Museo Carandente Arti Visive - Palazzo Collicola
Spoleto (PG)
piazza Collicola, 1
0743 46434 FAX 0743 46434
WEB
Cinque mostre
dal 24/6/2011 al 29/10/2011
Collezione Collicola - Museo Carandente: 10.30-13 e 15.30-19, martedi chiuso; mostre piano nobile e secondo piano: ven - dom 10.30-13 e 15.30-19

Segnalato da

ufficio stampa Sistema Museo




 
calendario eventi  :: 




24/6/2011

Cinque mostre

Museo Carandente Arti Visive - Palazzo Collicola, Spoleto (PG)

Per 'Cosmogonia - volume due', mantenendo l'idea di allestire le opere in forma mimetica, la proposta della gallerista Valentina Moncada porta nel Palazzo opere di Pablo Picasso, Luigi Ontani, Tony Cragg, Chen Zhen, Anslem Kiefer, James Turrell, Hiroshi Sugimoto, Richard Avedon, Yayoi Kusama e altri. '1... 2... 3... Stella' riunisce in un'unica mostra tre anni di vincitori del Premio Terna per un totale di 46 artisti. Il giardino diventa oasi utilizzabile nell'installazione di Alberto Di Fabio che presenta anche un'opera murale. Fondazione Rocco Guglielmo presenta Latifa Echakhch. Apre il padiglione umbro della 54ma Biennale di Venezia. Nell'ambito del Festival dei 2Mondi.


comunicato stampa

COSMOGONIA volume due
VALENTINA MONCADA, ODISSEA CONTEMPORANEA
Piano Nobile
Torna il progetto che inserisce l’arte contemporanea tra le sale restaurate del Piano Nobile di Palazzo Collicola. Ad aprire le danze visuali ci pensa per il 2011 Valentina Moncada, gallerista e collezionista, donna di passioni personali e intuizioni felici, curatrice di eventi e mostre dove la fotografia si conferma linguaggio privilegiato ma non univoco. Mantenendo l’idea di allestire le opere in forma mimetica, senza alterare nulla degli arredi preesistenti, arriva una proposta che mescola il piacere del collezionismo al mestiere del gallerista, un felice ibrido tra professione e vita privata, il mix più riuscito di grandi amori e avventure coerenti, lampi poetici e anomalie progettuali. La Moncada rappresenta una precisa formula del collezionare, fatta di passioni che toccano il mercato ma senza vincolarsi alle leggi del business, vicina ai giovani ma non dimenticando i maestri di riferimento, internazionale per natura senza scordare il valore del proprio territorio.

Scrive la Moncada: “Arrivavo da New York e avevo vissuto una grande stagione artistica lavorando nei musei e nelle gallerie della Grande Mela. A Soho, nella galleria di Annina Nosei, avevo conosciuto Jean-Michel Basquiat e Barbara Kruger, Leo Castelli e Ileana Sonnabend, Eli Broad e Germano Celant. Sentivo che il mio momento era arrivato, volevo un mio spazio a Roma proprio dove mio trisnonno aveva costruito tre edifici adibiti a studi d’artista. Ero cresciuta a Via Margutta, la strada e la sua storia avevano lasciato un segno nel mio animo. Il 3 ottobre 1990 inaugurai lo spazio con una personale di Anne et Patrick Poirier...”

Scrive Marziani nel catalogo: “Ci conosciamo da vent’anni, da quando scoprii il suo spazio bianco nel cortile del 54 di via Margutta. Non ho perso una mostra, seguendo i suoi passi da talent-scout, le sfide che altre gallerie non accettavano, godendomi opere che negli anni Novanta non scovavi in nessun museo romano...”

