Galleria Bazart
Milano
Viale Col di Lana 8 (ultima corte)
02 58317556 FAX 02 86915881
WEB
Dieci piu' una
dal 2/12/2002 al 20/12/2002
02 58317556 FAX 02 86915881

Segnalato da

Stefano Soddu




 
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2/12/2002

Dieci piu' una

Galleria Bazart, Milano

Pittura, con il suo spazio mentale, pittura astratta o geometrica, pittura figurativa, scultura informale, uso fotografico per la pittura, assenza di colore, colore cangiante, non pittura, magari pura poesia.


comunicato stampa

Artisti
Bruto Pomodoro Rosanna Forino Giovanni Gurioli Gabriella Kuruvilla Giuliana Consilvio Giorgio Celon Armanda Verdirame Giorgio Zuter Daniela Rancati Irina Schwarz

Poesia di Alberto Casiraghy


Pittura, con il suo spazio mentale, pittura astratta o geometrica, pittura figurativa, scultura informale, uso fotografico per la pittura, assenza di colore, colore cangiante, non pittura, magari pura poesia. Materiali vecchi, materiali nuovi o nuovo modo di utilizzare materiali vecchi. Oggi più che mai l'artista è libero nell'esprimere ciò che desidera e nel modo che reputi più congeniale, senza essere condizionato dagli "ismi" del passato secolo. Questa mostra collettiva ha senso in quanto mette in luce uno spaccato della contemporaneità, la particolarità del sentire e del pensare del singolo artista nel contesto culturale attuale, ma al di fuori delle tendenze precostituite o delle mode stagionali e cagionevoli.

Persi i riferimenti imposti dall'esterno, il singolo artista attinge più che mai il senso del proprio sentire dalle peculiarità delle proprie esperienze, della propria indole e cultura. In questa iniziativa "Dieci più una" l'assenza voluta di un tema imposto o delineato - un tempo si chiamava a tema libero - offre all'artista la libertà di poter proporre ciò che più esalti la sua diversità sia nella poetica prescelta che negli strumenti utilizzati. Il libertarismo dell'esprimersi è forse l'ultimo possibile "ismo" di tendenza che possiede però la particolarità essenziale e endemica di negare se stesso. Di converso la "qualità", quale che sia lo strumento espressivo prescelto, è ciò che noi tutti chiediamo e pretendiamo dall'arte e dall'artista. La qualità del rigore, la qualità della comunicazione, la qualità dell'espressione, la qualità del nesso tra ciò che viene esposto e la contemporaneità, la sincerità, l'autenticità dell'impegno dell'artista nella propria personale ricerca è ciò che si chiede e si pretende e che dovrebbe sempre essere presente in ciò che reputiamo essere arte.

Gabriella Brembati, curatrice della mostra, ha voluto quest'anno ricevere in Bazart il testimone dai "Pensieri d'Arte" dei cento artisti da lei proposti negli ultimi anni in Scoglio di Quarto. Ha deciso però di puntare l'attenzione questa volta, e l'esperienza si ripeterà con analogo schema nel futuro, su 10 artisti e un poeta in un'operazione di approfondimento e riflessione. Ciascun artista, scultore o pittore, propone il proprio lavoro in risonanza con gli altri, in un unico spazio. Complice la presenza della poesia . Vediamo come.

I colori usati da Bruto Pomodoro, decisi e pieni, nei suoi elaborati sull'ordine biologico delle strutture della mente entrano in contatto con i colori a tutto campo e le strutture rigidamente geometriche e spaziali di Giorgio Zuter. I paesaggi urbani, bianco su bianco, di Giorgio Celon, vengono in qualche modo zoomati dai paesaggi materici, appena intuibili, delle carte bianche sovrapposte di Giuliana Consilvio, come questi ultimi, che evocano paesaggi della memoria, possono essere messi in discussione, per la stessa sopravivenza, dall'esplosione scientifica della guerra moderna dei verdi dei filmati sui monitor e dai neri delle macerie dell'opera di Gabriella Kuruvilla, strutture orizzontali che vanno a schiacciarsi nell'annullamento della vita. Il pessimismo della Kuruvilla viene ad essere attenuato dall'opera di Armanda Verdirame, che fa nascere o rinascere la vita attraverso la presenza di fertili semi inseriti nel materiale inerte dell'argilla. Materiale antico e pure attuale come il tempo che trascorre inesorabile e lento nella formazione delle stalattiti; un territorio di specchi posto alla base dell'opera rimanda messaggi d'ottimismo a chi li sa ascoltare.

Onda lunga che viene proposta da Giovanni Gurioli in un'opera in alluminio rivettato e che può simboleggiare la vita che si espande, marea d'acqua che nutre e trascina lontano lo spettatore in un ambiente di fertilità. Esuberanza naturale che esplode nel vegetale in legno di Irina Schwarz, che con le sue rotondità e levigatezze fa sognare la dolcezza dell'amore e nel contempo con le sue asperità fa ricordare la possibilità sempre presente del dolore. La vitalità estratta dai ricordi intimi della realtà, con i suoi profumi e rumori, è invece materia di Rosanna Forino che offre così segni veloci e intersecanti, colori tenui e vivaci, voglia di vivere e sognare, in una pittura astratta sicura e efficace. Sicurezza che può essere messa in forse, o magari rinforzata, dalla presenza enigmatica e totemica della scultura in rame colorato in rosso di Daniela Rancati; essa ci fa da monito e ricorda la nostra precarietà, ma anche la nostra spiritualità. Ci ricorda soprattutto che attraverso l'arte l'uomo può partecipare all'avventura creativa dell'universo; ma anche attraverso la poesia, come ci suggerisce la presenza nella mostra e nel catalogo della poesia, senza titolo, di Alberto Casiraghy.

Catalogo in galleria, con presentazione di Stefano Soddu

Inaugurazione martedì 3 dicembre 2002 alle ore 18

Apertura dal 3 dicembre al 20 dicembre 2002; martedì-venerdì, dalle ore 17,30 alle 19,30 o per appuntamento

BAZART, via Col di Lana 8, ultima corte, 20136 Milano
Tel. 0258317556

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