Galleria Il Ponte
Firenze
via di Mezzo, 42b
055 240617 FAX 055 5609892
WEB
Achille Perilli
dal 27/10/2011 al 8/12/2011
lun-ven 15-19, sab su app.

Segnalato da

Galleria il ponte




 
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27/10/2011

Achille Perilli

Galleria Il Ponte, Firenze

Close up e' una mostra in cui dieci opere inedite dell'artista vengono messe in primo piano ed esposte, illustrado un periodo estremamente vitale del lungo itinerario dell'artista.


comunicato stampa

A cura di Andrea Alibrandi

All'interno della sequenza di Close up, nello spazio lounge della galleria, viene messo a fuoco il lavoro di giovani artisti o vengono presentati significativi nuclei di opere di artisti storici. In questa occasione vengono poste in primo piano dieci opere di Achille Perilli.
Queste dieci opere inedite, datate dal 1953 al 1966, illustrano un periodo estremamente vitale del lungo itinerario dell'artista (Roma, 1927), che nel 1947 è stato uno dei fondatori del gruppo Forma 1, insieme agli altri giovani artisti romani Carla Accardi, Pietro Consagra, Pietro Dorazio, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato: esperienza che proseguì per quattro anni con un carattere fortemente politico-culturale più che strettamente artistico.

La mostra si avvia con una piccola opera del 1953, dove affiora la grande tradizione pittorica di cui Perilli si è mnutrito: quasi una citazione da Klee. Nelle due opere successive del '57 e del '59 l'artista si apre ad un gesto informale, in cui segna la superficie pittorica con tratto sicuro, trovando strette assonanze nell'ormai diffuso tachismo transalpino. Ma nella splendida tempera su carta nera del 1960 Perilli definisce un linguaggiom estremamente personale. Il segno vibrante e inquieto si sviluppa, attraverso una linea quasi continua, in una sequenza orizzontale di elementi, da cui pare trasparire la presenza di indizi figurali. Le nervose incisioni sul vellutato fondo nero della tempera troveranno ampio spazio nelle tele “incise” dei suoi “quadri murali” (dall'utilizzo della sabbia quale fondo per la pittura), come del resto vi si individua l'andamento a fasce. Questi segni apparentemente narrativi, come in La firma dell’angelo (1962) o in Un po’ di noia (1964) si dispongono poi nelle opere su carta e ne Il culto della dissipazione (1965) in successioni di immaginim all'interno di strutturati spazi delineati, spesso con uno sviluppo orizzontale su strisce sovrapposte. Quasi
predelle e strutture accessorie all'elemento centrale della raffigurazione (a mio avviso più vicine ai grandi polittici gotici che non alle vignette di un comic strip), dove l'invenzione strutturale lascia autonomo spazio all'espressione di un segno che, fondendosi con un colore ricco e vivace, costruisce e disgrega immagini con estremo arbitrio. Qui si arena la lettura iconografica, dando spazio al libero grande gioco della pittura.

Inaugurazione venerdì 28 ottobre ore 18,30

Galleria Il Ponte
via di Mezzo 42b, Firenze
orari: lunedì / venerdì 15.00 - 19.00, sabato su appuntamento, chiuso i festivi.
Ingresso libero

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