Artestudio 26
Milano
via Padova, 26
338 9197709

Miguel Horn
dal 20/9/2011 al 30/9/2011
lun, mar, merc 10-17

Segnalato da

Marisa Settembrini



approfondimenti

Miguel Horn
Carlo Franza



 
calendario eventi  :: 




20/9/2011

Miguel Horn

Artestudio 26, Milano

In mostra una serie di lavori che argomentano una storia del mondo da una parte, e dall'altra riflettono sulla natura e sull'ambiente, sulla vita e sui drammi che stringono l'uomo nella morsa dell'esistenza.


comunicato stampa

A cura di Carlo Franza

La mostra dal titolo “Ritagli sul mondo” è promossa dall' Artestudio 26, punto di riferimento significativo nella planimetria artistica di una città fortemente europea come Milano. Lo spazio oltre a vivacizzare ricognizioni ad ampio raggio di tendenze che caratterizzano l’arte contemporanea, offre lezioni tecniche e teoriche e conferenze di illustri artisti e intellettuali italiani del secondo novecento. L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza, illustre Storico dell’Arte Contemporanea, che firma anche il testo, dal titolo “Ritagli sul mondo” riunisce opere dell'artista austriaco Miguel Horn, cittadino del mondo, che attraverso il gioco lucido dei materiali usati argomenta una storia del mondo da una parte, e dall'altra una ripresa poetica di talune riflessioni sulla natura e sull’ambiente, sulla vita e sui drammi che stringono l’uomo nella morsa dell’esistenza. La presenza di artisti affermati e di altri più giovani nel panorama delle scelte che l' Aartestudio 26 propone lascia intendere la capacità di leggere la storicità, di scoprire il nuovo, di rompere con un passato troppo vischioso e riscrivere anche una sorta di taccuino del futuro.

Scrive Carlo Franza : “Miguel Horn approda a Milano con una mostra che campiona il suo persistente lavoro nella scultura. Una scultura la sua che si è ormai innervata nel paesaggio europeo, specie con la collocazione di opere monumentali che danno, del suo lavoro, un'idea di architettura del mondo e di tutte le componenti animate e non, che esemplano riflessioni esistenziali profonde. Un mondo ritagliato, un' aggregazione di elementi-materia che focalizzano le immagini, le bloccano in un' elettrica tensione che si esalta in un punto d'azione che le movimenta, dando prova di un teatro di umane verità che sulla traccia della memoria trova rapporti spazio-materia e luce-colore. E' una storia antica e senza tempo, eppure modernissima, quella che vive nelle opere di Horn,e si dipana, con le cadenze eternamente rinnovate dei racconti, del tempo e dello spazio, che tutto avvolge, sedimenta e struttura.

Un mondo in generazione, una natura naturans, sculture che vivono una misura di concisione e concentrazione capace di definire una poesia dello spazio, percettibile, visibile, ove il reale attraversa effetti di spiazzamento e di straniamento, e soprattutto attraverso una sapiente capacità di taglio e ritaglio dell'opera, di quadratura e di inquadratura, di luce e toni che veicolano la materia nel suo racconto. Ogni opera ha una sua dinamica interna, si quadra nella sua ferma architettura, tanto che queste architetture della postmodernità esaltano non solo il compito di conservare e salvaguardare l'ambiente, ma di reinventarlo con quotidiana tensione. Il corpo del mondo, dei racconti e delle cose che vivono nel suo lavoro, convergono in una sintesi di forme. Una rarefazione dell'immagine che spinge verso l'essenziale, da sforare quasi l'astratto e guardare al postcubismo, pur squadernando nelle materie, nei colori e nei segni quella luce che inguaina le trame strutturali. Geometrie dell'universo o ritagli sul mondo hanno portato Miguel Horn a far trovare in un suo tracciato finito e non finito, e segni geometrici che declinano capitoli del visibile e immagini il cui segno delimita le forme, lo scavo, e l'incipit del mondo; strutture che lamellarmente sfondano sull'informe lo spazio unico e assoluto.

Horn si porge a tutto campo come uno scultore che, al di là di prezioserie e romantiche declinazioni, vive la sorprendente e tuttora valida lezione di una scultura spesso monumentale e soprattutto storica in quanto innestata sia sul nostro tempo che sugli archetipi che legano primitività e contemporaneità”.

Biografia dell'artista
Miguel Horn è nato nel 1948 in Germania, ma vive e studia nei primi anni della sua vita in Cile. Nel 1971 arriva per la prima volta in Italia, inizialmente lavora con opere in legno, poi con pietre fino al 1989, infine con l’acciaio. Anche nell’acciaio la lingua delle forme e il simbolismo delle sue opere rimangono chiarissime come anche più tardi i suoi lavori in altri materiali come la thiocola o il bronzo. Temi come “guerra” e “pace”, distruzione e creazione, religione e fede entrano nel suo lavoro. Fra le esposizioni più importanti, la mostra nel 1979 nel Castello di Marburg in Germania, organizzata per l' Università di Marburg, nel 1997 quella di Wiener Neustadt , nel 2001 quella tenuta nell' abbazia di Melk, dove Horn ha presentato più di 20 opere monumentali nel giardino barocco. Nel 2011, oltre a questa mostra all'Artestudio 26 a Milano presentata dall'illustre Storico dell'Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza, sono previste le mostre di Ried in Austria e di Passau in Germania, dove Horn presenterà sculture monumentali in acciaio. Fra le sue opere più significative “Je cherche mon visage”, una scultura in legno di 6 mt di altezza esposta nel 1975 sotto la Torre di Eiffel.;“Arbre de Vie” una scultura in legno di 11 mt di altezza installata nella citta di Pontoise, Francia; ancora “I Messerer” scultura in acciaio massiccio di 5 mt di altezza installata a Böhlerwerk, Austria; e “Mad Cow Disease”,una scultura di acciaio massiccio di 5 mt di altezza installata nel parco di Waidhofen/Ybbs, Austria. Horn ha trascorso anni di lavoro e di studi negli Stati Uniti, in Francia, Messico, Cile, Italia e Austria, e in questi luoghi si trovano anche numerose sue opere spesso di grande dimensione”.

Biografia del curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano-Lecce nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.

Inaugurazione mercoledì 21 settembre ore 18

Artestudio 26
Via Padova 26, Milano
Orari: lunedì, martedì, mercoledì, ore 10.00 / 17.00. Giorni e orari diversi su appuntamento al 338.9197709
Ingresso libero

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