Accademia Belgica
Roma
via Omero, 8
06 20398631 FAX 06 3208361
WEB
Marco Bagnoli e Attilio Maranzano
dal 14/1/2003 al 10/2/2003
06 3201889 FAX 06 3208361
WEB
Segnalato da

Ilaria Gianoli




 
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14/1/2003

Marco Bagnoli e Attilio Maranzano

Accademia Belgica, Roma

In occasione della mostra, a cura di Antonella Soldaini, Marco Bagnoli e Attilio Maranzano presentano un insieme di lavori che si sviluppano intorno al tema del Quincunx.


comunicato stampa

In occasione della mostra, a cura di Antonella Soldaini, Marco Bagnoli e Attilio Maranzano presentano un insieme di lavori che si sviluppano intorno al tema del Quincunx.

Si tratta di una unità di misura adottata sin dal tempo degli antichi romani, che indica la frazione di 5/12 di una unità. La rappresentazione del Quincunx, simile alla figura del numero 5 nei dadi, è divenuta fonte di interesse per Bagnoli dal 1997 che l’ha inserita in alcuni dei suoi lavori documentati fotograficamente da Maranzano.

Da questa collaborazione nasce l’idea della mostra che vuole testimoniare il delicato e complesso rapporto tra due personalità che, pur rimanendo all’interno delle loro discipline di appartenenza, il disegno per Bagnoli e la fotografia per Maranzano, trovano punti di contatto e spunto per un’indagine critica sui rispettivi ruoli.

Marco Bagnoli è uno dei protagonisti della ricerca artistica della fine degli anni settanta contraddistinta dalla libertà nell’uso delle tecniche di rappresentazione. Tale ricerca, che si colloca trasversalmente rispetto alle varie tendenze di quel periodo, esprime il suo desiderio di confermare all’arte il ruolo di strumento conoscitivo in cui l’artista tende a ridurre il divario tra pratica scientifica ed esperienza estetica. La sua opera è caratterizzata dall’uso di materiali particolari come il rame, il mercurio, l’alabastro, il legno ma anche, come nel caso del lavoro presentato all’Academia Belgica, di fonti luminose e proiezioni di ombre. Per l’esposizione l’artista ha realizzato il manifesto SPAZIO X TEMPO in cui è pubblicato un testo redatto appositamente per questo evento. Il visitatore può interagire con questo indirizzando a Bagnoli (tramite posta elettronica e visitando il sito dell’Academia) i propri pensieri e commenti relativi a tale scritto.

Attilio Maranzano ha cominciato l’attività di fotografo d’arte nel 1981 documentando una mostra di Meret Oppenheim tenutasi alla Galleria Pieroni di Roma. Da allora è divenuto uno tra i più riconosciuti testimoni della scena dell’arte contemporanea nazionale e internazionale. Lavorando a stretto contatto con gli artisti stessi, seguendo nel tempo il loro percorso e lo sviluppo della loro attività, le fotografie di Maranzano costituiscono un tramite essenziale e prezioso tra l’opera d’arte e lo spettatore. Sua è la documentazione più ampia e accurata di artisti come Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen, Marina Abramovic e Ettore Spalletti. Maranzano ha avuto un rapporto di frequentazione molto stretto con la scena artistica belga cominciando nel 1986 a fotografare la mostra “Chambres d’Amis” curata da Jan Hoet a Gent (di cui è presente in mostra un piccolo omaggio) e proseguendo nel 1995 con “Corpus Delicti” realizzata sempre a Gent. Dal 1997 segue l’attività dell’artista Jan Fabre.


Academia Belgica
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