ODISSEA CONTEMPORANEA si apre con un omaggio a Cy Twombly, rappresentato da Roman Notes, una grande opera del 1970 mai esposta prima.
Si prosegue poi nel primo dei 14 saloni del piano nobile di Palazzo Collicola, dedicati ognuno ad un artista, con l’installazione Aereoplane (1979) di Tony Cragg, artista inglese a cui Valentina Moncada ha dedicato nel 1990 una delle prime mostre nella galleria appena aperta in via Margutta. L’opera è forse l’unica di quella serie che si trova ancora in una collezione privata e che in qualche modo rappresenta l’invito ad un viaggio.
Nelle grande Galleria del palazzo saranno esposte le maschere di Luigi Ontani, ispirate ad importanti artisti attivi a via Margutta nei secoli passati, 14 delle quali presentate alla Serpentine Gallery di Londra lo scorso autunno e mai viste in Italia.
Fra le scoperte della gallerista forse la più emblematica è quella di Chen Zhen, di cui organizza nel 1991 la sua prima mostra personale, un artista cinese entrato poi nell’olimpo dei grandi di tutti i tempi, come anche la giapponese Yayoi Kusama di cui organizza una mostra nel 1993. Del primo sarà in mostra il totem “La Lucidità dell’agonia/distacco n.3” (1990), mentre della seconda “Shoe in Silver” (1976), opera che l’artista ha regalato e dedicato a Valentina Moncada.
Un grande amore è stato sicuramente quello per James Turrell, nome tra i più accreditati e celebrati nello scenario internazionale, lo ‘scultore della luce’, sempre alla ricerca di catturare la luce e di dare la sensazione di sospensione e di spazio infinito. A Spoleto si potrà ammirare una scultura fatta solo di luce del colore del cielo, esposta alla Galleria Moncada nel 2001, nella prima mostra personale dell’artista in Italia.
Mai esposto in Italia sarà presente nella mostra uno dei grandi libri di piombo di Anselm Kiefer, Star Book, (2003), in cui su ogni pagina è rappresentata una costellazione.
Esposta nel 1994 alla Galleria Moncada e subito acquisita dalla allora nascente Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Untitled (Ceiling) è un’opera di Rachel Whiteread, che all’epoca era esordiente mentre oggi è una degli artisti inglesi più importanti della sua generazione.
Per la prima volta in assoluto si potranno ammirare anche tre opere del fotografo giapponese Hiroshi Sugimoto e sei fotografie inedite scattate nel 1946 da Richard Avedon alla modella Theo Graham. Queste ultime sono alcune delle fotografie stampate per la prima volta da fotocolor originali ritrovati nel baule personale della modella Theo ed esposte nel 2009 nella mostra “Theo by Richard Avedon” a Villa Medici e ai Musei Capitolini di Roma.
In mostra anche un grande quadro di Josè Maria Sicilia, l’artista spagnolo ancora poco conosciuto in Italia ma molto celebrato in patria e all’estero: con una sua personale nel 1988 fu inaugurato il museo IVAM di Valencia e le sue opere sono presenti in molte importanti collezioni pubbliche, tra le quali il Museo Guggenheim e il MOMA di New York.
Uno dei saloni sarà dedicato a Donatella Landi, con la grande installazione Freihafen (1992), un’evocazione visiva e sonora del porto di Amburgo, esposta in Galleria nel 1993.
Spazio anche agli artisti più giovani come Donato Amstutz, che usa il ricamo su tela, Carlo Gavazzeni che ha recentemente esposto in una personale a Villa Torlonia e Francesco Mernini, appena trentenne, pittore e scultore.
Il viaggio si conclude con Pablo Picasso, di cui saranno esposti alcuni dei costumi che l’artista disegnò per il balletto “Parade” durante il suo soggiorno a Roma nel 1917. I tre costumi, provenienti dalla collezione del Teatro dell’Opera di Roma, sono già stati esposti alla galleria Moncada nel 2007, nell’ambito di una mostra che celebrava i 90 anni dal soggiorno dell’artista nel suo atelier di via Margutta.

Un catalogo con i testi di Valentina Moncada e Gianluca Marziani accompagnerà la mostra.

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Padiglione Italia: Umbria
Piano mostre
Arriva a Palazzo Collicola la sezione 'Umbria' del Padiglione Italia, grande evento della Biennale di Venezia 2011 ideato e coordinato da Vittorio Sgarbi a Spoleto in collaborazione con Gianluca Marziani. Si vedra' una selezione coi migliori artisti viventi della Regione, riuniti assieme per una mostra diversificata nei linguaggi e nelle narrazioni che nasceranno tra le sale del museo. Artisti presenti: Andrea Abbatangelo, Marco Agostinelli, Sauro Cardinali, Cristiano Carotti, Mario Consiglio, Desiderio, Elena Di Felice, Massimo Duranti, Marino Ficola, Simona Frillici, Ugo Le Vita, Giorgio Lupatelli, Marco Mariucci, Marianna Masciolini, Rita Miranda, Gianni Moretti, Gianluca Murasecchi, Riccardo Murelli, Antonio Carlo Ponti, Pier Paolo Ramotto, Nicola Renzi, Sofia Rocchetti, Roberto Salbitani, Mario Santoro, Franco Troiani, Lisa Wade e Antonella Zazzera.

