Kaufmann Repetto
Milano
via di Porta Tenaglia, 7
02 72094331 FAX 02 72096873
WEB
Candice Breitz
dal 29/5/2011 al 29/7/2011
mart - ven 11-19.30, sab 14-19.30

Segnalato da

kaufmann repetto



approfondimenti

Candice Breitz



 
calendario eventi  :: 




29/5/2011

Candice Breitz

Kaufmann Repetto, Milano

Factum e' una serie di 8 video installazioni, composta da 7ritratti a 2 canali (e uno a 3 canali) di altrettante coppie (e di un trio) di gemelli. Ogni dittico (o trittico), presentato su schermi al plasma, e' una sorta di ritratto multiplo e dinamico, che si snoda attraverso un doppio procedimento di identificazione e differenziazione. Da piu' di 10 anni il ritratto e' un motivo centrale nella ricerca artistica di Breitz. L'artista esplora il territorio dell'esperienza individuale, attraverso la rete delle identificazioni sociali e delle caratteristiche che strutturano la soggettivita'.


comunicato stampa

kaufmann repetto è lieta di annunciare Factum, la terza mostra personale di Candice Breitz in galleria.

Da più di dieci anni il ritratto è un motivo centrale nella ricerca artistica di Candice Breitz: attraverso una serie di video installazioni l’artista ha esplorato negli anni il territorio dell’esperienza individuale, attraverso la rete delle identificazioni sociali e delle caratteristiche che strutturano la soggettività.

Negli spazi principali della galleria è esibito Factum (2010). Commissionato dal Power Plant di Toronto, la serie di otto video installazioni è composta da sette ritratti a due canali (e uno a tre canali) di altrettante coppie (e di un trio) di gemelli. Ogni dittico (o trittico), presentato su altrettanti schermi al plasma, è una sorta di ritratto multiplo e dinamico, che si snoda attraverso un doppio procedimento di identificazione e differenziazione.
Come Factum1 e Factum2, i due dipinti che Robert Rauschenberg realizzò nel 1957, ciascun intervistato si rivela come un facsimile imperfetto del proprio gemello: l’identità apparente è negata da un sottile sistema di differenze.

Per produrre Factum Candice Breitz ha condotto delle lunghe interviste a coppie di gemelli omozigoti di Toronto e dintorni. A ogni coppia è chiesto di scegliere la location per l’intervista (di solito uno spazio domestico) e di vestire allo stesso modo. I dialoghi tra i gemelli e l’artista (la cui voce è completamente esclusa dal lavoro finale) avvengono separatamente con un fratello e poi con l’altro, e affrontano argomenti che spaziano dalla famiglia e il rapporto con il proprio gemello a temi come il rapporto tra il sé e la comunità di appartenenza, la memoria e il proprio passato. Il risultato è lo sviscerarsi di un complesso sistema di relazioni differenziali tra ciascun individuo e la matrice sociale in cui è immerso.

Attraverso il montaggio delle riprese, Candice Breitz enfatizza i tratti individualizzanti che contraddistinguono ciascun gemello, messo a confronto con un altro da sé il più possibile somigliante, in termini fisici ma anche esperienziali. I risultanti ‘dialoghi’ tra i gemelli rivelano un relativismo profondo che contraddice una visione del sé come entità definita, affermando piuttosto un processo di autoaffermazione che passa attraverso il confronto con l’altro. Factum pone interrogativi non tanto sull’essere gemelli, ma soprattutto sul processo di negoziazione che ogni individuo deve affrontare nella definizione del sé, processo che necessariamente passa attraverso il ruolo dell’Altro.

Il rapporto con la telecamera, così come il tono delle conversazioni, è sempre diverso, variando dall’intimità al pudore, da una coinvolgente emozionalità a un approccio più razionale e distaccato. Lo spettatore assiste, di volta in volta, a una seduta psicanalitica, a una confessione, a una narrazione. A orchestrare e intrecciare in conversazioni questi flussi di coscienza è il punto di vista dell’artista, che, confondendo i confini tra documentario e fiction, struttura le immagini in modo da far emergere menzogne, visioni distorte della realtà, versioni contradditore dello stesso soggetto. Il risultato è un meccanismo smascherante che sfocia in esiti comici e a tratti dark.

In un altro ambiente è presentato per la prima volta The Character (2011), una sorta di ritratto collettivo ‘in assenza’, girato con i bambini di una scuola di Bombay. A ognuno di questi è stato chiesto di vedere un diverso film prodotto a Bollywood, ciascuno dei quali pone un bambino al centro di un’avventura che vede il piccolo protagonista immancabilmente alle prese con un destino avverso. Durante le riprese del video, a ogni bambino viene chiesto di descrivere verbalmente i diversi protagonisti dei film. In questa evocazione fittizia dei famosi piccoli attori, i bambini offrono una serie di intuizioni sul ruolo del ‘bambino’ nel cinema Indiano popolare. Emerge così che le loro aspirazioni, la visione del mondo e della vita sono fortemente correlate al sistema di valori celebrato sul grande schermo. I bambini espongono i propri sogni e aspirazioni in relazione ai personaggi di finzione, enfatizzando ad esempio la necessità di perseverare contro le avversità e l’importanza del lieto fine. Il montaggio evita riferimenti specifici a un film o un personaggio in particolare, intessendo le quindici interviste in un composito ritratto della figura del ‘bambino’ all’interno dell’immaginario Bollywoodiano. The Character è allo stesso tempo il ritratto di un’intera cultura, che sembra aspirare agli ideali del cinema popolare. L’artista svela in questo modo una prepotente omologazione dell’individuo che, a partire dall’industria cinematografica, sembra pervadere la visione intera del mondo.

In entrambe i casi la definizione dell’identità – personale o pubblica che sia – sembra non poter prescindere da un universo di implicazioni psicologiche, sociologiche e antropologiche, elementi costitutivi che fanno del lavoro di Candice Breitz un multiforme e sfaccettato ritratto dell’individuo e della società in cui vive.

Opening 30 maggio, h 19

kaufmann repetto
via di porta tenaglia, 7 20121 Milano
hours: Tuesday - Friday 11.00/19.30 Saturday 14.00/19.30
ingresso libero

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