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28/11/2002

Arte a Bergamo 1960-1969

Palazzo della Ragione, Bergamo

Si tratta di un decennio caratterizzato da trasformazioni tanto rapide quanto radicali, da grandi sconvolgimenti nel campo dei comportamenti, dei consumi, della mentalita', dei rapporti sociali, in un quadro nazionale connotato da un'ascesa economica senza precedenti, alla quale ha contribuito significativamente anche la realtàa' bergamasca.


comunicato stampa

Inaugurazione venerdì 29 novembre 2002 ore 18.00
Palazzo della Ragione - Sala Giuristi, Piazza Vecchia, Bergamo Alta

La mostra fa parte di un progetto articolato in tre fasi che pone in evidenza l'arte espressa dalla città di Bergamo nella seconda metà del XX secolo ed il suo contributo alla definizione del panorama artistico nazionale.

La prima rassegna, presentata lo scorso anno, ha preso in esame gli anni 1945-1959, questa seconda prende in considerazione il periodo tra il 1960 e il 1969.

Si tratta di un decennio caratterizzato da trasformazioni tanto rapide quanto radicali, da grandi sconvolgimenti nel campo dei comportamenti, dei consumi, della mentalità, dei rapporti sociali, in un quadro nazionale connotato da un'ascesa economica senza precedenti, alla quale ha contribuito significativamente anche la realtà bergamasca.
Le arti visive svolgono in tutto ciò un ruolo importante in particolare sotto il profilo della riconoscibilità di un made in Italy originale, qualificato da una forte componente creativa, largamente apprezzato anche oltre i confini nazionali.

Nutrita dalle esperienze più avanzate offerte da Milano, capitale negli anni Cinquanta e per buona parte degli anni Sessanta della cultura artistica nazionale con importanti aperture internazionali, Bergamo elabora un proprio percorso di crescita nella modernità. La città sa esprimere una nuova generazione di artisti capaci e fortemente sollecitati dal nuovo: dall'informale, alle esperienze della pop art, dell'arte cinetico-percettiva, dell'optical art, dell'arte performativa.

Proprio in quegli anni il bergamasco Angelo Roncalli, salito al soglio pontificio con il nome di Giovanni XXIII, segna la storia della chiesa con il Concilio Vaticano II e con l'enciclica "Pacem in Terris". L'intesa tra il papa e lo scultore Giacomo Manzù, nella condivisione delle origini bergamasche, sta alla base di uno dei capolavori dell'arte del '900: la "Porta della morte" per la Basilica di S. Pietro.

La mostra si pone l'obiettivo di esaminare a trecentosessanta gradi diversi ambiti espressivi: la pittura, la scultura, l'architettura, il design, la moda, la fotografia, la cinematografia, l'editoria d'arte, la medaglistica, la musica secondo una visione complessiva che non può non prescindere dalle contaminazioni che anche oggi, in modo sempre più evidente, si manifestano nella cultura artistica della contemporaneità.

L'evento presenta artisti e testimoni, alcuni dei quali raggiunsero notorietà nazionale ed internazionale: tra loro Pio Manzù, figlio di Giacomo, che entrò nella storia del design italiano collaborando tra gli altri con Achille Castiglioni; Bruno Bozzetto, precoce autore di cinema d'animazione che in quegli anni diede vita al famoso Signor Rossi ed altri protagonisti degli anni Sessanta non necessariamente legati all'arte come Felice Gimondi.

Il progetto non si esaurisce nelle sale espositive di Palazzo della Ragione, ma coinvolge la città attraverso itinerari urbanistici alla riscoperta dell'architettura di quegli anni.
Tra le iniziative collegate alla mostra si segnala la ricostruzione storica di una vetrina anni '60 dell'edificio del COIN, inaugurato nel centro cittadino nel 1964.


