Palazzo Sums
San Marino
via G. B. Belluzzi, 1
0549 803040
WEB
Da Hopper a Warhol
dal 17/1/2012 al 2/6/2012
lun-ven 10-18; sab e dom 10-19
0422 429999
WEB
Segnalato da

Studio Esseci



 
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17/1/2012

Da Hopper a Warhol

Palazzo Sums, San Marino

Pittura americana del XX secolo. L'esposizione prende in considerazione momenti fondamentali, a partire dal realismo di Edward Hopper da un lato e di Thomas Hart Benton dall'altro, la cosiddetta visione regionale di Benton fino alla secchezza in cui si mescolano descrizione e metafisica della O'Keeffe. A seguire la grande astrazione americana con i nomi piu' celebri a cominciare da Jackson Pollock, per finire con un grande quadro di Keith Haring.


comunicato stampa

a cura di Marco Goldin

Non si è mai fatta in Italia una mostra sulla pittura americana del XX secolo, che la analizzi e la percorra completamente. Solo, di tanto in tanto, qualche esposizione monografica. La rassegna di San Marino non ha ovviamente l’ambizione di tracciare questo percorso nella sua interezza, perché il numero di opere, una ventina, non lo consente. Ma si presenta comunque come la prima circostanza in cui, attraverso nomi celebri, la vicenda pittorica statunitense del Novecento viene almeno raccontata lungo tutto lo scorrere del secolo.

“Da Hopper a Warhol. Pittura americana del XX secolo a San Marino”, curata da Marco Goldin, è proposta a Palazzo SUMS dal 21 gennaio al 3 giugno (in parallelo alla grande mostra riminese “Da Vermeer a Kandinsky. Capolavori dai musei del mondo a Rimini”), per volontà della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio – Sums, della Repubblica di San Marino, Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura e Segreteria di Stato per il turismo e lo Sport, da SUMS – Società Unione Mutuo Soccorso della Repubblica di San Marino e da Linea d’ombra, con il contributo di Gruppo SIT e Del Conca.

L’esposizione prende in considerazione tutti i momenti fondamentali, a partire dal realismo di Edward Hopper da un lato e di Thomas Hart Benton dall’altro, fino all’esperienza così particolare di Giorgia O’Keeffe. Già da questi primi nomi si comprende come la partenza della rassegna sammarinese sia straordinaria, con il realismo adamantino e stordente di Hopper, la cosiddetta visione regionale di Benton e la secchezza in cui si mescolano descrizione e metafisica della O’Keeffe.

A questa prima fase succede quella, indimenticabile, della grande astrazione americana. Divisa in mostra tra una parte più gestuale e una in cui il colore pare distendersi libero e indicare anche il senso della costruzione e della forma. Tutti i nomi più celebri vi sono compresi, a cominciare ovviamente da quello di Jackson Pollock, presente con due grandi tele, la prima del 1949 e la seconda del 1952. Poi ancora Franz Kline, con un grandi dipinto del 1960, dunque il momento migliore del suo lavoro.
Su un registro intermedio si giocano i quadri inclusi in mostra di un autore straordinario che lavora sul segno declinato nella grande superficie spesso quasi monocroma. E’ dunque il caso di Arshile Gorky che più di altri ha saputo rendere il fascino di una scrittura che si mescola alla materia di un colore rappreso.

E tutta di colore è fatta l’esperienza, anch’essa compresa nella mostra sammarinese, di Mark Rothko, Sam Francis e Morris Louis. Dai diversi punti di vista, insistono sulla meraviglia di una tessitura che si fa incanto, prospettiva e molto spesso silenzio.

Ovviamente non può mancare una sosta attorno all’opera dei due più alti rappresentanti della Pop Art, Andy Warhol e Roy Lichtenstein, a cominciare da una celebre versione, del primo tra i due, di Jacqueline Kennedy (Jakie, 1964), dunque nel pieno del clima storico della Pop. La mostra infine si chiude con l’omaggio al maggiore pittore americano che si riconnette straordinariamente al realismo di Hopper. Si tratta di Andrew Wyeth, le cui facciate di case di provincia bianchissime nella luce del sole sono la quintessenza della visione ancora eroica della pittura. Ma l'ultima immagine sarà un grande quadro di Keith Haring, uno dei più celebrati artisti americani degli ultimi decenni.

La mostra sammarinese si fa grazie al prezioso aiuto in termini di prestiti di poche, prestigiosissime realtà statunitensi: il Museum of Fine Arts di Boston, il Wadsworth Atheneum di Hartford, la Terra Foundation for American Art di Chicago, la Broad Art Foundation di Santa Monica e l'Adelson Gallery di New York.

“Da Hopper a Warhol. Pittura americana del XX secolo a San Marino”, Repubblica di San Marino, Palazzo SUMS, 21 gennaio – 3 giugno 2012: Orario: da lunedì a venerdì: 10 – 18; sabato e domenica: 10 – 19. Ingresso: intero euro 5, ridotti euro 3. Ulteriori sconti a chi visita anche le mostre organizzate da Linea d’ombra a Rimini (“Da Vermeer a Kandinsky. Capolavori dai musei del mondo a Rimini” ) e al Palazzo Ducale di Genova (“Van Gogh e il viaggio di Gauguin”).

Immagine: Andy Warhol, Jackie, 1964 vernice di polimeri sintetici e serigrafa su tela, cm 101,6 x 101,6 Hartford, CT, Wadsworth Atheneum Museum of Art © Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, SIAE 2011

Informazioni e prenotazioni: www.lineadombra.it tel. 0422.429999 biglietto@lineadombra.it

Ufficio Stampa:
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo tel. 049.663499, info@studioesseci.net

L’inaugurazione ufficiale della mostra di San Marino è prevista mercoledì 18 gennaio 2012 alle 18.30, al Teatro Titano (parteciperanno il Presidente della Fondazione San Marino Tito Masi, il Segretario di Stato alla Cultura Romeo Morri e il Presidente della SUMS Clelio Galassi, oltre al curatore Marco Goldin).

Palazzo SUMS
via G. B. Belluzzi, 1 San Marino - Repubblica di San Marino
Orario: da lunedì a venerdì: 10 – 18; sabato e domenica: 10 – 19.
Ingresso: intero euro 5, ridotti euro 3. Ulteriori sconti a chi visita anche le mostre organizzate da Linea d’ombra a Rimini (“Da Vermeer a Kandinsky. Capolavori dai musei del mondo a Rimini” ) e al Palazzo Ducale di Genova (“Van Gogh e il viaggio di Gauguin”).

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