Spazio Fluida
Venezia
campo San Toma'
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Jacopo Pagin
dal 16/3/2012 al 29/3/2012
lun-dom 16-20 o su appuntamento
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Segnalato da

Federica Santoro



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Jacopo Pagin



 
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16/3/2012

Jacopo Pagin

Spazio Fluida, Venezia

Human Be-In. Fotografie, disegni e pitture che fanno irruzione nella vita quotidiana e con la loro carica svelano l'ipocrisia della condizione umana rivendicandone un'adesione totale alla natura, all'istintivita'.


comunicato stampa

Un'indagine sull'essere umano che scava nei tratti sublimati dell'individuo per denudarlo di fronte alle sue inclinazioni per sondarne le viscere, rivoltare la carne, scoprire il lato del di-dentro, del dolore celato, del pensiero abbietto. È erotica l'attrazione fatale per l'occulto, è una trasmigrazione dal corpo nel corpo.
L'essere, che negli squarci della tela diventa tangibile, è gettato in uno spazio celeste, dove ribollono masse, fisici, allegorie di uomini. La natura è sua compagna, resta l'elemento positivo, il decoro della vita terrena.

Jacopo Pagin si esprime con la pittura, la calcografia, il disegno, la fotografia. Produce immagini e situazioni critiche o ambigue, piuttosto che irritanti o surreali per stimolare psichicamente l’osservatore sollecitando dubbi e riflessioni su questioni e temi quotidiani non sempre accettati.
Il rapporto con l’altro sesso, con il proprio sesso, con gli animali, con il cibo, con i genitori, con il denaro, con gli oggetti, con il peccato e il senso di colpa, con l’amore e con tutti gli altri sentimenti, anche terribili, che possono coinvolgerci. Sono tutti temi che provocano spesso reazioni contrastanti. Temi e raffigurazioni spesso anche crude.

Le sue opere fanno irruzione nella vita quotidiana e con la loro carica svelano l’ipocrisia della condizione umana rivendicandone un’adesione totale alla natura, all’istintività, all’oscenità. Il colore cade sulla tela trasportato dall'impeto e dalla necessità di fermare un' intuizione precisa. Ma il lavoro più consistente è svolto dal caso, la componente magica necessaria: solo attraverso la manipolazione di esso posso raggiungere la complessità organica necessaria che l'occhio richiede. La luce è frontale e piatta, svela i colori accesi e contrapposti graffiati da formanti segni grafici che sono i sentori psicologici. Nella serie delle incisioni il nero subentra al colore. Le forme si immergono nel buio, la luce è un ragguaglio.

Inaugurazione 17 marzo ore 18

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