Orari
dal martedì al venerdì 10.00-13.00/16.00-19.00
sabato, domenica e festivi 10.00-19.00
chiuso lunedì, 24-25 e 31 dicembre

Ingresso gratuito

Promotori
Comune di Bergamo, Assessorato alla Cultura
Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, Associazione onlus, soci fondatori: Comune di Bergamo, Dalmine

Patrocinio
Regione Lombardia
Provincia di Bergamo

Progetto e direzione della mostra
M. Cristina Rodeschini Galati

Direzione tecnica
Mirella Maretti

Comitato scientifico
Antonia Abbattista Finocchiaro, Giovanna Brambilla Ranise, Silvia Carminati, Marcella Cattaneo, Enrico De Pascale, Giacinto Di Pietrantonio, Enrico Leonardo Fagone, Luigi Erba, Claudio Gamba, Mauro Gelfi, Vittorio Lorioli, Alberto Lupini, Maria Elisabetta Manca, Sara Mazzocchi, Francesca Pagnoncelli, Maria Grazia Recanati, M. Cristina Rodeschini Galati, Bruno Rota, Angelo Signorelli, Roberto Spagnolo, Simona Viganò

Progetto di allestimento
Attilio Gobbi - Studio Gobbi Roscini Associati

Comunicazione e promozione
COSMO - Comunicazione, Servizi e Marketing

Promozione Culturale
Bonaldi S.p.A. - Audi
Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino
Prefabbricati Cividini

Collaborazioni tecniche
MegaItalia
Fidelitas
PR.I.MA.
Tecnograph

Catalogo
Lubrina Editore, pp. 304, ill. 235, EURO 35, in mostra EURO 27



ARTE A BERGAMO, 1960 - 1969
Sezioni, opere e protagonisti

Pittura, Calcografia, Scultura, Medaglistica
Negli anni '60 Bergamo elabora un proprio percorso di crescita nella modernità avvalendosi della energia, della libertà e della generosità di buoni maestri: Erminio Maffioletti, Arturo Bonfanti, Trento Longaretti direttore dell'Accademia Carrara di Belle Arti, Giannetto Fieschi, Tilde Poli, Rino Carrara, Rinaldo Pigola. La città sa anche esprimere una nuova generazione di artisti capaci e fortemente sollecitati dal nuovo: dall'informale, alle esperienze della pop art, dell'arte cinetico-percettiva, dell'optical art, dell'arte performativa: tra loro Alberto Zilocchi, Dietelmo Pievani, Cesare Rossi, Attilio Steffanoni, Silvio Pasotti, Paolo Ghilardi, Arturo Vermi, Camillo Campana, Ernesto e Francesco Coter.
Alla luce di queste nuove istanze si compiono rare ma significative esperienze di carattere plastico (Arturo Bonfanti e Umberto Carrara) e calcografico (Pievani, Steffanoni, Zilocchi, Claudio Sugliani, Attilio Gattafù, Calisto Gritti).
Intanto un ruolo fondamentale nell'aggiornamento dello scenario artistico cittadino viene svolto dalla Galleria Lorenzelli che, attraverso una intensa attività lungo tutto il decennio, propone artisti di sicuro profilo internazionale, alimentando gli interessi del collezionismo d'arte bergamasco non privo di figure di riferimento.
Scultori come Elia Ajolfi, Costante Coter, Pietro Brolis, Stefano Locatelli, Ferruccio Guidotti, Claudio Nani, Piero Cattaneo - molti dei quali svolgono in questi anni una consistente attività nell'ambito dell'arte pubblica (civile, religiosa, funeraria) - vengono sollecitati da istituzioni pubbliche e da gruppi privati a cimentarsi con la medaglistica, arte che trova nella costituzione del Circolo Numismatico Bergamasco un sicuro punto di riferimento.

Architettura
La città vive in questi anni una forte istanza di modernizzazione dell'immagine urbana ed architetti come Teresa Arslan, Francesco Ginoulhiac, Walter Barbero, Sergio Crotti, Enrica Invernizzi, Giuseppe Gambirasio, Sergio Invernizzi e Giorgio Zenoni ne sono i più determinati interpreti. Nel contempo a fronte di un rilancio economico senza precedenti si assiste ad una consistente attività edilizia, purtroppo non sempre qualitativamente apprezzabile, destinata a mutare il volto della città.
Tra i punti salienti di questi anni si possono individuare: il rinnovamento ed il completamento del centro cittadino con interventi di carattere residenziale e terziario (sede COIN), l'emergere della problematica del centro storico e della sua conservazione, la crescita della periferia (l'edificazione del quartiere Monterosso), la necessità per la città di dotarsi di servizi (le Piscine Italcementi, il Palazzetto dello Sport, il Campo sportivo CONI, nuove scuole e chiese), lo sviluppo di un'architettura della produzione (sede delle Arti Grafiche). Questo fervore costruttivo sollecita lo studio di un nuovo Piano Regolatore cittadino che, affidato a Giovanni Astengo, vedrà la luce alla fine del decennio.

