'Polifonia: Un percorso tra Arte, Musica, Architettura e Linguaggio.' Maurizio Nannucci ha realizzato per l'Auditorium di Roma una grande installazione luminosa composta da venti scritte in neon: dieci blu e dieci rosse.
'Polifonia: Un percorso tra Arte, Musica, Architettura e Linguaggio'
Neon Installazione
Maurizio Nannucci (Firenze, 1939) è uno dei protagonisti dell'arte italiana
degli ultimi decenni tra i più conosciuti internazionalmente. Sin dalla metÃ
degli anni sessanta Nannucci esplora le complesse relazioni tra arte,
linguaggio ed immagine, creando inedite proposte concettuali, caratterizzate
dall'utilizzo di media diversi: neon, fotografia, video, suono, edizioni e
libri d'artista. Sono del 1967 i primi testi in neon, che apportano al suo
lavoro una dimensione più varia di significati e una nuova percezione dello
spazio. Nannucci si è sempre interessato al rapporto opera / architettura /
paesaggio urbano creando i presupposti per un'integrazione tra ambiente,
linguaggio, colore e luce, che sono divenuti poi elementi centrali nel suo
lavoro. Su queste basi negli anni novanta nascono le collaborazioni e i
progetti con Renzo Piano, e con altri architetti quali Massimiliano Fuksas,
Mario Botta, Nicolas Grimshaw, Stephan Braunfels. Maurizio Nannucci è stato
invitato più volte alla Biennale di Venezia, a Documenta di Kassel, alle
Biennali di Sao Paulo, Sydney, Istanbul ed ha partecipato a oltre trecento
mostre in musei e in gallerie di tutto il mondo.
'Polifonia: Un percorso tra Arte, Musica, Architettura e Linguaggio'.
Maurizio Nannucci ha realizzato per l'Auditorium di Roma una grande
installazione luminosa composta da venti scritte in neon: dieci blu e dieci
rosse. Le scritte blu fanno parte dell'opera 'Antologia' (1967/2002), una
raccolta di testi, in cui Nannucci indaga i rapporti fra arte, musica,
architettura e linguaggio; un 'work in progress' che l'artista fiorentino
porta avanti dagli anni sessanta. Le scritte rosse sono invece citazioni di
famosi musicisti, scrittori, poeti e filosofi (Platone, Haydn, Strawinsky,
Borges, Russolo, Kandinsky, Berio, Lennon) e riguardano principalmente la
percezione del linguaggio musicale. L'intera opera rende così percepibili
concetti e pensieri, che rivelano un'attenta riflessione sui rapporti tra
cultura e società mediata dal confronto tra modelli del passato e della
contemporaneità .
'Polifonia' è una sintesi della ricerca di Nannucci, che fin dagli inizi
della sua carriera artistica si è impegnato ad esplorare rapporti fra
categorie e discipline artistiche diverse. Il suo approccio teorico è basato
sulla convinzione che la conoscenza dei processi culturali diviene più
profonda ed ampia attraverso una pratica interdisciplinare. Conseguentemente
Nannucci crea e struttura legami e connessioni tra categorie e discipline
tradizionalmente autonome. Il percorso luminoso di Polifonia, una delle
opere d'arte contemporanea pubbliche tra le più grandi realizzate in Italia
negli ultimi anni, si sviluppa per tutta la lunghezza del Foyer (circa
duecento metri), con una sequenza di testi in neon in italiano, spagnolo,
francese, inglese, tedesco, che afferma il valore universale del linguaggio
dell'arte e della musica.
Auditorium: Arte e architettura.
Il progetto di Maurizio Nannucci per l'Auditorium è un'opera d'arte
ambientale non iconografica, che dialoga con lo spazio architettonico, le
sue dimensioni e la sua funzione. Qui, gli elementi primari del lavoro di
Nannucci, colore, luce e parola sono adoperati in funzione di un'estetica
pura, intesa nei suoi più alti significati: intellettuale, etico e ideale.
'Polifonia' è un'opera che attraversa e avvolge con i riflessi colorati
delle sue scritte in neon l'intero ambiente del Foyer. Si crea così un
percorso luminoso che collega tra di loro le tre Sale, il Museo
Archeologico, il Museo degli Strumenti Musicali ed anche la Cavea esterna.
Le sequenze dei testi installati a parete su entrambi i lati dell'architrave
di ogni 'portale', connotano una doppia direzione di percorso, resa fruibile
grazie ai colori del neon. Gli spettatori e i visitatori che entrano
nell'Auditorium vedranno sulla loro destra la sequenza delle scritte rosse,
mentre sulla sinistra potranno seguire la fuga luminosa delle scritte blu.
L'aura e lo splendore della luce colorata e i significati simbolici dei
testi, aggiungono allo spazio e ai volumi dell'architettura di Renzo Piano
una dimensione magica e virtuale. Tutto l'ambiente diviene così un orizzonte
policromo, dove il flusso continuo dei riferimenti crea un'esperienza
fruitiva unica, stimolando riflessioni, pensieri ed immagini sull'arte,
sull'architettura e sulla musica.
Per Informazioni: Musica per Roma, Francesca Malandrucco: 06 80241512
(ufficio stampa)
Auditorium Parco della Musica, Roma