Lingotto Fiere
Torino
via Nizza, 280
011 6644111 FAX 011 6646642

Salone Internazionale del Libro
dal 9/5/2012 al 13/5/2012
gio, dom e lun 10-22, ven e sab 10-23
011 5184268
WEB
Segnalato da

Paola Galletto




 
calendario eventi  :: 




9/5/2012

Salone Internazionale del Libro

Lingotto Fiere, Torino

Tema conduttore della 25ima edizione e' la "Primavera digitale", ovvero le trasformazioni che il 'vivere in rete' ha indotto nel leggere, scrivere, comunicare e conservare informazioni e culture. Per la prima volta i Paesi ospiti d'onore sono due - la Romania e la Spagna - con un fitto cartellone di eventi. Si segnalano inoltre la mostra 'La Citta' Visibile. Torino, 1988-2012' a cura di Luca Beatrice e Il Salone Off con incontri e spettacoli nelle cinque circoscrizioni di Torino.


comunicato stampa

La venticinquesima edizione del Salone Internazionale del Libro si tiene da giovedì 10 a lunedì 14 maggio 2012 al Lingotto Fiere (via Nizza 280, 10126 – Torino). Il Salone 2012 occupa con i propri spazi espositivi quattro padiglioni di Lingotto Fiere: l’1, 2, 3 e 5.

Il Salone è promosso e coordinato dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, presieduta da Rolando Picchioni. Direttore editoriale è Ernesto Ferrero. L’organizzazione fieristica e commerciale è di Lingotto Fiere – Gl events Italia. Sono circa 1.200 gli espositori presenti, chi con proprio stand, chi all’interno di spazi collettivi e istituzionali. Oltre cinquanta i nuovi espositori che debuttano al Lingotto Fiere, grazie alla crescita sempre maggiore dei progetti speciali: 23 nuove realtà sono infatti presenti all’Incubatore e 25 in Dimensione Musica. Delle 71 case editrici presenti all’Incubatore nelle ultime due edizioni, 24 hanno un proprio spazio al Salone 2012.

Da rilevare, inoltre, il debutto di tre grandi player internazionali come Amazon, Nokia e Trekstor, protagonisti a Book to the Future. Le Istituzioni nazionali italiane sono rappresentate al Salone dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Miur - Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Ministero della Difesa, Senato della Repubblica e Cnr – Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Sono 9 le Regioni Italiane presenti con un proprio spazio: Abruzzo, Calabria, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Valle D’Aosta. 26 le sale e gli spazi che ospitano presentazioni, incontri, dibattiti. Dai 35 posti della Sala Avorio fino ai 1.900 della Auditorium Giovanni Agnelli. Nuove la Piazza di Spagna, la Sala Romania, lo Spazio Clinic Dimensione Musica, lo Spazio Sant’Anselmo.

Tema conduttore è la «Primavera digitale», cui è ispirata la campagna di comunicazione 2012: le trasformazioni che il «vivere in rete» ha indotto nel leggere, scrivere, comunicare e conservare informazioni e culture. Per la prima volta i Paesi ospiti d’onore sono due: la Romania e la Spagna, che portano a Torino una significativa rappresentanza dei propri autori e della propria cultura. E nel tradizionale focus realizzato assieme alla Camera di commercio di Torino si fa il punto sulle sfide che la Romania offre ai player economici ed editoriali.

I venticinque anni del Salone di Torino coincidono con una profonda metamorfosi della città e del suo ruolo. Ad essi il Salone dedica nel Padiglione 5 la mostra La Città Visibile. Torino, 1988-2012>>, ideata assieme al Circolo dei lettori e curata da Luca Beatrice con la collaborazione di Roberta Pagani: dai loghi del Salone alla sentenza Thyssen, dall’Mp3 al motore Common rail, dalla torcia olimpica alle Superga tricolori, i venticinque oggetti-simbolo della Torino dell’ultimo quarto di secolo, esposti e raccontati ognuno dalle parole di uno scrittore.

