Fondation Pierre Gianadda
Martigny
Rue du Forum 59
+41 277223978 FAX +41 277225285
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Da Picasso a Barcelo'
dal 30/1/2003 al 9/6/2003
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Segnalato da

Uessearte



 
calendario eventi  :: 




30/1/2003

Da Picasso a Barcelo'

Fondation Pierre Gianadda, Martigny

Una grande mostra dedicata all'opera dei 18 artisti spagnoli piu' significativi del XX secolo. Intitolata 'Da Picasso a Barcelo', gli artisti spagnoli', essa punta a mettere a fuoco, l'importante ruolo svolto dagli artisti di origine spagnola nella nascita e nello sviluppo dell'arte moderna e poi nella sua evoluzione lungo tutto il XX secolo, fino ai nostri giorni.


comunicato stampa

Gli artisti spagnoli

La Fondation Pierre Gianadda di Martigny (Svizzera) inaugurerà il 31 gennaio 2003 una grande mostra dedicata all'opera dei 18 artisti spagnoli più significativi del XX secolo. Intitolata 'Da Picasso a Barceló, gli artisti spagnoli', essa punta a mettere a fuoco, l'importante ruolo svolto dagli artisti di origine spagnola nella nascita e nello sviluppo dell'arte moderna e poi nella sua evoluzione lungo tutto il XX secolo, fino ai nostri giorni.

La presentazione delle oltre 70 opere in cui si articola la rassegna non solo offre una panoramica generale delle tendenze più significative dell'arte contemporanea, ma nello stesso tempo sottolinea la coerenza dell'evoluzione delle forme nell'arte spagnola, testimoniando una logica unitaria che si è mantenuta malgrado il trasferimento di numerosi artisti fuori del territorio nazionale. In effetti la decisione di alcuni di essi, all'inizio del secolo passato, di trasferire il loro luogo di attività a Parigi e il fatto che la loro creazione abbia avuto diffusione là, hanno contribuito a indebolire all'estero la percezione del percorso compiuto dall'arte spagnola del XX secolo.

Una visione d'assieme dell'arte realizzata da questi 18 artisti inquadrerà, in un contesto internazionale, tanto le loro creazioni individuali quanto i legami esistenti tra le opere degli uni e degli altri.

L'ampiezza cronologica della mostra ha indubbiamente condotto ad una drastica selezione delle opere. I criteri che hanno guidato la costruzione del percorso attraverso il XX secolo sono stati nel contempo la valenza specifica di ciascuno dipinto e di ciascuna scultura e la volontà di dare l'idea più completa possibile dell'iter creativo degli artisti, tenuto conto dei limiti di una rassegna collettiva. Per questo si sono scelti lavori che documentino i momenti forti dell'esperienza di ciascuno, esemplificando la produzione dei momenti iniziali della loro ricerca, quando però il loro 'vocabolario' plastico era già definito, e poi quella della maturità e degli anni conclusivi, o - per gli artisti viventi - proponendo opere recenti al fine di illustrare la loro creatività fino ad oggi.
La prima sezione è dedicata agli artisti delle avanguardie storiche : Pablo Picasso, Juan Gris, Joan Miró, Salvador Dalí e Julio González. La mostra si apre sul cubismo di Picasso e Gris, si sofferma poi sul periodo 'classico' degli anni Venti (Picasso, Dalì, Miró e Gris), quindi sul surrealismo di Dalí e Miró e il Picasso attorno agli anni Trenta, anni del suo contatto con la scultura in ferro saldato di Julio González.
Uno dei momenti forti riguarda la guerra civile spagnola (1936-39) cui si riferiscono le opere di Picasso in preparazione di Guernica, i Miró del 1936 così come le opere di González di quegli anni, prima di passare al Miró degli anni Cinquanta e all'ultima e intensa stagione creativa di Picasso e Miró, rispettivamente negli anni Sessanta e Settanta.

La seconda sezione è rappresentata dalla tappa storica delle Nuove avanguardie con sei artisti - quattro pittori e due scultori - che hanno lavorato lungo vari versanti dell'astrazione. Per ciò che concerne la pittura: l'astrazione materica di Antóni Tapies, il gestualismo di Antonio Saura, il dramma delle tele di sacco strappate di Manolo Millares e l'ordine controllato e geometrico di Pablo Palazuelo. La scultura offre due versioni dell'astrazione: una che affronta il problema del vuoto con lo studio rigoroso di Jorge Oteiza e l'altra che affronta lo spazio e la 'risonanza' dei materiali con i lavori di Eduardo Chillida.

Le opere esposte coprono la ricerca compiuta dai loro inizi degli anni Cinquanta in poi con lavori che mettono in luce uno sviluppo che ha continuato a progredire con grande coerenza sulla base dei principi originariamente stabiliti.

