Palazzo Leone Da Perego
Legnano (MI)
via Gilardelli, 10
0331 706011
WEB
Andre' Kertesz
dal 21/2/2003 al 30/3/2003

Segnalato da

Elisa Domenichini




 
calendario eventi  :: 




21/2/2003

Andre' Kertesz

Palazzo Leone Da Perego, Legnano (MI)

Lo stupore della vita. Parigi - New York. Una mostra di 75 fotografie in bianco e nero e a colori. Maestro riconosciuto per almeno tre generazioni di fotografi, da Henri Cartier-Bresson (che di lui ha detto: "Tutto quello che abbiamo fatto, Kertesz l'ha fatto prima") a Werner Bischof fino a Joel Meyerowitz.


comunicato stampa

Lo stupore della vita: Parigi - New York
Una mostra di 75 fotografie in bianco e nero e a colori

Inaugurazione: sabato 22 febbraio, ore 17.30

A cura di: Giovanni Chiaramonte/ULTREYA


Il programma dedicato alla fotografia del Palazzo Leone da Perego di Legnano, curato da Giovanni Chiaramonte/ULTREYA, ha come tema la città vista e rappresentata come il luogo decisivo dove l’uomo comprende e compie il proprio destino.
Dopo la mostra dedicata a Joel Meyerowitz, che ha ospitato in anteprima mondiale le immagini che questo autore ha realizzato a Ground Zero, il programma espositivo continua con un’antologica di 75 immagini, tra cui alcuni inediti a colori, scattate da André Kertész tra Parigi e New York.

Maestro riconosciuto per almeno tre generazioni di fotografi, da Henri Cartier-Bresson (che di lui ha detto: "Tutto quello che abbiamo fatto, Kertesz l'ha fatto prima") a Werner Bischof fino a Joel Meyerowitz, Kertész nasce a Budapest da famiglia ebraica nel 1894.
La sua prima fotografia conosciuta, Giovane addormentato del 1912, preannuncia le caratteristiche inimitabili e generative della sua arte: chiarezza geometrica nell’inquadratura, che è rivelazione del pensiero, e primato dello stupore, che è espressione del mistero.
Arruolato nell’esercito austro-ungarico, descrive la vita quotidiana dei soldati e dei civili nel corso della prima Guerra Mondiale, l’attesa nelle trincee come le lunghe marce tra le campagne e i villaggi contadini dell’Europa Orientale.
Qualunque sia il soggetto fotografato, qualunque sia l’evento rappresentato Kertész non elimina mai il dono dell’amore che lo sguardo di ogni uomo è chiamato a proiettare sul mondo.

Lasciato l’impiego alla Borsa di Budapest per dedicarsi solo alla fotografia, Kertész si stabilisce a Parigi nel 1925, andando ad abitare nel quartiere di Montparnasse. Frequenta così gli ambienti letterari e artistici, ritraendo figure come Mondrian, Chagall, Zadkine, Colette, e soprattutto fotografando la vita degli uomini messa in scena sulle strade della città. Il suo talento viene presto riconosciuto e, nel 1927, espone nella galleria Au Sacre du printemps. Nel 1933, realizza la celebre sequenza Distorsions, immagini che dialogano con Picasso, Arp e Moore. Nel 1934 pubblica il libro Paris vu par André Kertész. Dal 1928 è tra i primi ad usare creativamente la macchina di piccolo formato Leica e diventa, fino al 1935, uno dei principali collaboratori della rivista Vu.

Nel 1936, Kertész parte per New York, con la moglie Elisabeth da lui sposata nel 1933, per onorare un contratto stipulato con l’agenzia Keystone. Malgrado la pubblicazione su riviste come “Harper’s Bazar”, “Vogue” e “Coronet” e le mostre presso la PM Gallery e l’Art Institute of Chicago, e la pubblicazione di Day of Paris, a cura di A. Brodovitch, egli non riesce ad essere riconosciuto come uno dei principali autori della fotografia moderna negli Stati Uniti. Deluso e incompreso, nel 1962 decide di porre fine alla sua carriera professionale, per dedicarsi unicamente alla salvaguardia della sua produzione artistica.

Nel 1963, Kertész ritrova i negativi dei suoi periodi ungherese e francese lasciati a Parigi alla vigilia dell’occupazione tedesca nel corso della seconda Guerra Mondiale. Nel 1964, dopo una esposizione alla Bibliothèque Nationale, John Sarkowski cura una grande retrospettiva delle sue immagini al Museum of Modern Art di New York, e da quel momento in tutto il mondo si moltiplicano le sue mostre.
Inizia a fotografare dalla finestra su Washington Square a New York e il suo sguardo acquisisce una definitiva maestria formale, in cui l’immagine del gesto umano compie l’armonia dell’architettura urbana.
Dalla metà degli anni 50 si appassiona al colore nella fotografia, che utilizza con semplicità, rifiutando gli effetti sentimentali e utilizzandolo come rivelazione del mistero cangiante e imprendibile del destino, anticipando in qualche modo la scelta di Joel Meyerowitz.
Pubblica molti libri e importanti monografie: Hungarian Memories (1982), Of Paris and New York (1985) e André Kertész, ma France (1990). Nel 1984, desideroso di salvaguardare la sua opera, Kertész dona tutti i negativi allo Stato Francese (Ministero della Cultura).
Si spegne nella sua casa newyorkese il 28 settembre 1985.

Un’esposizione possibile grazie alla collaborazione tra:
Comune di Legnano, Assessorato alla Cultura
ULTREYA, Milano
Patrimoine Photographique, Ministère de la Culture et de la Communication, Paris.



Scheda riassuntiva

Titolo: ANDRÉ KERTÉSZ Lo stupore della vita Parigi - New York
A cura di Giovanni Chiaramonte / ULTREYA
Periodo: dal 22 febbraio al 30 marzo 2003
Inaugurazione: sabato 22 febbraio 2003, ore 17.30
Orari: Feriali 16.30/19.30, Sabato 16.00/20.00, Domenica 10.00/13.00 – 16.00/20.00, Lunedì chiuso

Manifestazione collaterale: Parigi e New York, due lingue dall’Occidente. Un incontro fra fotografia e poesia. Mercoledì 5 marzo 2003, ore 21, Palazzo Leone da Perego

Ufficio stampa ULTREYA: Elisa Domenichini, tel. 02.5691460



Palazzo Leone da Perego
Corso Magenta, 13 Legnano (MI)

IN ARCHIVIO [31]
L'armonia della forma
dal 26/11/2015 al 20/2/2016

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede