Art Point c/o Superstudio Piu'
Milano
via Tortona, 27
02 422501 FAX 02 475851
WEB
In tutti i sensi
dal 22/1/2003 al 9/2/2003
WEB
Segnalato da

Viafarini




 
calendario eventi  :: 




22/1/2003

In tutti i sensi

Art Point c/o Superstudio Piu', Milano

Ascoltare, toccare, vedere, muoversi e camminare: sentire. Oggi, in arte, osservare non basta piu'; l'opera tende a trasformarsi in materia viva e a diventare fonte di esperienza. La mostra riunisce opere di alcuni tra i piu' importanti ed affermati artisti italiani delle ultime generazioni insieme ad altre di artisti emergenti.


comunicato stampa

a cura di Gabi Scardi
in collaborazione con Associazione Viafarini
e Massimo Costa

Artisti: Davide Bertocchi, Enrica Borghi, Paolo Canevari, Nada Cingolani, Emilio Fantin, Marzia Migliora, Raffaella Nappo, Alessandra Tesi, Grazia Toderi

Ascoltare, toccare, vedere, muoversi e camminare: sentire.

Oggi, in arte, osservare non basta più; l'opera tende a trasformarsi in materia viva e a diventare fonte di esperienza.
In questa tendenza convergono sia il fatto che, dopo la stagione concettuale, molti artisti hanno avvertito l'esigenza di uscire dall'autoreferenzialità in cui si trovavano e di recuperare il rapporto con il pubblico assegnandogli nuovo spazio all'interno stesso dell'opera; sia il fatto che la mediatizzazione e l'introduzione delle tecnologie hanno prodotto un'accelerazione della vita quotidiana e modificato sensibilità, attitudini psicologiche e percettive, modalità di relazione dell'uomo contemporaneo.
L'attuale incessante proliferare d'informazioni provoca infatti un'esperienza di frammentazione e di discontinuità, che induce a concentrarsi sull'evento presente e su quello immediatamente possibile più che sulla tradizione del passato e sull'utopia per il futuro.
Coerentemente con questa tendenza acquistano importanza le nozioni di flusso e di esperienza, e la percezione di tipo diretto, immediato, sensoriale diventa sempre più centrale per potersi orientare all'interno del sovraccarico di fatti e d'immagini.
Partecipando della temperie culturale della propria epoca, quando non addirittura anticipandola, anche l'arte ha fatto proprio questo orientamento. E' diventato quindi frequente imbattersi in opere caratterizzate da una forte qualità sensoriale, opere che, nell'intento di sollecitare una risposta, inducono una reazione percettiva rendendo cittadinanza alle sensazioni, alle impressioni, alle emozioni, all'esperienza diretta. Che "funzionano" come meccanismi aperti, che risultano incompiute senza la presenza attiva del visitatore: il quale si trova spesso ad interagire con le opere stesse, con l'ambiente, con gli altri intorno a sé.

Da questa constatazione nasce la mostra IN TUTTI I SENSI, che riunisce opere di alcuni tra i più importanti ed affermati artisti italiani delle ultime generazioni insieme ad altre di artisti emergenti.
Le opere si troveranno a convivere e a dialogare all'interno dello stesso spazio, producendo un effetto immersivo che riporta in primo piano la capacità di sentire.
La mostra si propone dunque come un percorso di installazioni che non rinunciano ai meccanismi della seduzione, ma non per questo alzano la voce: opere che sollecitano emozionalmente perché desiderano andare "dritte al cuore".
Permeato da un'atmosfera di vitalità e di positività, pur fortemente ancorato alla realtà, l'evento si vuole trasformare in un'esperienza individuale in cui il rapporto del visitatore con l'arte possa diventare intimo e soggettivo. Vuole offrire più sollecitazioni che rappresentazioni, e lo spettatore potrà mettersi in gioco creando un percorso nuovo ogni volta, scegliendo liberamente tra le possibilità offertegli.
La contiguità spaziale e lo slittamento tra opere diverse, corrispondendo all'idea di un continuum di esperienze e di un'integrazione dei sensi, costituiranno già di per sé un elemento significante e caratterizzante e fungeranno da moltiplicatore di energia.

IN TUTTI I SENSI è una mostra che invita tutti non solo come spettatori, ma come individui, ad approfittare della possibilità, che la nostra epoca ci offre, di muoverci con fiducia, disinvoltura e agilità tra un ambito e l'altro, tra una disciplina e l'altra, tra un luogo e l'altro, e a riconquistare libertà e autonomia nelle relazioni e nell'esperienza del reale. In questa mostra si entra, si cammina, ci si sdraia, ci si rilassa, s'immagina, ci si stupisce. Le opere procureranno sensazioni ludiche oppure di piacere, di morbidezza, di calma, di stabilità o d'instabilità operando, in molti casi, una riconciliazione tra contenuto e valore estetico.

Un enorme paracadute, opera di Alessandra Tesi, lascerà cadere dall'alto una regale pioggia d'oro: la materia, facendosi luce, esercita uno straordinario potere di fascinazione.
Una grande sfera, "Nucleo", di Davide Bertocchi, ci permetterà di scoprire profondità inaspettate e restituirà i suoni che vorremo emettere come se provenissero da lontananze assolute.
In un'installazione video di Grazia Toderi, dal titolo "Cratere 8", il ribollire trattenuto che sale a tratti dal profondo della terra e anima un cratere diventa l'occasione per immergerci in un'atmosfera avvolgente, sospesa tra la terra e la luna e affrancata dalla forza di gravità. Raffaella Nappo presenterà le magiche capigliature luminescenti, assolutamente high tech, di bellezze non più umane, prefigurando organismi che si esprimono attraverso segnali elettrici e appartengono a uno strano ecosistema, frutto di una coevoluzione dagli esiti ancora insondabili.
Paradossalmente più umano appare l'elegante levriero di Nada Cingolani, "Gorin" che nel video omonimo, languidamente adagiato su un divano, si concede una pausa in una sorta di pittoricissimo tableau vivant.
Nei video 'Ortiche' di Marzia Migliora il piacere ha un ché di pungente; la sua Ofelia galleggia tra latte e ortiche e le immagini, oniriche, hanno un andamento circolare, ipnotico, legato al ritmo del respiro, del desiderio, ai cedimenti di un equilibrio precario.
Mentre l'elegante colonna tortile costruita da Paolo Canevari con materiali rozzi come le camere d'aria dei pneumatici ci avvicinerà all'idea barocca di sensorializzazione dello spazio.
Enrica Borghi propone un abito da sera degno di una fiaba. Solo avvicinandoci notiamo che è stato realizzato con un materiale di scarto tra i più diffusi, cioè con i fondi delle bottiglie di plastica dell'acqua minerale. Eppure la luce che si rifrange sull'abito ne fa un oggetto magico e luminoso. Così, tra ironia e poesia, si fanno così strada i temi dell'identità femminile e del vivere presente.
La stessa ironia, la stessa sensazione di spiazzamento produce l'opera di Emilio Fantin, che come un regista crea veri e propri microambienti tanto credibili in sé stessi quanto "fuori luogo" nello spazio milanese. Al visitatore basterà concedersi qualche minuto su una delle sedie predisposte dall'artista per lasciarsi dietro le spalle la quotidianità e compiere, da solo o in compagnia, un'incursione in una dimensione diversa.

Con questa prima esposizione, la marca Biotherm del Gruppo L'Oreal, ideatore e promoter dell'iniziativa, intende inaugurare una programmazione che prevede una serie di appuntamenti a cadenza annuale dedicati all'arte contemporanea.
Gabi Scardi

In tutti i Sensi è un progetto Biotherm 'for a better life'
Realizzato da Interzone - divisione eventi

Patrocinio: Comune di Milano

inaugurazione: giovedì 23 gennaio ore 19

ART POINT - Superstudio Piu'
Via Tortona 27- Milano
tutti i giorni dalle ore 15.00 alle ore 21.00

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