Ex Chiesa Anglicana ECAA
Alassio (SV)
via Adelasia, 10 (dietro la Stazione Ferroviaria)
0182 648078
WEB
Razmataz
dal 4/4/2003 al 4/5/2003
0182 641163 FAX 0182 641163

Segnalato da

Nicola Angerame




 
calendario eventi  :: 




4/4/2003

Razmataz

Ex Chiesa Anglicana ECAA, Alassio (SV)

Film musicale e opere pittoriche di Paolo Conte. 88 delle 1.800 tavole create da Paolo Conte per comporre il suo film musicale, il quale sara' trasmesso integralmente su un maxi schermo montato dentro l'abside e ripreso da monitors sparsi negli ambienti della mostra.


comunicato stampa

Film musicale e opere pittoriche di Paolo Conte

INAUGURAZIONE Sabato 5 aprile 2003 – ore 17,30
sarà presente Paolo Conte


Presentata dentro la suggestiva cornice della Chiesa Anglicana di Alassio (un gioiello di architettura coloniale inglese in perfetto stile neogotico) la mostra Razmataz vedrà esposte 88 delle 1.800 tavole create da Paolo Conte per comporre il suo film musicale, il quale sarà trasmesso integralmente su un maxi schermo montato dentro l’abside e ripreso da monitors sparsi negli ambienti della mostra.

MUSICA, CINEMA, PITTURA, TEATRO e LETTERATURA: c’è questo e non solo nel film musicale Razmataz di Paolo Conte, opera capitale del musicista e artista astigiano che verte sulla contaminazione dei generi per narrare una storia ideata, sceneggiata, musicata e dipinta da Paolo Conte in persona.
Dopo trent’anni di paziente lavoro Paolo Conte, uno dei più amati musicisti italiani, ha creato e montato insieme 1800 opere (tra dipinti, disegni, acquerelli, guazzi e pastelli) che la sua fantasia ha creato inseguendo i temi e le atmosfere che si andavano svelando nella sua musica e nel corso delle incisioni e dei concerti in tutto il mondo.
Prendendo spunto da una storia realmente accaduta negli anni Venti, Paolo Conte ha ricostruito in Razmataz la vita e le vicende di una compagnia di musical afro americana che arriva a Parigi portando con sé il jazz e lo swing.
Il racconto, fatto di immagini, suoni e dialoghi in 5 lingue (una delle voci narranti è quella della storica attrice Judith Malina) dispiega l’universo contiano in una pluralità di culture e storie, incentrato sulla storia di una ballerina di colore, di nome Razz Matazz, che scomparve misteriosamente durante un viaggio in treno verso la capitale francese, durante gli Anni 20.

Razmataz, nello slang dei vecchi ballerini americani, significa «bugiardo».
Razmataz è un vaudeville che raccoglie una galleria di personaggi, dall'artista berlinese, al viveur italiano, dallo stilista parigino, allo sportivo inglese fino alla scrittrice di romanzi di mistero che si raccontano in venti brani musicali.

Paolo Conte è il factotum di questa sua opera capitale che raccoglie in sé davvero tutto il mondo fantastico del musicista astigiano: infatti l’ambientazione di questo musical immaginario, che narra di un tempo mai vissuto dall’artista ma divenuto tema principe di molte sue canzoni. E’ la Parigi degli anni ‘20, dove sfolgorano correnti artistiche fondamentali per il XX secolo. Il Dadaismo, il Futurismo, il Jazz, lo Swing, la canzone popolare francese e i diversi esotismi africani e sudamericani che si incontrano nella Ville Lumière, crocevia di culture e avanguardie artistiche.
Ha lavorato per trent'anni nel tentativo di legare le sue due fondamentali forme d’espressione, il suono e l'arte figurativa. E dando a noi una personalissima percezione di quelle atmosfere, al di fuori di narrazioni didattiche e accademiche.

LE MUSICHE DI RAZMATAZ
Il caleidoscopio sonoro ideato dall’artista è un enorme serbatoio di citazioni e rimandi, filtrati dalla sua personalità dirompente. In Razmataz circolano liberi e felici molti fantasmi eccellenti. Duke Ellington (grande boxeur), Glenn Miller, George Gershwin, Benny Goodman e Sidney Bechet animano le atmosfere da Big Bands della title track e la maestosa chiusura di "Mozambique fantasy". "Guaracha" è vegliata amorevolmente da Carlos Gardel ed Astor Piazzolla, mentre "Pasta Diva" è un piccolo ma sentito omaggio alla nostra tradizione operistica ed alla musica napoletana.
E poi c'è la Francia le cui atmosfere sono evocate in "Paris, les Paris", piena di Montand, Trenet e delle cose più melodiche dell'ultimo Dutronc, mentre in altre due composizioni Edith Piaf resuscita letteralmente nella voce di un'incredibile corista.
Citazioni di Brel e omaggi al genio di Simenon ("Yellow dog" è la traduzione di un famoso romanzo del creatore di Maigret, "Il cane giallo") o alla schiettezza di Brassens (le chitarristiche "Ca depend" e "Guitars").

In Razmataz i brani dell'ultimo album di Paolo Conte si fondono con le illustrazioni pittoriche, trasformandosi in un magma ribollente di evocazioni e visioni.
L’opera è stata presentata ed apprezzata al Festival di Cannes del 2001.

In «Razmataz» si celebra la contaminazione tra generi artistici che rappresenta l’essenza della vita artistica del XX secolo e della modernità. Modernità che proprio nella Parigi dei primi del Novecento ha trovato i suoi protagonisti.
La nascita del jazz, ossia l'incontro tra la musica nera e le orchestre europee, la voglia d'esotismo e di libertà che hanno scatenato le correnti artistiche dell'arte primitiva (Picasso per tutti) sono evocate in maniera vibrante dalle opere pittoriche di Paolo Conte. Il segno espressionista di Conte ritrae i volti dei musicisti di colore e delle ballerine nere, come icone di un nuovo ideale di bellezza. I colori fauvisti di Conte - talvolta forti altre tenui e sfumati –, ma sempre in funzione espressiva, hanno lo stesso sapore delle armonie e dei cromatismi che l'artista sa creare con il suo pianoforte.
Si tratta di parallelismi che stregano e rapiscono, creando una sorta di armonica overdose sinestetica, dove tutti i sensi sono chiamati a godere del mondo contiano.

ORARIO D’APERTURA
Lunedì e giovedì 15,30 – 19,30
Venerdì, sabato e domenica 15,30 – 19,30 e 21,00 – 23,00
Visite guidate su appuntamento: informazioni 0182 470 179

La mostra sarà ospitata nel 2003 Parigi e New York City.


Chiesa Anglicana
Via Adelasia 10- Alassio (SV)

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Giorgio Faletti
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