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Christoph Schmidberger - Johannes VanDerBeek
dal 12/5/2011 al 31/5/2011
mart-sab 11-13 e 14.30-19

Segnalato da

Brand New Gallery




 
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12/5/2011

Christoph Schmidberger - Johannes VanDerBeek

Brand New Gallery, Milano

I personaggi di Schmidberger vivono in una dimensione indefinita e l'apparente semplicita' del contesto in cui si muovono rivela preoccupazioni di carattere sociale e soprattutto spirituale, dando il via a una serie di contrasti dove il realismo si scontra con un'interpretazione cromatica strettamente personale. Thunder, Ground, Sky e' la prima personale europea di VanDerBeek. In mostra tre serie di opere tra loro correlate che alludono ai tre elementi naturali: il tuono, la terra, il cielo.


comunicato stampa

Christoph Schmidberger . The Beginning Of The End

The Beginning Of The End è la prima personale italiana di Christoph Schmidberger (Eisenerz, 1974). Originario dell’Austria, ma da anni residente a Los Angeles, Schmidberger è emerso negli ultimi anni grazie a uno stile pittorico che sembra incorporare simultaneamente gli aspetti più rilevanti della scuola americana ed europea. Il suo lavoro, pur essendo apertamente indebitato con i colori e un’estetica tipicamente californiana, si distingue per una visione analitica del presente, filtrata attraverso uno dei generi più tradizionali del fare arte: il ritratto.

I personaggi di Schmidberger vivono in una dimensione indefinita. L’apparente semplicità del contesto in cui si muovono, se investigata a fondo, rivela preoccupazioni di carattere sociale e soprattutto spirituale, dando il via a una serie di contrasti dove il realismo si scontra con un’interpretazione cromatica strettamente personale, la freddezza dell’esecuzione ingaggia una battaglia con il calore dello scenario che rappresenta, l’intimità tra creatore e soggetto è minata da un volontario distacco stilistico e la casualità è in realtà il frutto di un attento e studiato processo compositivo.
il risultato è una strana tensione emotiva che si estende in tutte le opere – in mostra tredici lavori tra i quali dipinti su tavola e disegni - e che trova un’imprevista corrispondenza in titoli ad ampio respiro come Wars And Rumors Of Wars, I Promise e You No Longer Know Who I Am.

Psicologicamente complessi, vagamente seducenti e costantemente consapevoli della presenza di un occhio esterno che li esamina, i protagonisti dei quadri di Schmidberger cristallizzano un momento transitorio come il presente, illustrando i punti di forza e le debolezze di una generazione indecisa tra la materialità del mondo in cui ha scelto di abitare e una tormentata ricerca personale orientata a scoprire un modo per sfuggirgli.
Parallelamente alla sua pittura, in occasione di The Beginning Of The End l’artista presenterà anche alcuni disegni; caratterizzati da un sapiente utilizzo della scala cromatica, aggiungono alla visione di Schmidberger un velo di romanticismo e nostalgia, portando alla ribalta un immaginario legato all’epoca d’oro del cinema, rinverdendo un’iconografia che ha segnato in maniera irreversibile il nostro tempo.

Christoph Schmidberger è nato ad Eisenerz (Austria) nel 1974. Vive e lavora a Los Angeles. Ha partecipato a numerose collettive museali, tra cui Element of Nature (Brevard Art Museum, Melbourne, 2011), Like Animals (Musée des Beaux Arts, Losanna, 2008), True Romance (Kunsthalle Kiel, Museum Villa Stuck, Monaco, e Kunsthalle Wien, Vienna 2008), Gegen Den Strich (Kunstlerhaus Bethanien, Berlino, 2007) e USA Today (The Royal Academy of London, 2006). Tra le personali più recenti, Mark Moore Gallery, Los Angeles (2007), Patrick Painter Inc., Los Angeles (2009) e Union Gallery, Londra (2011). Il suo lavoro è inoltre presente in alcune delle più prestigiose collezioni internazionali, tra cui Museum Of Fine Arts, Boston; The Saatchi Collection, Londra; Los Angeles County Museum Of Art e Frederic R. Weismann Collection, Los Angeles; Museum of Contemporary Art, San Diego; Neue Galerie Am Landesmuseum Joanneum, Graz.

