ferramenta berti
Cornedo Vicentino (VI)
Via monte verlado, 101
0445 446095
WEB
Scultura sociale
dal 28/3/2003 al 12/4/2003
0445 446095
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tank studio



approfondimenti

Giovanni Morbin



 
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28/3/2003

Scultura sociale

ferramenta berti, Cornedo Vicentino (VI)

Non un museo, ne' una galleria d'arte, ne' una fondazione. Camminando tra maniglie, fischer, cacciaviti, bulloni e trapani i normali clienti della Ferramenta Berti di Cornedo Vicentino si troveranno davanti un 'insolito' attrezzo, lungo sei metri, in acciaio. E visto l'insolita forma si domanderanno forse cos'e' e a cosa serve... E gia' qui raggiunge un primo obiettivo Giovanni Morbin, artista contemporaneo valdagnese che ha scelto proprio una ferramenta della Valle dell'Agno come sede di 'lavoro' e di presentazione della sua 'Scultura sociale'.


comunicato stampa

Una ferramenta di Cornedo Vicentino (VI) ospita tra maniglie e fischer una scultura dell'artista contemporaneo Giovanni Morbin. Sabato 29 marzo alle ore 17.00 Ferramenta Berti a Cornedo Vicentino.

Non un museo, né una galleria d'arte, né una fondazione. Camminando tra maniglie, fischer, cacciaviti, bulloni e trapani i normali clienti della Ferramenta Berti di Cornedo Vicentino si troveranno davanti un 'insolito' attrezzo, lungo sei metri, in acciaio. E visto l'insolita forma si domanderanno forse cos'è e a cosa serve, se è un nuovo attrezzo per carteggiare i muri, un innovativa pertica o un'asta da affogare nel cemento.

E già qui raggiunge un primo obiettivo Giovanni Morbin, artista contemporaneo valdagnese che ha scelto proprio una ferramenta della Valle dell'Agno come sede di 'lavoro' e di presentazione della sua 'Scultura sociale'.

Morbin, già noto in Italia e all'estero per le sue opere e performance, inaugurerà Sabato 29 marzo alle ore 17.00 alla Ferramenta Berti la sua installazione mentre il negozio continuerà a vendere chiodi e affini.

La mostra è curata da Simone Menegoi, critico de Il Giornale dell'Arte.
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Scheda tecnica della 'Scultura sociale'
'Scultura sociale' è un oggetto modulare composto di elementi d'acciaio semisferici di pochi centimetri ciascuno, che si compongono in linea retta grazie a un cilindretto filettato che sporge dalla parte convessa e a un foro compatibile su quella piatta. La superficie dei moduli, lavorata al tornio, è levigata e opaca, gradevole al tatto. L'oggetto può essere idealmente prolungato all'infinito, ma solo da una delle due estremità: l'altra è chiusa da un elemento - l'unico - di forma sferica, dotato del solo cilindretto filettato, senza foro. In termini geometrici, l'oggetto è quindi una semiretta. Come tale è dotato di una direzione, e implica l'idea di movimento. Nella versione attuale misura circa sei metri.

'Scultura sociale' contiene diversi riferimenti alla disciplina della scultura moderna e contemporanea, a partire dal titolo, che cita una formula usata da Joseph Beuys per definire la sua opera ('Plastica sociale'). È un omaggio alla 'Colonna infinita' di Brancusi, composta del medesimo solido geometrico ripetuto in verticale; può ricordare la scultura minimalista americana degli anni ,60, a causa dell'uso del materiale industriale, della lavorazione meccanica e dell'assoluta regolarità della struttura. Ha tuttavia, prima di ogni altra cosa, l'aspetto di un utensile, ed è presentato come tale, su un supporto di acciaio e plexiglas simile agli espositori commerciali, e nel contesto di un grande emporio di articoli di ferramenta.

Dopo l'esposizione, la scultura sarà smontata nelle sue componenti, e queste ultime, con l'unica eccezione certa del modulo sferico, saranno impiegate come parti metalliche per il mobilio (pomelli per ante, supporti, ecc.). In questo modo, cesserà di esistere come oggetto d'arte, e perfino come oggetto. Persisterà solo come possibilità latente. In qualunque momento, infatti, nel foro di una delle componenti così utilizzate (che verrà sempre lasciato libero) l'artista potrà avvitarne un'altra, o più d'una, ricostituendo, del tutto o in parte, la scultura. Ciò comporta naturalmente la possibilità che il mobile coinvolto nell'operazione risulti, alla fine, inservibile. È un rischio che l'artista desidera fare presente ai gentili acquirenti.
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Biografia Giovanni Morbin
Giovanni Morbin, 47 anni di Valdagno, vive e lavora a Montecchio Maggiore.
Dopo il diploma all'Accademia di Belle Arti di Venezia, la sua ricerca è legata ai comportamenti e la performance è il mezzo ideale per esprimere le sue idee. Parallelamente al lavoro comportamentale s'interessa alla costruzione d'oggetti funzionali all'azione quotidiana e conferisce loro il valore di strumenti. E' coautore e firmatario della dichiarazione poetica ETICA ESPRESSIVA UNIVERSALE (EEU), pubblicata sul 'Corriere della Sera' l'8 maggio 1994 e nello stesso anno inventa lo Strumento a Perdifiato, attrezzo per comunicare a se stessi. Nel novembre del 1995 fonda SUPERFICIE TOTALE, contenitore del suo agire. A partire da quel momento le sue performances sono denominate Ibridazioni. Si tratta di azioni ibride caratterizzate di volta in volta da un partner variabile come una persona, un vegetale un edificio, ecc. ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero.

L'installazione sarà visibile fino al 12 aprile in orario negozio alla Ferramenta Berti, via Monte Verlaldo 101 a Cornedo Vicentino.
Per info: 0445 446095 e 349 6454351.

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