Torna nel Padiglione 5 il Bookstock Village: il progetto del Salone per i giovani lettori sostenuto dalla Compagnia di San Paolo. Come lo scorso anno il programma per i giovani 14-20 anni è curato dallo scrittore Andrea Bajani, che ha lavorato assieme ai ragazzi degli istituti superiori torinesi e di un liceo di Bucarest per mettere a punto i temi. Eros Miari ha curato il programma per i più piccoli. E un blog gestito dagli stessi ragazzi in collaborazione con La Stampa racconterà in tempo reale fatti, eventi, impressioni. Novità assoluta, il DigiLab dove i ragazzi imparano a fare editoria digitale su tablet messi a loro disposizione.

Tante le novità e le conferme nelle sezioni del Salone. Dimensione Musica è l’area del Padiglione 1 dedicata al made in Italy del settore musicale: dai prestigiosi strumenti tradizionali alle pubblicazioni editoriali, dalle tecnologie audio dell’HiFi alle case discografiche, fino alle produzioni più squisitamente artistiche (concerti, festival, manifestazioni). Book to the future è lo spazio del Padiglione 2 dedicato alle tecnologie per la fruizione culturale: ereader, tablet, device per la lettura digitale, distributori, portali, librerie online.

Confermati tutti gli altri spazi più amati dal pubblico. A cominciare da Lingua Madre, l’area dedicata al meticciato culturale, con l’omonimo concorso per le scrittrici straniere in Italia. Anche Tentazione e meditazione (Padiglione 5) che schiera il meglio degli chocolatiers del Piemonte e d’Italia in un programma di incontri con grandi chef e maîtres à penser del gusto coordinato dal critico Paolo Massobrio. Tema: le Forme del Cioccolato.

Il Salone arriva nel... salotto di Torino. Da venerdì 11 a lunedì 14 maggio nel déhors del maître chocolatier Guido Gobino (via Lagrange, 1), in pieno centro storico, Parole fuori Bottega. Incontri al profumo di cioccolato con Osvaldo Guerrieri, Enzo Bianchi, Bruno Gambarotta, Guido Gobino, Giuseppe Culicchia. Conduce Orlando Perera.

Torna al Centro Congressi del Lingotto dal 10 al 12 maggio con la sua undicesima edizione l’Ibf - International Book Forum, l’area business del Salone dedicata allo scambio dei diritti editoriali e di trasposizione mediatica dei libri, sostenuta dalla nuova Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione delle Imprese Italiane e dalla Camera di commercio di Torino: 20 Paesi per circa 600 operatori professionali.

Al Salone si conclude con la tradizionale festa finale Adotta uno scrittore, il progetto, sostenuto dall’Associazione delle Fondazioni delle Casse di Risparmio Piemontesi che nei mesi precedenti il Salone ha portato oltre 30 scrittori nelle classi delle scuole medie e superiori del Piemonte e in istituti di rieducazione e comunità per ragazzi in reinserimento e consente l’ingresso gratuito al Salone a 12.000 studenti.

Il Salone Off negli stessi giorni del Salone (8-14 maggio) esce dal Lingotto Fiere. Oltre 150 incontri, tutti a ingresso gratuito: presentazioni con grandi autori internazionali, spettacoli teatrali, giochi, proiezioni, letture negli spazi di cinque circoscrizioni di Torino (la 3, 4, 7, 8 e la new entry della 2, Santa Rita - Mirafiori Nord), più i fiumi e i luoghi d’acqua della città per il progetto Hydropolis, la Biblioteca Multimediale Archimede di Settimo Torinese e il Circolo dei lettori.

Grazie alla partnership con Gtt – Gruppo Trasporti Torinesi, i possessori di biglietto urbano timbrato in giornata, abbonamento settimanale, mensile e dipendenti Gtt entrano al Salone con l’ingresso ridotto a 8 €; con l’abbonamento annuale o plurimensile a 6 €.

In collaborazione con Lingotto Fiere, [To]Bike allestisce un presidio temporaneo sul piazzale lato Via Nizza, dando così la possibilità ai visitatori di raggiungere il Salone con le biciclette del servizio di bike sharing della città. Tutti gli abbonati [To]Bike possono beneficiare dell’ingresso ridotto a 8 € presentando all’ingresso la card personale del servizio. È inoltre possibile acquistare online l’abbonamento speciale per i cinque giorni del Salone, creato in esclusiva per l’edizione 2012. Per informazioni: www.tobike.it.

