Palazzo Bossi - Bocchi
Parma
Strada Ponte Caprazucca, 4
0521 532111
WEB
Il divino infante
dal 12/3/2003 al 4/5/2003

Segnalato da

STUDIO ESSECI




 
calendario eventi  :: 




12/3/2003

Il divino infante

Palazzo Bossi - Bocchi, Parma

La celebre collezione di 'Divini Infanti' di Hiky Mayr giunge a Parma, nelle antiche sale di Palazzo Bossi Bocchi.


comunicato stampa

La Collezione Hiky Mayr

La celebre collezione di "Divini Infanti" di Hiky Mayr giunge a Parma, nelle
antiche sale di Palazzo Bossi Bocchi, per iniziativa della Fondazione Cariparma
che ha sede nello storico Palazzo.

Rispetto alle precedenti tappe, la mostra pone maggior accento su una sequenza
particolare della Collezione Mayr, ovvero sulle Marie Bambine, sorta di versione
femminile di Divino Infante.

Sicuramente minoritarie per numero, le effigi della Madre di Dio, bambina, sono
"oggetti" di preziosità spesso maggiore, per sontuosità degli abiti, per qualità
di realizzazione. Commissionate da conventi e monasteri femminili, da famiglie
nobiliari che intendevano fornire alle loro figlie una modello di vita, le Marie
Bambine sono state realizzate - come del resto i Divini Infanti - da abilissimi
artigiani se non direttamente all'interno delle mura claustrali. I secoli di
maggior "fortuna" di queste raffinate produzione devozionale furono il Seicento
e Settecento, quando il "genere" trovò ampio interesse non solo nell'Europa
continentale ma anche in territori lontani, dalle Filippine al Brasile.

Così come i Divini Infanti, le Marie Bambine erano realizzate in legno
intagliato e dipinto, in cera, terracotta o cartapesta, materiali spesso
accostati con grande disinvoltura. Per i vestiti si ricorreva spesso ad un
"riciclo" di paramenti sacri o vesti dimesse o offerte dalle devote. Nel caso
specifico delle Marie Bambine, la tipologia principale, che si riferiva ad un
preciso prototipo conservato nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, prevede
l'utilizzo della cera. Negli esemplari in mostra, provenienti dall'Italia del
Sud, si è fatto ricorso anche a materiali diversi: terracotta, cartapesta,
legno.

La collezione Hiky Mayr - considerata la più importante al mondo - è stata
"scoperta" alcuni anni fa da Franco Maria Ricci che le ha dedicato un prezioso
volume e che si è reso promotore prima della mostra milanese al Museo Diocesano
ed ora di questa rinnovata edizione parmense.

La realizzazione di sacre effigi del Bambino risalgono alla rappresentazione dei
"drammi liturgici" medioevali, diffusi tra il Mille ed i secoli immediatamente
successivi. In questi "drammi", le principali figure sacre, e tra esse il
Bambino, erano "interpretate" da effigi lignee. Nei secoli successivi, con
l'instaurarsi di uno specifico culto nei confronti del Divino Infante e di Maria
Bambina, si diffusero sculture rappresentati i due sacri soggetti. Erano - come
la mostra evidenzia - opere di formato anche piuttosto imponente (sino ad 80 -
90 cm di altezza), oggetto di un culto collettivo, affiancate ad altre, di
misura più contenuta, destinate ad un culto più domestico.

Storicamente è tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento che si
assiste alla riscoperta dei valori positivi legati all'infanzia ed è in
quest'epoca che le statue di Gesù Bambino e di Maria Bambina divengono oggetto
di pratica devozionale molto intensa. La loro produzione giunse all'apice nel
Settecento, con realizzazioni dalla forte impostazione realistica, di
straordinaria qualità scultorea, di assoluta accuratezza del dettaglio. Discorso
a parte meritano gli abiti: interi corredi, per i diversi momenti dell'anno
liturgico, accompagnavano alcune delle più belle effigi.

Poi una rapida decadenza ed una produzione che si avvicina più all'artigianato
che all'arte.

Vernice per la stampa: giovedì 13 marzo alle ore 18

Orari: da martedì a domenica, dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 18,30

Per informazioni e prenotazioni: tel. 0521 532111 - fax 0521 289761

Ufficio Stampa: STUDIO ESSECI di Sergio Campagnolo, tel. 049.663499 fax 049.655098
Email: info@studioesseci.net

Parma, Palazzo Bossi Bocchi Strada Al Ponte Caprazucca,4 - PARMA

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