Galleria Le Opere
Roma
via di Monte Giordano, 27
06 83607069 FAX
WEB
Jack Frankfurter
dal 16/11/2011 al 9/12/2011
dal mercoledi al sabato 16.00 - 20.00

Segnalato da

Jacopo Mattia Alegiani




 
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16/11/2011

Jack Frankfurter

Galleria Le Opere, Roma

Archeologie urbane e dipinti dal 1958 al 2011. Le Urban Archaeologies, realizzate con dedizione nell'ultimo decennio, forzano i soggetti del paesaggio e della rovina per condurre un'intensa meditazione intorno alle questioni del tempo e della storia.


comunicato stampa

Polvere d'imperi.

Note sulla pittura di Jack Frankfurter

Nella lunga carriera artistica di Jack Frankfurter la nuova mostra qui in discorso costituisce un momento importante di sintesi, e, insieme, ridefinizione. Se, infatti, Frankfurter si è conquistato da tempo un luogo personale nella tradizione della vedutistica fantastica – tradizione che, non a caso, era già stata autorevolmente richiamata da Mario Praz per introdurre un'esposizione dell'artista nell'ormai lontano 1967 – le Urban Archaeologies, realizzate con appartata dedizione nel corso dell'ultimo decennio, forzano i soggetti del paesaggio e della rovina per condurre un'intensa meditazione intorno alle questioni del tempo e della storia.

Scenografo teatrale come lo fu Giovanni Pannini, pittore americano innamorato dell'Italia al pari di Thomas Cole, Frankfurter ha sempre dimostrato di saper padroneggiare con gusto l'attitudine barocca alla meraviglia e il senso trascinante del paesaggio rispettivamente tipici dei due capiscuola appena citati. Le nuove opere, nondimeno, pur mantenendo della pittura precedente il virtuosismo compositivo e la felicità coloristica, mutuano dalla contemporaneità un inedito sentimento di declino. Di fatto, le archeologie urbane di Frankfurter costituiscono studi di cadute, cadute d'imperi, evocative ricognizioni di quanto resta dopo lo schianto, quando i fasti e le vestigia più riconoscibili di tali imperi – le statue e le pietre di Roma, le insegne pubblicitarie di Las Vegas – hanno concluso la loro permutazione in detriti, e, riunite sotto lo sguardo penetrante dell'artista, divengono memento di disarmata bellezza.

La natura, sovranamente indifferente agli umani sogni e destini di grandezza, si fa qui largo tra la notte di neon ormai spenti per sempre e la lucentezza spezzata di colonne cadute, ne lambisce le spoglie materiali, lentamente si riappropria dello spazio intorno; quanto agli uomini, se vi sono essi sono al più figuranti, comparse di una rappresentazione teatralmente lasciata a se stessa. A tendere lo sguardo a questi quadri, quel che s'intende è soprattutto silenzio: un silenzio da ritiro, più ancora che d'abbandono. Compagno ideale, dunque, come nella migliore invenzione romantica, di un sentimento interno di meditata quiete, a cui Frankfurter finalmente c'introduce.

Luca Arnaudo

Vernissage 17 novembre ore 18

Galleria Le Opere (nuova sede)
via di Monte Giordano, 27 - Roma
dal mercoledi al sabato 16.00 - 20.00

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