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1... 2... 3... STELLA
Tre edizioni del Premio Terna, quarantasei vincitori, una sola mostra
A cura di Cristiana Collu e Gianluca Marziani
Sale Biblioteca Piano Nobile

Giovanni Albanese, Riccardo Albanese, Andrea Aquilanti, Francesco Arena, Elena Baldelli, Emanuele Becheri, Simone Bergantini, Davide Bertocchi, Gabriele Bonato, Stefano Cagol, Laura Cantarella, Stefano Canto, Andrea Chiesi, Ciriaca+Erre, Giulio Delvè, Rocco Dubbini, Eron, Marco Fedele Di Catrano, Mauro Folci, Ren Hang, Meena Hasan, Hotel de la Lune, Ma Gang, Alberto Garutti, Gabriele Giugni, Francesca Grilli, Isola and Norzi, Michele Manzini, Raffaela Mariniello, Paolo Meoni, Liliana Moro, Andrea Nacciarriti, Giancarlo Norese, Luigi Ontani, Giovanni Ozzola, Dino Pedriali, Riccardo Previdi, Antonio Riello, Alia Scalvini, Marinella Senatore, Francesco Simeti, Ettore Spalletti, Davide Tranchina, Cai Weidong, Yiquian Zhao, Zimmerfrei.

PREMIO TERNA 01
Trasmettere energia: una metafora contemporanea

PREMIO TERNA 02
Energia:Umanità=Futuro:Ambiente. La proporzione per una nuova estetica

PREMIO TERNA 03
Visione: Origine e Potere. Energia attraverso le generazioni

Tre anni di vincitori del Premio Terna, quarantasei artisti riuniti assieme in un viaggio umbro che raccoglie il legame speciale tra una grande azienda italiana e la cultura dell’arte visiva. Una geografia di stimoli visivi e tematici per raccontare a Spoleto la storia di un Premio e degli artisti che lo hanno reso uno stimolante approdo nel panorama culturale italiano.

Scrivono Collu e Marziani: “Ecco il Premio Terna, un fertile e attento pluriverso, un nuovo pianeta di un sistema, quello dell’arte contemporanea, che vorremmo luccicasse ancora e sempre di più come una complessa e splendida costellazione parte del nostro orizzonte consueto. Un altro pianeta che non si pone come alternativa, come antagonista ma vuole esserci, influenzare e determinare felici congiunture, scongiurare trigoni e quadrature avverse. Il premio Terna vuole dire la sua, con le sue modalità, desidera raccogliere, registrare, archiviare, studiare, analizzare, ascoltare e azzardarsi infine a disegnare nuove ipotesi, nuove visioni, formulare previsioni e provare a suggerire un cambiamento possibile. La regola dell’ospitalità intesa come apertura, la responsabilità e la consapevolezza che l’arte contemporanea racconta il nostro tempo citandone un altro e prefigurandone un altro ancora, è il denominatore comune che può sciogliere l’enigma apparentemente indecifrabile e lo fa entrare nell’orizzonte quotidiano, in un paesaggio più materno, meno ostile e più dialogico, di una cultura che riconosce la propria identità prima di tutto, in una fertile continua tensione tra stare e andare, tra l’abitare e il viaggio. Si tratta di un complesso palinsesto in controtempo dove tutto appare racchiuso in uno scrigno e ci rivela un segreto che siamo chiamati non solo a preservare e custodire, ma a ricreare e condividere”.

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OASI COLLICOLA
Alberto Di Fabio
In collaborazione con EMU
Giardino di Palazzo Collicola
Totale rinnovamento per un giardino che diventa oasi installativa dall’utilizzo funzionale. Alberto Di Fabio ha ideato una tiratura numerata di lettini da esterni, riportando alcuni suoi motivi pittorici sulla tela bianca dell’oggetto da relax. Flash di fotoni colorati rendono il bianco della tela un cosmo al contrario, uno spazio di pura luce su cui le stelle esprimono la loro potenza universale. Il design si trasforma in scultura abitabile per il corpo, dando alla pittura nuove geografie su cui esprimersi. Un segno forte che apre ulteriori scenari negli spazi interstiziali del museo, creando un dialogo speciale tra il cielo sopra Spoleto e le visioni cosmogoniche dell’artista.

