Galerie Davide Di Maggio
Berlin
Sophienstrasse, 21
+49 30 24781498 FAX +39 0286915631
WEB
Nicola Verlato
dal 7/2/2003 al 20/3/2003
0049 30 24781498 FAX 0039 2 86915631

Segnalato da

Galleria Davide Di Maggio



 
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7/2/2003

Nicola Verlato

Galerie Davide Di Maggio, Berlin

Opere di grande formato che ripropongono il tema degli scontri delle tifoserie avverse sugli spalti dello stadio. I violenti pestaggi, le risse concitate e drammatiche a cui troppo spesso ci ha abituato il video rivivono sulle tele di Verlato, eppure le immagini dell'artista appaiono lontanissime dal clamore e dalla virulenza della cronaca minuta.


comunicato stampa

Nicola Verlato presenta alla Galerie Davide Di Maggio - Mudimadue di Berlino la serie di olii su tela del 2002 dedicata al tema degli hooligans.

La mostra berlinese si compone di 5 lavori di grandi dimensioni già presentati nel novembre 2002 nella sede milanese della galleria al quale l'artista ha aggiunto oggi altre 4 opere sempre di grande formato che ripropongono il tema degli scontri delle tifoserie avverse sugli spalti dello stadio.

I violenti pestaggi, le risse concitate e drammatiche a cui troppo spesso ci ha abituato il video rivivono sulle tele di Verlato, eppure le immagini dell'artista appaiono lontanissime dal clamore e dalla virulenza della cronaca minuta.

I colori smaltati e freddi, più mentali che fisici, una linea febbrile che incide le forme dei corpi dai contorni tormentati, i movimenti esasperati e violenti ma pietrificati in atteggiamenti contratti, pur nella loro tensione congelano la scena dandole l'immobilità irreale di un singolo frame e allontanandola di fatto dalla concretezza storica dell'avvenimento.

Su uno sfondo piatto che solo lontanamente suggerisce l'architettura di uno stadio (ma in realtà assume un'apparenza evanescente e liquida, quasi si trattasse di uno schermo video attraversato da bande di frequenza), i viluppi dei corpi in lotta hanno contorni duri e incisi e i loro scatti violenti e convulsi sono attenuati dalla qualità irreale dei colori acidi e piatti, delle lumeggiature artificiali che fanno guizzare le muscolature e le pieghe delle vesti, come scolpite nelle pietre dure e nell'ardesia. La raffinata astrazione intellettualistica che delinea il lavoro di Verlato molto ha a che fare con la ricerca che sottende il lungo iter progettuale che porta alla tela compiuta.

Come un artista manierista (come non ripensare ai volumi enfiati di Rosso Fiorentino o ai colori metallici del Pontormo) Verlato parte dallo studio degli effetti luministici sulle anatomie dei corpi, si serve di un teatrino, di luci artificiali e di manichini per studiare i chiaroscuri e i riverberi delle ombre, studia la composizione partendo dalle singole figure per poi spostarsi ai gruppi d'insieme, usa il disegno e la fotografia come strumenti di appercezione conoscitiva e si avvale anche del computer per ricreare e riposizionare le figure fino al loro freezing definitivo.

Questo potente lavoro preliminare di studio gli consente in definitiva di passare dalla materialità orizzontale della cronaca alla verticalità del tempo lungo dell'arte, di dimostrare l'assoluta attualità dell'arte da sempre alla ricerca dell'indeterminazione, di una condizione androgina della forma che possa resistere al tempo e alle trasformazioni della storia. L'hooligan di Verlato sa così passare dall'effimero alla durata, supera la ristrettezza del dato biografico per inserirsi nella logica disciplinata di un linguaggio spersonalizzato che appartiene all'intera comunità, come un concetto kantiano che si organizza in categoria, non per sfuggire alla realtà ma per introdursi in un altro spazio, allargare un varco che normalmente sembra precluso.

Catalogo Mudimadue a cura di Luca Beatrice con interventi di Gianluca Ranzi



Galerie Davide Di Maggio
Torstrasse 119, Berlino
tel 0049 30 24781498

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