Museo Nazionale di Palazzo Venezia
Roma
via del Plebiscito, 118
06 699941, 06 6780131
WEB
Manzu'
dal 27/11/2002 al 2/3/2002
06 6798865

Segnalato da

Aperto Torino




 
calendario eventi  :: 




27/11/2002

Manzu'

Museo Nazionale di Palazzo Venezia, Roma

L’insieme delle opere rappresenta uno dei nuclei piu' cospicui della sua produzione, comprendendo una settantina di sculture, con un altrettanto numero di pitture e grafiche, che, accanto alla sua fama di scultore, lo celebrano pittore, disegnatore e incisore eccelso.


comunicato stampa

l'Uomo e l'Artista

Una ampia retrospettiva dedicata al grande scultore italiano Giacomo Manzù, scomparso nel gennaio 1991, che lo celebra a undici anni dalla sua morte negli stessi Saloni dove più di trent’anni fa (1966) una memorabile retrospettiva ricordava Marino Marini, che con Manzù e Arturo Martini rappresenta le tre M della Rinascenza della scultura italiana del ventesimo secolo.

La mostra, posta sotto il Patronato del Presidente della Repubblica e promossa dal un ampio Comitato presieduto dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio onorevole Gianni Letta, è a cura del professor Claudio Strinati, Soprintendente per il Polo Museale di Roma, coadiuvato da Livia Velani per l’allestimento e la scelta effettuata nella ricca e poliedrica attività di Manzù. Egli fu, infatti, grande sperimentatore delle diverse tecniche antiche, come l’encausto, l’intarsio, il bassorilievo ‘stiacciato’, il cesello, lo sbalzo, la fusione a cera perduta e la doratura a mercurio, nonché delle più moderne espressioni artistiche, come l’incisione nel cristallo, la creta, lo stucco, l’intaglio in ebano, l’acquaforte unita all’acquatinta.
L’insieme delle opere rappresenta uno dei nuclei più cospicui della sua produzione, comprendendo una settantina di sculture, con un altrettanto numero di pitture e grafiche, che, accanto alla sua fama di scultore, lo celebrano pittore, disegnatore e incisore eccelso, tutte provenienti da importanti collezioni private e dai più prestigiosi musei italiani e stranieri, come il Museo Ludwig di Colonia, il Guggenheim Museum di New York, L’Accademia Carrara di Bergamo e il Museo di Brera di Milano.

Giacomo Manzù, uno degli artisti più rappresentativi della cultura italiana per il suo “elevato idioma figurativo, che è insieme moderno e antico” (G.C.Argan in Giacomo Manzù ieri ed oggi cat. Shimonosehi-Iwaki, 1984) ha conferito al messaggio cristiano un’attualità di alto valore artistico. Dagli esordi con forme ‘primitive’, alle testine in cera e in bronzo di ‘sfumato’ medardiano, all’impegno sociale nelle famose formelle delle Crocefissioni del 1939, in cui l’iconografia del sacrificio di Cristo esprime la protesta contro la guerra e diviene l’emblema contro ogni tipo di violenza. La sua produzione religiosa è nota in tutto il mondo per i Cardinali e l’esecuzione della porta della Basilica di San Pietro, che gli consentì di stringere un rapporto profondo con il Papa Giovanni XXIII suo conterraneo bergamasco.

La poetica di Manzù, oltre all’aspetto morale e cristiano, è ricca di altri motivi ispirati alla sua vita d’artista e di uomo. I sentimenti più intimi sono espressi nei temi che si snodano nel tempo, come “Pittore con modella”, gli “Amanti”, il “Passo di danza”, la “Donna distesa”, il gioco dei bambini legato all’amore per la natura. I frutti della terra esaltati nel tema della “Sedia”, che Gombrich definì il primo esempio di ‘natura morta’ in scultura (E.H.Gombrich, A cavallo di un manico di scopa, 1971), ritornano nella ‘fiasella’ caravaggesca intitolata Divertimento (cestino con frutta) degli anni Ottanta: “Una cestina di vimini con due pere e due tralci di vite, niente di più modesto, niente di più essenziale... come un’offerta votiva...”(C.Brandi, “Manzù la scultura è un raggio di luna”, 1983).

Una particolare attenzione è stata rivolta nel ripercorrere tutto l’arco dell’attività dell’artista, al lento sbocciare della sua poetica personale, dai suoi esordi nel 1929, fino a tutti gli anni Quaranta, culminati con il Gran Premio per la Scultura nella Biennale di Venezia del 1948, ex aequo con Henry Moore, nell’ indiscusso excursus di maestro, fino agli Ottanta, in cui ultima commissione ufficiale, inaugurata nel 1989 nella sede dell’ONU a New York, è “La Pace”, bronzo dorato alto più di sette metri, raffigurante una madre con bambino.
Mostra nella mostra, la sala riservata alle opere di Manzù acquisite dalla Provincia di Bergamo in onore al maestro nato nel proprio territorio.

“Giacomo Manzù. L’Uomo e l’Artista”. Mostra Antologica. Roma, Palazzo Venezia, 28 novembre 2002 – 2 marzo 2003. Promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza Speciale per il Polo Museale in collaborazione con Banca IntesaBci e Gioco del Lotto-Lottomatica. Con la partecipazione di Regione Lazio, Regione Lombardia, Provincia di Roma, Provincia di Bergamo, Comune di Roma, Comune di Bergamo. Organizzazione Generale: Grande Mostra Manzù srl. Comitato Promotore presieduto dall’On. Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Curatore della Mostra: Claudio Strinati, con la collaborazione di Livia Velani.
Comitato Scientifico: Mariano Apa, Francesco Buranelli, Loris Capovilla, Giovanni Carandente, Fred Licht, Giulia Manzoni, Inge Schabel Manzù, Sandra Pinto, Vittorio Rubiu, Livia Velani.

Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 20; lunedì chiuso.
Ingresso: intero € 7, ridotto speciale € 5, gruppi € 4, scuole gratuito solo con prenotazione (inclusa una guida sintetica alla mostra). Per le sole scuole il servizio di guida alla mostra, su prenotazione, è gratuito. Tutte le domeniche mattina ingresso gratuito fino alle ore 14 (sino alla capienza massima delle sale).

Catalogo Grande Mostra Manzù - De Luca Editori d’Arte, a cura di Claudio Strinati e Livia Velani.

Per informazioni e prenotazioni: GRANDE MOSTRA MANZÙ, tel. 06.32650712 – fax 06.32650715

Ufficio Stampa:
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo, tel. 049.663499 – fax 049.655098

In collaborazione con:
Ufficio Stampa Polo Museale Romano: Antonella Stancati, tel. 06.69994212 fax 06.69940275; Tania Fasano, tel. 328.6267797; Cinzia Folcarelli, tel. 339.792597

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