Scrive Gianluca Marziani: “Le opere pulsano davanti allo sguardo, quasi avessero un battito cardiaco al loro interno. La matrice stilistica ha qualcosa di cinetico proprio perché gli elementi narrati possiedono un moto circolatorio e propulsivo. Non si tratta, però, di arte cinetica ma di pittura volumetrica che rispecchia l’incessante andamento della biologia terrestre. Baluginii, riverberi, contrasti, movimenti centrifughi: il ritmo cinetico riguarda la vitalità del reale, senza alcun rapporto con le valenze ottiche dell’immagine, senza legami tra forma e scienza della retina. Semmai, come appena detto, si tratta di puri volumi plastici che, vivendo, si fissano sulla bidimensionalità raffinata del quadro. Pezzi di realtà cosmica che uniscono idealmente le lontane galassie alle cellule ingrandite, i pianeti agli atomi, le montagne ai passaggi sinaptici. Ecco il micro e macro che, avendo superfici e volumi complementari, si appartengono sul filo degli opposti combacianti. E’ la dimostrazione che ogni forma possiede un preciso senso e una struttura necessaria. E che certa pittura introduce l’astrazione oltre le sue apparenze, dentro una tenacia figurativa in cui l’estetica si offre al messaggio etico...”.

Scrive Emanuela Nobile Mino: “Se nei primi lavori il suo interesse si concentrava sullo studio degli ecosistemi, delle forme astrali, della genetica e delle sinapsi cerebrali, la sua ricerca più recente approfondisce le relazioni che legano in maniera più totale l’arte ed il cosmo, aprendosi a teorie scientifiche quali la relatività e la meccanica quantistica. Nel trattamento degli effetti luministici, ad esempio, Di Fabio prende in considerazione la sorprendente dualità di comportamento della luce, sfruttando sia la vibrante potenzialità del colore di creare giochi di interferenza e diffrazione, che utilizzando la vitalità naturale della luce stessa, e delle particelle che la compongono, i “quanti” appunto, ovvero i fotoni, struttura propria anche delle altre componenti della materia, come protoni, neutroni ed elettroni...”.

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COLLICOLAB Il laboratorio della collaborazione
Fondazione Rocco Guglielmo presenta Latifa Echakhch
Rocco Guglielmo, notaio e collezionista calabrese, ha di recente inaugurato l’omonima fondazione dedicata alle arti visive contemporanee. Qui a Spoleto la Fondazione presenta un progetto di Latifa Echakhch dal titolo “A chaque stencil une revolution (for each stencil a revolution)”. E’ un sorprendente lavoro murale del 2007 che ha visto, tra le varie tappe espositive, un passaggio alla Tate Modern di Londra. L’artista marocchina, attraverso una notevole varietà di mezzi espressivi, esplora i concetti di appartenenza e sradicamento, lavorando sulle tensioni etiche dell’identità, sia individuale che collettiva. Le sue opere sono realizzate a partire da oggetti comuni, presentati come tali o dopo semplici modifiche: aste per bandiere esposte senza bandiere, tappeti per preghiera il cui interno è stato ritagliato e di cui resta solo il bordo, cartine geografiche accartocciate come fossero piccoli emisferi, microfoni senza il meccanismo di amplificazione. Un’essenzialità “poverista” che alimenta la potenza silenziosa delle sue metafore minimali, continuamente intrecciate alla memoria, ai temi politici più scottanti, al dramma degli estremismi religiosi, delle migrazioni e della violenza in espansione. “A chaque stencil une revolution (for each stencil a revolution)” è composto da fogli di carta carbone irrorati di alcol, così da perdere il loro potere moltiplicatore, vanificandone la finalità, disperdendo la potenza della parola che diventa colatura di colore, pigmentazione indefinita, incerta, incontrollabile.

UFFICIO STAMPA
www.sistemamuseo.it
ufficiostampa@sistemamuseo.it

Novella Mirri e Maria Bonmassar
Tel. 06.32652596; 335.6077971; 335.490311 ufficiostampa@novellamirri.it

INAUGURAZIONE: sabato 25 giugno 2011, ore 12.00

Palazzo Collicola
piazza Collicola, 1 - 06049 Spoleto (Pg)
Orari:
COLLEZIONE COLLICOLA - MUSEO CARANDENTE
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00
martedì chiuso
MOSTRE PIANO NOBILE - SECONDO PIANO
dal venerdì alla domenica 10.30-13.00 / 15.30-19.00
Biglietti:
intero € 4,00
ridotto € 3,00 (da 15 a 25, oltre 65 anni, min.15 persone)
ridotto € 1,50 (da 7 a 14 anni)
ingresso gratuito fino a 6 anni
possessori spoleto card € 3.00 residenti € 3.00

IN ARCHIVIO [27]
Sette mostre
dal 26/6/2015 al 26/9/2015

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