Giuseppe Pulvirenti
dal 20/3/2000 al 31/3/2000
Segnalato da
20/3/2000
Giuseppe Pulvirenti
Fondazione Mudima, Milano
Diciotto sculture, degli ultimi due anni, che proseguono l’indagine sull’ambiguità , soprattutto formale, dell’oggetto scultoreo, che caratterizza la ricerca dell’artista già da tempo. In queste nuove opere l’enigmaticità è addirittura ostentata e diviene un valore strutturale che definisce la sostanza dell’opera e suggerisce apertamente l’interpretazione della visione. Pulvirenti non soltanto realizza degli oggetti che, pur mostrando la loro "inutilità " pratica, continuano ad alludere ad una funzione, ma affida tale allusività non più soltanto alla forma finita – come accadeva nelle sculture precedenti – ma la consegna al vuoto dal quale nasce, allo stampo. Il rovesciamento del luogo comune che, nelle opere precedenti, si mostrava attraverso l’impossibilità funzionale degli oggetti/sculture, qui si realizza in ciò che dà luogo a questa forma e dunque nella sua astrazione (spesso, per rendere più chiaro tale "corto circuito del senso", l’artista utilizza titoli che accentuano l’ambiguità dell’opera). Per questo evento Pulvirenti ha realizzato un'opera dal titolo Il progresso è nell’oro, installata alla Onyx che, da sempre sensibile ai diversi linguaggi dell’arte contemporanea, ha sostenuto l'idea e la realizzazione della mostra. Pulvirenti (Siracusa 1956) si diploma all’Istituto Statale d’Arte e si ispira nelle lunghe passeggiate ai cantieri navali di Siracusa, realizzando opere che richiamano alla mente remi, timoni e vele (alcune saranno esposte alla Biennale di Venezia del 1990); a diciotto anni si trasferisce a Roma e segue il corso di scultura di Pericle Fazzini all’Accademia di Belle Arti. La sua ricerca artistica inizia a metà degli anni Ottanta;
21x27; pag.56; ill. 29 di cui 10 a col.; brossura; testi di Achille Bonito Oliva; ed.it./ingl.; 40.000 lire; ISBN 88-8158-273-2
Curatore: Silvia La Padula
Fondazione Mudima e sede Onyx