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Johannes VanDerBeek . Thunder, Ground, Sky

Thunder, Ground, Sky è la prima personale europea dell’artista newyorkese Johannes VanDerBeek (Baltimora, 1982). In mostra tre serie di opere tra loro correlate che alludono ai tre elementi naturali. Il tuono, il cui rimbombo ha spronato l’uomo alla costruzione di muri di protezione dalle forze della natura, a cui si ispira una serie di grandi sculture che simulano muri di mattoni; la terra, punto di connessione con il nostro pianeta che ci permette di sentire la gravità della nostra storia collettiva, a cui si ispira una seconda serie di sculture dalle forme di teste di antenati modellate sulla superficie del pavimento dello studio dell’artista; il cielo, che incombe nella nostra coscienza come uno specchio senza fine che riflette la nostra eterna lotta a essere eterni, a cui si ispira una terza serie di opere bidimensionali dai riflessi argentei. All’interno di queste tre serie di opere vi è un senso di uno spazio mentale continuo che può essere costruito attraverso oggetti individuali, creando un ritratto dell’individuo che le ha prodotte e del mondo che le ha ispirate.

Questa serie di opere incorpora materiali e textures che sono costanti nella comprensione collettiva della fisicità. Attraverso i processi di scultura e pittura la loro identità è posta in uno stato di cambiamento. Il legno e il mattone, universalmente conosciuti per avere caratteristiche di piattezza e rigidità, vengono piegati e curvati in modi impossibili. I legami strutturali tra la superficie e il volume vengono alterati quando assi di legno si curvano e raggrinzano come una pelle per divenire teste di re e regine. Silhouettes di muri di mattoni sottili come la carta si appoggiano ai muri della galleria come segni di un alfabeto sconosciuto. La composizione del cielo in continuo cambiamento è rappresentata su tavole con segni di impronte digitali e marchi in un materiale che brilla come il metallo. Queste differenti forme iniziano a essere come personaggi situati all’interno della stanza per creare una scena ingannevole dove la stabilità e l’illusione si scambiano occhiate.

Durante la nostra vita veniamo in contatto con superfici che posso essere riconoscibili come solide, soffici, dure, robuste o fragili e noi basiamo i nostri comportamenti su queste proprietà convenzionali. Ma attraverso la distorsione del nostro pensiero queste qualità possono essere cambiate e divengono parti di una scena interiore della mente che è più illuminante. Le opere di questa mostra sono state create per catturare questa trasformazione.

Johannes VanDerBeek nasce nel 1982 a Baltimora, vive e lavora a New York. Artista e curatore, Johannes VanDerBeek è figlio dell’artista Stan e fratello della fotografa Sara. Si è laureato presso la Cooper Union nel 2004. Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive in musei, spazi pubblici e gallerie, tra cui PS1 MoMA (New York), Tang Museum at Skidmore College (Saratoga Springs), Metro Tech Center Brooklyn (New York), Portugal Arte 10 Biennial (Lisbona), Zach Feuer Gallery (New York), oltre a essere presenti in collezioni pubbliche e private in Europa e USA.

Catalogo Brand New Gallery con testi di Johannes VanDerBeek

Ufficio stampa adicorbetta
corso Magenta 10 . 20123 Milano t.+39 02 89053149 stampa@adicorbetta.org skype: adicorbetta stampa

Immagine: Christoph Schmidberger, Wars And Rumors Of Wars

Inaugurazione: venerdì 13 maggio 2011 ore 18 - 21

Brand New Gallery
via Farini, 32 - Milano
orario: dal martedì al sabato 11.00-13.00; 14.30-19.00
ingresso libero

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