Castello Carlo V
Lecce
via XXV Luglio
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Raffaele Guastamacchio
dal 3/12/2002 al 20/12/2002

Segnalato da

ARTE & CARTE




 
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3/12/2002

Raffaele Guastamacchio

Castello Carlo V, Lecce

Coniugare arte e sociale, i temi del consumismo, della diversita' naturale e di quella culturale, del vivere armonico con tutti gli elementi di natura, delle responsabilita' di chi deve contribuire alla salvaguardia del pianeta.


comunicato stampa

Mutabile imprescindibile-elogio dell'incertezza

Inaugurazione: mercoledì 4 dicembre, ore 18,30

Già il titolo è indicativo del nostro tempo storico, che esige l'educazione all'incertezza e l'impegno al progetto da riprogettare in itinere, ed è palese la sottile ironia allusiva al capolavoro di Erasmo da Rotterdam che elogia la follia. A nessuno sfugge che le proprietà epistemologiche sia del macrocosmo che del microcosmo sono, in primis, la complessità che l'impredicibilità: sono infatti caduti i cinque capisaldi della conoscenza quali l'oggettività, la certezza, i detenninismo, la casualità e la completezza; hanno perduto fascino e credibilità le grandi narrazioni Ci mono-miti delle ideologie politiche, della razza, dello stato. ...); il valore è sempre la vita, in nome della quale occorre nuova consapevolezza per ritrovare l'unità tra raziocinio e aspirazione metafisica e per restituire alla sacralità l'Uomo e la Natura.

Raffaele Guastamacchio, uomo di fede francescana, affronta, con l' esercizio di una creatività impegnata, ben oltre un trentennio, a coniugare arte e sociale, i temi del consumismo, della diversità naturale e di quella culturale, del vivere armonico con tutti gli elementi di natura, delle responsabilità di chi deve contribuire alla salvaguardia del pianeta e intanto difendere i sistemi produttivi tradizionali dalla contaminazione di elementi geneticamente modificati. La " Comunicazione" a misura umana, e non certo intesa come potere che assicura la sopravvivenza ai forti signori dell'economia-progresso, implica, nel senso della cultura dell'uomo a venire, un'equa ripartizione delle risorse. Su questi orizzonti, raccordando eticità ed estetica, si è quindi amplificata una ricerca partita dal realismo cromo-strutturale, quello degli oggetti d'uso comune riproposti in modellati di tela, nel rispetto della forma naturale e nella propositiva denuncia della disumanità frutto dell'ignoranza, della superstizione violenta, della dissennatezza smemorata che fa emergere l'istintiva natura del predatore.

In ulteriori percorsi Guastamacchio, ha inteso 'purificare' i supporti della comunicazione, destrutturando carte segnate di mistificazione. Si è pertanto 'costruito' le sue carte altre, ritrovate nella struttura connotativa, colorate a seconda dell'ispirazione, formate per il piacere di vederle, finalmente, fonti di sentimenti e non di rapide emozioni "couenti oltre" come lo sguardo che transita veloce. Un motivato orientamento, una precisa scelta sono stati identificati dall'artista nella presa di conoscienza che 1a vita è metamorfosi inin terrotta, che la forma è derivata dall ' energia, che le cose sono se stesse e altre nel moto della luce. L' artista che ha rinnovato la sua conoscenza di un fiore, dedicandosi, con paziente e suggestiva manualità, a ricostruirlo e "renderlo ad un prato", fatto d'erba intrecciata dalle mani dell'arte e con fedeltà di colori, mentre ha denunciato l'abuso ipertrofico dell'edilizia che cementifici e delle palizzate che sottraggono spazio alla vista e alla vita, ha anche verificato l' effetto della lampada di wood. E' stata una vera e propria rivelazione. Mentre la luce naturale rispetta le distanze tra l' opera e il fruitore, mentre nel colloquio con l' opera pittorica, anche nella luce che imita o intensifica l'illuminazione naturale, il coinvolgimento uomo- oggetto d'arte è solo di gusto, di sensibilità e interiorità, con la lampada di wood, l'opera si propone altra, finzione d'una finzione in progresso. n fruitore si ritrova diverso, nuovo nella pelle e in spazi misteriosi che pure sono segnati d'arte.

Sono chiare a questo punto le allusioni al tempo dell'incertezza, alle responsabilità di chi muta, in metamorfosi, nel tempo dei mutanti per intervento genetico. La lampada di wood è elemento indispensabile per la comunicazione di un messaggio 'visivamente' coinvolgente: l'intermittenza alla lampada di wood, dosa mutamenti a varie accelerazioni ed è un ' esperienza illuminante anche nella ri-scoperta degli oggetti che il consumismo continua a proporci. Nel tempo in cui viviamo l'illuminazione è vita sommata alla vitalità di un bene architettonico, di un brano di città che si ri-vela, si ri-scopre e apprende, tutto nuovo: la luce, la lampada di wood in particolare, è un ulteriore e sconvolgente elemento di novità: modifica, inventa evoluzioni, rafforza il senso della scoperta.

Ed è oltremodo positivo anche il gioco ironico dell'elogio dell'incertezza: nel coinvolgimento arte, vita che l'intermittenza wood fa tangibilmente avvertire, anche nell'evidenza della tattilità visiva, si precisa anche la consapevolezza che la diversità naturale e la diversità culturale si identificano ben oltre la evidente correlazione: ogni cultura è lo specchio del mondo naturale, ne fa parte, vive vivendolo. La Rassegna, a cura del critico e storico dell'arte prof. Angelo Calabrese.

Per informazioni telefonare: tel.0881/744565-347/7192462

CASTELLO CARLO V, via XXV Luglio, Lecce

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