchio del regno dei cieli, in cui le stelle non si posavano mai. LÍmperatore, (chiamato anche Figlio del Cielo) era il mediatore tra il cielo e la terra. Egli, attraverso l’astrologo imperiale, riusciva ad identificare il cambio delle stagioni, e poteva prevedere ed interpretare tutti I segni del cielo.

Era credenza comune che se límperatore avesse fatto un errore nelle sue previsioni, egli avrebbe perduto tutti I poteri conferitigli dalla natura. Era quindi molto importante che I suoi consiglieri osservassero e calcolassero con gran precisione tutti I movimenti del cielo. La punizione per eventuali mancanze era la decapitazione.

-------english

A show is a show is a show

Hugo Canoilas e Vasco Costa - Fabrizio Cosenza - Derek Di Fabio e Gemma Noris - Helena Hladilova - Salome Lamas Nils Meisel - Wolfgang Obermair - Namsal Siedlecki - Sophie Dodelin - Iacopo Seri - Dalila Vaz

A heterogeneous group (artists, designers, architects) came together to work at Cripta 747 art space. The core: to work collectively. The binder: diversity; the time experienced through the manifold of quotidian habits that become group rituals. It is not about 10 days in Torino; it is about the intrauterine speed balance.

The objective is set: a space of art able to accept the difference, radicalized by every each individual working drive. The works are layers of individualism corrupted by the other, in a collaborative working process. This obtains expression by means of intellectual input or craft, embodied on the working time (cosmological time) different from the contemporary lifestyle.

The show resembles a cadravre exquis, a reacting chain, where chance origins meaning.The viewer is pushed in front of a formless situation – the grotesque against the intellect’s oppression, setting a complexity that demands the use of free associations.

A show is a show is a show is an exhibition where the ways have gain a voice within ethos and its modus operandi, that are meant to remain coherent with their artistic, political and social positions. Torino’s street work remains invisible once created by Torino’s people. They were free and they ought to remain free.

Joseph Girls

- Hi girls... (male voice)
- Hi! (colective female voice)
- So what´s up here? (low)
- We were doing a show! (loud and excited voices)
- But what is all this? (moderate)
- We made everything together, and had lots of fun! (with laughs)

The year of the Hare!1

Chinese believed that their story was related to the heaven. They called their land Middle Kingdom, which represented the kingdom of heaven. In witch stars were never to be laid. The Emperor (Son of Heaven as it was called) was the mediator between heaven and earth. He knew, by its imperial astrologer, how to identify the seasons’ change, could predict and interpret all the signs of heaven.

It was believed that if the emperor had made a mistake in his predictions, he would loose all the powers conferred to him by nature. Therefore, it was important that his advisers observed and calculated with great precision all the movements of the sky. Beheading was the punishment for his eventual lapses.

1 The Year of the Hare (1975; Finnish: Jäniksen vuosi) is also a novel by Finnish author Arto Paasilinna. It has been translated into over a dozen languages including English, French, Hungarian, Italian, Dutch, Swedish, German, Italian and Estonian.

Inaugurazione Venerdì 15 aprile, ore 18:30

CRIPTA747
Galleria Umberto I, 29 - 10122, Torino
Dal martedì al sabato ore 15:30-20:00
Ingresso libero

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