Terzo appuntamento della manifestazione "Incontro Danza". I temi del "confine" e dello "sconfinamento" sono al centro di questo testo coreografico e registico. L'elaborazione di un linguaggio corporeo che possa esprimere, in chiave stilizzata e non narrativa, il contrasto fra più codici culturali e la convivenza di conflitti interiori che caratterizzano la realtà contemporanea. Un susseguirsi di quadri, un caleidoscopio di immagini in cui figure solitarie, evocative di tempi e luoghi diversi, si trovano a confronto in un viaggio surreale attraverso il proprio spazio interiore.
Debutto dello spettacolo di danza della Compagnia Excursus
"Itinerari di Confine" all'Istituto Svizzero di Roma, terzo appuntamento
della manifestazione "Incontro Danza".
La coreografia
I temi del "confine" e dello "sconfinamento" sono al centro di questo testo
coreografico e registico. L'elaborazione di un linguaggio corporeo che possa
esprimere, in chiave stilizzata e non narrativa, il contrasto fra più codici
culturali e la convivenza di conflitti interiori che caratterizzano la realtÃ
contemporanea.
Un susseguirsi di quadri, un caleidoscopio di immagini in cui figure solitarie,
evocative di tempi e luoghi diversi, si trovano a confronto in un viaggio
surreale attraverso il proprio spazio interiore: si creano così incontri e
rapporti in cui gli impulsi emozionali generano contesti crudi e irrazionali.
Un itinerario individuale e collettivo che percorre le zone di confine tra il
reale e l'immaginario, un microcosmo che vive tra l'apparenza e il mistero, un
luogo in cui la trasfigurazione del quotidiano assume una visione surreale e i
personaggi si muovono condizionati dalle diverse dinamiche di relazione : tutte
possibili prospettive metaforiche per una chiave di lettura di una drammaturgia
dove l'esplorazione delle zone di confine e la scoperta della diversità possono
costituire un elemento di sottile complicità .
La musica
Nella colonna sonora a cura di Marco Schiavoni si accosta dialetticamente la
scelta di brani fine 800 alla creazione di musiche originali scritte
parallelamente al testo coreografico. Canto lirico, brani di repertorio, musica
minimale, ritmi, sonorità techno e rumori si uniscono in un quadro sonoro che
ripercorre i contenuti tematici della coreografia.
Il luogo
La scelta di utilizzare Villa Maraini, sede dell'Istituto Svizzero di Roma, per
la realizzazione del nostro progetto e per il debutto di questa nuova creazione
per la Compagnia, nasce anzitutto dal nostro rapporto con questo luogo, dove
avvengono continuamente incontri di diverse culture, e dove ci è sembrato che i
temi del confine e dello sconfinamento potessero in tal senso avere la loro
giusta collocazione.
Un'isola svizzera nel cuore della capitale italiana : varcando la soglia del
cancello della villa, si ha la sensazione di oltrepassare un confine geografico
e culturale, pur rimanendo avvolti nell'atmosfera della Roma antica e
contemporanea. Di qui la nostra percezione di trovarci proprio in una zona di
confine tra reale e surreale, dove il parco ci è apparso come contenitore ideale
per questo simbolico viaggio attraverso un proprio spazio interiore.
Il nostro lavoro di compagnia nasce altresì come sintesi di un temperamento
latino con uno svizzero, e sia l'attività italiana che quella svizzera danno
luogo ad un continuo confronto con culture, pubblico e spettatori diversi,
situazione propriamente rispondente a quella dell'Istituto.
Il pubblico, guidato all'interno di un breve percorso itinerante nel giardino
della villa, si trova in contatto con alcune installazioni dove figure danzanti
evocano sensazioni e tematiche trattate poi sul palcoscenico, introducendo lo
spettatore, attraverso questo prologo, nell'atmosfera dello spettacolo.
La scenografia
La scelta scenografica e visiva dell'allestimento sul palcoscenico non solo
rispetta, ma anche riprende l'idea del giardino come luogo di origine e di
incontro fra elementi naturalistici e al tempo stesso surreali. Al paesaggio
naturale si sovrappongono dunque elementi ed immagini artificiali, per dare
luogo ad uno sfondo con una doppia valenza visiva ed emotiva.
Tutte le possibili chiavi di lettura della drammaturgia di questo lavoro vengono
così illustrate, vestite ed accolte sia dall'architettura della villa, e quindi
dalla scenografia naturale del parco, che dall'impianto scenografico dello
spettacolo, in un dialogo dove il tecnologico e l'evocativo possono incontrarsi
per generare un insieme emozionalmente surreale e metaforicamente simbolico.
Ideazione e Concetto : Ricky Bonavita e Theodor Rawyler
Coreografia e Regia : Ricky Bonavita
Musica Originale e Montaggio colonna sonora : Marco Schiavoni
Musiche di repertorio : Guillaume Lekeu
Disegno Luci : Luca Storari
Costumi : Marco Calandra
Sartoria : Giuliana Esposito
Progetto scenografico : Antonella Bonavita e Maria Paola Pagliari
Allestimento scenografico : Daniele Iraci
Interpreti : Sabrina D'Aguanno, Irene Iovino, Monica Lavezzari, Theodor Rawyler, Ricky Bonavita
Performer : Alessandra Grimaldi, Antonella Lazzaretti, Beatrice Magalotti, Fabrizio Podaliri
con il sostegno di Città di Biel, Cantone di Berna
Istituto Svizzero di Roma - Villa Maraini
00187 Roma - Via Ludovisi, 48
tel. 06 4814234
L'ingresso agli spettacoli è libero
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA al tel. 06 4814234
Tutti i giorni tranne sabato e domenica dalle 9.00 alle 17.00