La terza sezione mostra due generazioni di artisti apparsi negli anni Sessanta e Settanta, che hanno segnato una svolta fondamentale grazie al loro sorriso ironico e all'uso di colori stridenti e piatti. Gli artisti che avevano fatto parte di Equipo Cronica, gruppo poi dissolto, e Eduardo Arroyo, hanno operato una revisione delle avanguardie attraverso un linguaggio plastico che utilizzava in maniera molto personale gli 'à-plats' e una lettura immediata dell'immagine artistica, molto vicina alla pop art. Tutto questo condurrà agli artisti che hanno rinnovato il vocabolario formale degli anni Settanta, con Luis Gordillo, come capofila, e Carlos Alcolea. Eredi entrambi della pop art, essi adottano dapprima una figurazione poco conformista, ma mentre Gordillo evolve verso forme chiaramente astratte, Alcolea, scomparso più giovane, non ha mai tradito il suo gusto per una narrazione post-pop.

La quarta e ultima sezione offre una selezione di opere realizzate nel corso degli ultimi due decenni del secolo con i tre artisti di respiro internazionale - José María Sicilia, Juan Muñoz e Miquel Barceló - dai percorsi divergenti, ma inquadrabili nell'ambito storico del post-moderno.
Sicilia lavora mediante le cere una pittura che sottomette all'esperienza la visibilità e l'invisibilità dell'immagine plastica; Barceló, il più giovane dei tre, utilizza la materia nei suoi dipinti e nelle sue sculture, in modo da estrarne il contenuto 'tellurico' più vicino alle sue origini. Al contrario, Juan Muñoz, sfortunatamente già scomparso, è il simbolo di una nuova maniera in cui la forma scultorea si mette al servizio di una interpretazione dell'umano posta in relazione ravvicinata con la violenza del mondo d'oggi,

I limiti imposti dagli spazi disponibili e la coerenza interna della mostra hanno condizionato la scelta che comprende lavori di Pablo Picasso (1881-1973), Juan Gris (1887-1927), Joan Miró (1893-1983), Julio González (1876-1942), Salvador Dalí (1904-1989), Antonio Saura (1930-1998), Jorge Oteiza (1908), Pablo Palazuelo (1916), Antóni Tapies (1923), Eduardo Chillida (1924-2002), Manolo Millares (1926-1972), Equipo Crónica (Rafael Solbes 1940-1981 e Manolo Valdés 1942), Eduardo Arroyo (1937), Luis Gordillo (1934), Carlos Alcolea (1949-1992), José María Sicilia (1954), Juan Muñoz (1953-2001) e Miquel Barceló (1957).

Tra le istituzioni e i musei che prestano le opere sono da ricordare: in Spagna il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, Artium de Alava-Vitoria-Gasteiz, la Fundació Pilar i Joan Miró di Maiorca, la Collection d'Art Contemporain de la Fondation la Caixa di Barcellona, la Banco Zaragozano, la Collection BBVA, l'IVAM Instituto Valenciano de Arte Moderno - Generalitat Valenciana, la Fundació Gala-Salvador Dalí di Girona, la Collection della Fundación Juan March di Madrid, la Colección ICO, la Collection Banco Guipuzcoano di San Sebastián; in Francia il Musée Picasso di Parigi, il Musée National d'Art Moderne Centre Georges Pompidou di Parigi, la Fondation Maeght di Saint-Paul de Vence; in Svizzera il Musée d'Art et d'Histoire di Ginevra e il Kunstmuseum di Berna. Numerose sono anche le importanti collezioni private coinvolte nella mostra, principalmente spagnole, ma anche francesi, tedesche e svizzere.

Esposizione a cura di: Maria Antonia de Castro, storica dell'arte.

Il catalogo della mostra riproduce a colori tutte le opere esposte, sotto la direzione di Maria Antonia de Castro con i testi di Juan José Lahuerta, professore di storia dell'arte al Politecnico di Barcellona, Tomás Llorens, direttore del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid e Juan Manuel Bonet, direttore del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid, e gli apparati di Carmen Bernárdez e Mercedes Replinger per le opere e le biografie degli artisti. Prezzo di vendita in mostra : CHF 45.-- (circa 30,00 euro).

Immagine: E. Arroyo, Muerte del poeta M. Hernandez, 1966

Orari: tutti i giorni ore 10-18

Biglietto di ingresso: Fr. 14.- / 10,00 euro ; terza età: Fr. 12.- / 8,50 euro ; famiglie: Fr. 30.- / 21,00 euro ; studenti: Fr. 7.- / 5 euro
Gruppi: adulti Fr. 12.- / 8,50 euro ; Terza età: Fr. 10.- / 7,00 euro ; studenti: Fr. 5.- /3,50 euro
Comprende anche la visita alla Collection Franck, al Parco delle sculture, al Museo gallo-romano, al Museo dell'automobile.

Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0041.27.7223978 - fax 0041.27.7225285

Il pedaggio di ritorno in Italia per chi giunge a Martigny in auto attraverso il tunnel del Gran San Bernardo è gratuito, dietro presentazione della ricevuta di andata e di un biglietto di ingresso alla Fondation Gianadda, purché il rientro avvenga entro tre giorni.

Ufficio stampa in Italia: uessearte via Natta 22 Como tel. 031.269393 - fax 031.267265

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