Turismo Torino, l’Ufficio del Turismo di Torino e provincia, è presente alla Terrazza Torino nel Padiglione 2 e ha ideato e organizzato in occasione del Salone molteplici iniziative per far visitare e conoscere Torino: Torino+Piemonte Card, i tour Books on the bus: a bordo con gli scrittori, visite guidate a due eccellenze piemontesi dell’industria culturale: l’atelier tipografico di Alberto Tallone Editore ad Alpignano, e l’archivio storico e redazione de La Stampa.

Cenare dopo il Salone è difficile? Non più. Da quest’anno nove locali di Torino d’intesa con il Salone restano aperti fin oltre la mezzanotte e offrono menu a prezzi concordati. È il progetto «Notte a Tavola».

Grazie all’impegno sociale del progetto Voltapagina – organizzato assieme al Ministero di Grazia e Giustizia - il Salone porta nuovamente i grandi scrittori dal Lingotto Fiere a incontrare gli ospiti della Casa di Reclusione di Saluzzo e per la prima volta anche della Casa Circondariale di Quarto d’Asti e al carcere minorile Ferrante Aporti di Torino.

I grandi ospiti internazionali
Nutrito come sempre il parterre dei grandi ospiti internazionali. Si comincia giovedì 10 con Henning Mankell, uno dei maestri del giallo svedese che si è imposto in tutto il mondo. Al Lingotto Fiere anche la scrittrice americana Elizabeth Strout: ritira il Premio Mondello Internazionale conferitogli dal giudice unico Paolo Giordano, che dialogherà con lei, suo dichiarato modello, sui segreti di un laboratorio letterario.

Attesi anche Tahar Ben Jelloun che parlerà della Primavera Araba, lo scrittore indiano Amitav Ghosh, l’americano Christopher Paolini, giovanissimo maestro le cui storie fantasy hanno entusiasmato un pubblico di milioni di adolescenti; l’inglese Patrick McGrath, che nei suoi romanzi esplora i continenti sommersi della follia, e quello che è forse l’autore più significativo della letteratura tedesca, Hans Magnus Enzensberger, a Torino con il suo nuovo libro I miei fallimenti più riusciti.

E ancora lo svedese Björn Larsson, che ha dedicato un romanzo satirico proprio ai caposcuola svedesi del giallo, da lui accusati di tetraggine; l'australiana Margot Steadman e la cilena Carla Guelfenbein. Torna al Lingotto anche Luis Sepúlveda con un nuovo libro di racconti. Arriva dagli Stati Uniti Mark Allen Smith, sceneggiatore, giornalista investigativo e regista di inchieste tv, con un best-seller annunciato, Information Retrieval, che scava nei risvolti più neri delle multinazionali, dei servizi segreti e del crimine organizzato.

Primavera Digitale. La vita in rete, tema conduttore del Salone 2012 Computer ultrasottili, tablet e smartphone, tecnologie digitali sempre più portatili, potenti e a buon mercato, in grado di garantire una connessione continua, stanno cambiando radicalmente il nostro modo di pensare, scrivere, comunicare, stampare, pubblicare, leggere, vendere. E con esso la produzione, la distribuzione, la ricezione dei prodotti intellettuali: dai giornali ai libri. La Primavera Digitale è un fenomeno che va al di là del futuro degli e-book o dei destini dell’editoria su carta, e investe la società tutta intera.

La vistose mutazioni in corso sono il motivo conduttore dell’edizione 2012 del Salone Internazionale del Libro. Si comincia giovedì 10 maggio con una tavola rotonda sulle nuove strategie che il digitale impone agli editori. Vi partecipano tra gli altri Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il libro, gli editori Mondadori (Riccardo Cavallero), Feltrinelli (Dario Giambelli), Rcs (Alessandro Bompieri), Gruppo Gems (Stefano Mauri) e Mauro Zerbini (Ibs). Introducono Andrea Rangone e Vincenzo Russi, coordina Luca De Biase.

In che modo la globalizzazione incide sulle libere scelte degli editori? Ne discutono con Giuseppe Laterza due autorevoli editori europei, Gallimard (Eric Vigne) e Penguin (Stuart Proffit). Mentre Fernando Savater si interroga sull’etica della creazione intellettuale nell’epoca di Internet, opportunità e pericoli legati a una diversa disciplina del copyright, gli ebook e le pratiche del selfpublishing sono al centro di un incontro con lo stesso Ferrari, lo scrittore Christian Raimo, e i critici Francesco Cataluccio e Andrea Cortellessa, condotto da Marco Belpoliti.