Design
Pio Manzù, figlio di Giacomo, dopo aver frequentato la Scuola di Ulm, luogo formativo per eccellenza del design internazionale, inizia negli anni Sessanta una brillante carriera: per non fare che due esempi significativi sue sono la lampada Parentesi, realizzata in collaborazione con Achille Castiglioni, e nell'ambito del car design, in cui ha eccelso, la Fiat 127.
Il mondo imprenditoriale bergamasco, confermando il forte dinamismo di questi anni, trova un fertile campo d'azione nella produzione industriale di oggetti e materiali, in grado di abbracciare quasi tutti i settori merceologici - metallurgico, tessile, edile, cartario per non dire che di alcuni. L'eccezionale e variegato panorama che spazia dal fashion design (tessuti, bottoni, moquette), alla produzione di strumenti tecnici (compassi), di mezzi di locomozione (biciclette, motociclette, motoscafi, alianti), apre una affascinante prospettiva di ricerca di cui la storia del design nella sua accezione più aggiornata, potrà utilmente nutrirsi.

Cinema
La cinematografia d'arte trova a Bergamo negli anni sessanta un luogo di confronto internazionale grazie alla capacità di Nino Zucchelli che promuove il Festival Internazionale del Film d'Arte e sull'Arte, facendo guadagnare alla città l'attenzione di tutta Europa. Contribuisce inoltre a radicare nel tessuto cittadino la cultura cinematografica l'attività del Cineclub di Bergamo e del Cineforum di Bergamo. Negli anni in cui la pubblicità ed i nuovi mezzi di comunicazione cominciano a diventare protagonisti della vita italiana, Bruno Bozzetto, precoce autore di cinema d'animazione, dà vita al signor Rossi, l'indimenticabile personaggio "attraverso il quale il suo autore analizza con singolare ironia ed acutezza i fenomeni ed il costume nel nostro tempo". Le animazioni di Bozzetto si articoleranno nella produzione di film d'animazione per un pubblico adulto (tra questi i due lungometraggi West & Soda del 1965 e Vip mio fratello Superuomo del 1968) e per la pubblicità televisiva.

Fotografia
La fotografia esprime a Bergamo autori di grande interesse che con le loro partecipazioni a rassegne nazionali portano il nome della città anche oltre i confini italiani. Tra loro spiccano per originalità di poetica Pepi Merisio, Rinaldo della Vite, Alessandro Brembilla, Carlo Leidi, Alfonso Modonesi, Umberto e Sandro Da Re, Fausto Asperti e lo stesso Pio Manzù, che anche in quest'arte rivela eccezionali qualità. Particolarmente significativa è l'attività di promozione della cultura fotografica attraverso manifestazioni di carattere internazionale che si svolgono a Bergamo tra il '68 ed il '70.

Musica
Anche la musica conosce una stagione particolarmente vivace con una diffusione senza precedenti di complessi musicali in grado di interpretare il mutare del costume e di soddisfare i gusti di un pubblico giovanile partecipe della profonda trasformazione che coinvolge l'Europa.

Interviste
Ad alcuni protagonisti degli anni Sessanta, non necessariamente impegnati nel campo dell'arte (tra loro Felice Gimondi ed Ariel Feltri), è affidato il ruolo di testimoni del decennio, caratterizzato da indubitabili entusiasmi, ma anche da significativi punti critici e da conflittualità che apertamene si manifestano sullo scorcio del decennio. In un video i loro volti e la loro voce.

Itinerari
Per dare conto dal vivo della trasformazione cui va soggetta la città nel decennio, sono stati studiati degli itinerari cittadini che consentano al pubblico di accostarsi ai luoghi urbani coinvolti con nuova consapevolezza. Nel tessuto cittadino vengono segnalate tutte le occasioni di interazione dell'architettura con altre forme d'arte, come la pittura e le arti plastiche, dando vita a felici contaminazioni.


Palazzo della Ragione - Sala delle Capriate, Piazza Vecchia, Bergamo Alta

IN ARCHIVIO [26]
Mario Consoli
dal 29/7/2015 al 25/8/2015

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