Gio' Marconi (vecchia sede)
Milano
via Tadino, 15
02 29404373 FAX 02 29405573
WEB
Due mostre
dal 14/1/2003 al 3/3/2003
02 29404373 FAX 02 29405573
WEB
Segnalato da

Carlotta Arlango



approfondimenti

Enrico Baj
Gianfranco Pardi



 
calendario eventi  :: 




14/1/2003

Due mostre

Gio' Marconi (vecchia sede), Milano

Enrico Baj 'Le donne-fiume e piccoli monumenti alla scienza idraulica': la mostra comprendera' una cinquantina di opere realizzate dall'artista nel 2002. Gianfranco Pardi 'Restauro & Danza': la mostra si svolgera' su due piani della galleria con un gruppo di lavori realizzati dall'artista nel 2002.


comunicato stampa

Enrico Baj 'Le donne-fiume e piccoli monumenti alla scienza idraulica'

Il prossimo 15 gennaio sarà inaugurata presso la galleria Giò Marconi una mostra di Enrico Baj. La mostra comprenderà una cinquantina di opere realizzate dall'artista nel 2002.

Da una prima personale nel 1967, Giorgio Marconi ha seguito il percorso artistico di Baj con lo stesso entusiasmo che l'artista ha profuso nella ricerca di nuove tematiche e di nuovi mezzi espressivi.
Da allora si sono susseguite le mostre 'Plastiche', 'Guernica', 'Dame', 'Meccani', 'Apocalisse', 'Kitsch', 'Totem', 'Pinelli', 'I Guermantes', costituendo così un sodalizio che è testimonianza attenta e appassionata delle vicende artistiche della seconda metà del Novecento.

Oggi la galleria è inondata - la metafora acquatica è di rigore - dalle ultime opere idrauliche di Enrico Baj: 'Le donne-fiume e piccoli monumenti alla scienza idraulica'.

Constatato che i grandi fiumi europei hanno spesso nomi femminili, dalla Moscova alla Senna, dalla Neva alla Moldava, l'autore individua nella fluidità idrica e nello scaturire delle acque una componente essenziale della femminilità, assieme alla impetuosità, vorticosità e esorbitanza proliferante e inondante. Li ha così ritratti in forma di 'Dame idrauliche', come è piaciuto definirle a Gillo Dorfles.

Accanto ad esse, 22 piccoli monumenti a quanti, nel corso del tempo, da Archimede a Torricelli, a Villoresi a Hemholz, studiarono le problematiche idriche, impotenti comunque, nonostante la loro scienza, a frenare l'impeto delle femmine in piena.

Tra i 21 ritratti un solo fiume maschio, il Po, connotato da un elemento conico simbolicamente virile al centro della testa, raccoglitore di mille affluenti, non ingombrato da alcuna tubatura o rubinetto, lungo e ampio nel corso, ancor più ampio nel delta, ineludibile tentazione di ogni artista all'autoritratto.

In occasione della mostra sarà pubblicato da Skira un catalogo di 90 pagine, formato cm. 29x24, con testo di Gillo Dorfles, poesie di Giovanni Raboni, intervento di Enrico Baj, versi di Farfa, indici, note biografiche, riproduzione di tutte le opere e illustrazioni.

Note biografiche
Enrico Baj nato a Milano nel 1924, ha partecipato in primo piano all'avanguardia degli anni Cinquanta accanto a Lucio Fontana, Asger Jorn, Piero Manzoni e Yves Klein. Nel 1954 fonda il 'Movimento Nucleare'. Nella sua opera i periodi dei 'mobili', degli 'specchi', delle 'dame', dei 'meccani' e delle 'contaminazioni' si integrano con le tematiche di impegno civile contro la violenza e il degrado. Nei 'generali' (1960), nelle 'parate militari', nei 'funerali dell'anarchico Pinelli' (1972) si legge una costante attenzione critica verso la contemporaneità che sfocia nel 1979 nell''Apocalisse', per approdare poi nel 1991 ad un provocatorio 'Giardino delle Delizie'.
Collabora a quotidiani e riviste, illustra con stampe e multipli circa cinquanta libri d'artista e pubblica una decina di libri, tra cui 'Ecologia dell'arte' e 'Cose d'altro mondo'.
Nel 1963 tiene la sua prima personale a New York. Nel 1964 partecipa alla Biennale di Venezia con una sala personale. Da allora ha continuato ad esporre nelle principali gallerie e musei del mondo. Sue opere si trovano all'Art Institute di Chicago, alla National Gallery di Washington, alla Tate Gallery di Londra, al Centre Pompidou di Parigi, al Guggenheim di Venezia e nei Musei di Vienna, Stoccolma, Sidney etc.
Nel 1985 il Comune di Milano apre un Museo - lo 'Spazio Baj' - dove è esposta la collezione completa di multipli e grafica dell'artista.
Nel febbraio del 2000 ha tenuto una grande personale alla Galleria Marconi di Milano dove ha esposto un grande lavoro assolutamente inedito costituito da centosessantaquattro piccoli ritratti immaginari di personaggi proustiani, i Guermantes.
Sempre nel 2000 ha esposo al Museo d'arte contemporanea di Chartres e nel 2001 una grande mostra antologica è stata organizzata al Palazzo delle Esposizioni di Roma.

