Mario Dondero
dal 5/5/2011 al 11/6/2011
Segnalato da
5/5/2011
Mario Dondero
Palazzo Casotti, Reggio Emilia
Mosaico italiano. Esposte 70 opere tra cui vere icone del fotogiornalismo, come i ritratti di Pasolini e Primo Levi o i contadini della bassa emiliana, fino alle immagini dei recenti sbarchi a Lampedusa. "Dondero e' veramente realista, e neoreralista, perche' la realta' e' l'unica cosa che gli importa. Un mondo in bianco e nero nel senso piu' morale dell'espressione, quello appunto della delicatezza, del rispetto, della luce 'naturale'." (Elio Grazioli)
a cura di Elio Grazioli
Nell’ambito della sesta edizione di Fotografia Europea, la rassegna internazionale promossa dal Comune di Reggio Emilia, dedicata quest’anno a “Verde, bianco, rosso. Una fotografia dell’Italia”, dal 6 maggio al 12 giugno 2011, Palazzo Casotti a Reggio Emilia ospita la mostra Mario Dondero. Mosaico italiano, curata da Elio Grazioli.
Il percorso espositivo presenta settanta opere di uno dei più importanti esponenti del fotogiornalismo italiano, conosciuto in tutta Europa per i suoi reportage che hanno fatto la storia della fotografia d’inchiesta. Tra gli scatti esposti, vere icone del fotogiornalismo, segnaliamo i ritratti di Pasolini e Primo Levi, i contadini della bassa emiliana, gli occhiali di Gramsci, fino alle immagini dei recenti sbarchi a Lampedusa.
Autentico poeta del reportage, Mario Dondero, di origini genovesi, nasce a Milano il 6 maggio 1928. Appena sedicenne è membro della brigata partigiana "Cesare Battisti", in Val d'Ossola. Nell'immediato dopoguerra inizia la sua attività di giornalista collaborando con l'“Avanti!”, “L'Unità” e, successivamente, di fotografo con la rivista “Le Ore”. Sulle orme di colui che considera un maestro insuperato, Robert Capa, e del grande documentarista Joris Ivens, di cui diverrà amico, la sua attenzione si rivolge immediatamente alla fotografia engagée: guerre, conflitti sociali e politici, avvenimenti internazionali sono infatti catturati, e in più di un caso immortalati, dal suo obiettivo, basti pensare al celebre scatto che per primo ritrae il crollo del Muro di Berlino. Grande interesse peraltro ha sempre mantenuto, in Italia e all'estero, per il lavoro degli artisti e degli scrittori, di cui si è trovato ad essere un complice compagno di strada. Tre sono gli epicentri del suo sguardo: Parigi, dove si è trasferito nel 1954 e dove ha intrattenuto rapporti col meglio della cultura progressista e gauchiste; Milano, dove il suo sodalizio coi fotografi Carlo Bavagnoli, Alfa Castaldi e Ugo Mulas, unitamente a tanti altri intellettuali assidui del bar Jamaica nel quartiere di Brera, è rappresentato una volta per sempre nelle pagine centrali del romanzo La vita agra di Luciano Bianciardi; Roma infine, dove ha trascorso la più parte degli anni sessanta, ritrovando quasi ogni giorno alla semplice mensa di “Cesaretto” Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia, Laura Betti, Goffredo Parise.
Immagine: Il diffusore de "L'Unità", 1975 © Mario Dondero
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Inaugurazione: venerdì 6 maggio dalle 19.00 alle 24.00
Palazzo Casotti
piazza Casotti 1/C - Reggio Emilia
Orari:
Sabato 7 e domenica 8 maggio dalle 10.00 alle 23.00
Dal 10 maggio al 12 giugno aperto da martedì a venerdì dalle 21.00 alle 23.00
Sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 23.00
Chiuso il lunedì
Biglietto unico per accedere a tutte le mostre: 10 €. Riduzione: 7 €