Catalogo : Skira

In collaborazione con FARMAFACTORING

Inaugurazione il 15 gennaio 2003 ore 19

Durata mostra: 16.1- 3.3.03
Orari : martedì-sabato ore 10-13 e 16-19,30
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Gianfranco Pardi 'Restauro & Danza'

Il prossimo 15 gennaio sarà inaugurata presso la galleria Giò Marconi una mostra di Gianfranco Pardi. La mostra si svolgerà su due piani della galleria con un gruppo di lavori realizzati dall'artista nel 2002.

Al piano terra una grande scultura di acciaio dipinto dal titolo 'Ricostruire' occuperà quasi interamente lo spazio della sala.
Il titolo indica la necessità per Pardi di ricostruire fisicamente un percorso di ricerca che, dalla grande scultura 'Soundtrack' fino alle sculture in cartone riciclato che costituivano la mostra 'Homeless', tenuta alla Giò Marconi nel 2000, è proseguito dal progetto per una scultura per il concorso del Teatro degli Arcimboldi alla grande opera in acciaio corten 'Sheet' allestita alla Galleria Fumagalli di Bergamo nel 2002.

Costante, in queste opere, è la ricerca di una possibile interazione tra scultura intesa come definizione di volumi in esasperata tensione interna e definizione dello spazio attraverso direttrici vettoriali semplici.
La scultura, che si distende e quasi ramifica nello spazio della sala, misura 7x3x6 metri e avrà a fine mostra una collocazione definitiva all'aperto in uno spazio privato a Milano.

Nella projet room vengono esposti una serie di piccole sculture, maquettes di grandi opere eseguite in questi ultimi anni, e disegni e progetti su carta.

Nel sotterraneo una serie di otto nuovi lavori in ferro dal titolo 'Restauro'.
Grandi lastre di metallo, a muro come quadri, attraversate da frammenti e segni recuperati da resti di lavorazione in una grande officina.
Ipotetico restauro di un senso perduto, memoria e ricomposizione di un percorso di lavoro materiale attraverso le tracce delle sue scorie.

Scrive Pardi ' Ricostruire come riportare il lavoro della scultura della scultura a un ripensamento del suo rapporto con la tradizione, come ridefinizione di una sua autentica autonomia di linguaggio. Ricostruire, restaurare ciò che è stato abbandonato, distrutto, occultato in nome di un odioso concetto di avanguardia che altro non rappresenta se non una illusionistica tautologia del presente : il realismo socialista del capitalismo globalizzato.'

In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo con le edizioni Fumagalli di Bergamo, cm 30x21, 250 pagine, riproduzione a colori delle opere, testo introduttivo di Marco Meneguzzo, con testi di Giovanni M.Accame, Guido Ballo, Massimo Carboni, Jacqueline Ceresoli, Gianni Contessi, Fabrizio D'Amico, Giorgio De Michelis, Emilio Tadini.

Note biografiche
Gianfranco Pardi nato a Milano nel 1933, allestisce la sua prima personale nel 1959. Nel 1967 espone allo Studio Marconi i risultati della sua riflessione sulla forma, sullo spazio e sulle prospettive. dal 1973 fino agli anni Ottanta lavora al tema delle 'Architetture'. Nel 1986 partecipa con una sala personale alla XLII Biennale di Venezia. Nel 1991 partecipa alla III Biennale di Scultura di Montecarlo. Espone a San Francisco, Tokyo, Francoforte, Bruxelles, Gand, Parigi. Nel 1998 si tiene a Palazzo Reale, a Milano, una mostra di lavori recenti. A partire dal gennaio 1999 un'ampia retrospettiva dal 1972 al 1998 ha avuto luogo in Germania, nei musei di Francoforte, Bochum e Stralsund.
Vive e lavora a Milano.

Catalogo : Edizioni Fumagalli

In collaborazione con FARMAFACTORING

Inaugurazione il 15 gennaio 2003 ore 19

Durata mostra: 16.1- 3.3.03
Orari : martedì-sabato ore 10-13 e 16-19,30

Nell'immagine un'opera di Enrico Baj

Ufficio stampa:
Cristina Pariset tel 02 48122584 fax 02 4812486 pariset@planet.it

Giò Marconi, Via Tadino 15 Milano

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