Alle nuove pratiche del leggere e dello scrivere sul web è dedicato l’incontro con Gino Roncaglia e quello organizzato dalla Fondazione Corriere della Sera con Beppe Severgnini e Francesco Piccolo («Sconnessi contro iperconnessi»). Lo stesso Severgnini ci offrirà una «lezione di Twitter» come «spazzolino per l’igiene mentale», mentre Ermanno Cavazzoni, al contrario, racconta le sue aeree strategie per non farsi imprigionare dalla Rete. Politica e democrazia ai tempi di Internet sono il tema del dialogo tra Matteo Renzi e Luciano Canfora. Delle strategie digitali dei Protester italiani si occupa il nuovo libro di Jacopo Iacoboni, mentre Francesco Pizzetti, presidente dell'Autorità garante della privacy terrà una lezione sul controllo dei dati e il diritto alla riservatezza.

Sulle mutazioni genetiche della parola scritta ai tempi dei social media si interrogano Massimo Gramellini, Giacomo Poretti e Gianni Riotta nel dibattito organizzato da La Stampa, che rende anche omaggio ad Anna Lisa, la blogger che ha coraggiosamente raccontato la sua lotta contro il cancro e il suo amore per la vita, commuovendo i lettori (con Mario Calabresi, Anna Masera, Umberto Veronesi). Il dovere della memoria, il diritto all’oblio è invece la tavola rotonda che prende avvio dal libro di Maurizio Molinari Governo ombra, in cui l’Italia degli anni di piombo viene riletta attraverso i documenti segreti Usa (con Marco Belpoliti, Mario Calabresi e Umberto Gentiloni).

Di «filosofia in rete» (e in televisione) parlano, con Maurizio Ferraris, Mario De Caro e Gianluigi Ricuperati. Philippe Daverio discute con Vincenzo Trione dell’arte in digitale. Ancora: il linguista Raffaele Simone misura con gli effetti della «rivoluzione digitale» sul nostro rapporto con il mondo, mentre Alessandro Schiesaro confronta l’attuale rivoluzione digitale con analoghe svolte tecnologiche dell’antichità.

Il Manifesto della cultura lanciato da Il Sole 24 Ore ha raccolto migliaia di adesioni. Quali sono i passi concreti per costruire un sistema traversale capace di rimettere la cultura al centro dello sviluppo? Giovedì 10 maggio ne discutono con il direttore Roberto Napoletano e Armando Massarenti l'archeologo Andrea Carandini, lo storico Sergio Luzzatto, la presidente del Teatro Stabile di Torino Evelina Christillin, il matematico Alberto Conte, il presidente dell’Aie Marco Polillo, Francesco Micheli.

Spagna e Romania, Paesi ospiti
Nella ricorrenza del venticinquennale, il Salone annovera non uno, ma due Paesi ospiti: la Romania e la Spagna. Due Paesi collocati agli estremi geografici dell’arco della lingua e cultura latina, che saranno entrambi presenti al Lingotto Fiere come Ospite d’onore con pari dignità, un proprio grande stand, autori, editori, incontri.

Entrambi offriranno – com’è tradizione - il diorama della propria creatività e vivacità culturale, e l’ampio spettro della propria civiltà che si estende dalla memoria alla cultura materiale, dalla vita quotidiana al paesaggio umano. Anche coinvolgendo le rispettive comunità linguistiche ampiamente presenti sul territorio torinese e nazionale.

La Spagna è presente con il proprio stand nel Padiglione 2. La «nazionale» spagnola comprende scrittori molto popolari anche in Italia, come il filosofo Fernando Savater, il Premio Salone Internazionale del Libro 2011 Javier Cercas, Arturo Pérez-Reverte, Enrique Vila-Matas, Almudena Grandes, Ildefonso Falcones, Clara Sánchez, José Ovejero, Antonio Soler, Julio Llamazares, Rosa Montero, il basco Bernardo Atxaga, i catalani Alicia Giménez-Bartlett, Ricardo Menendez Salmón, Ignacio Martinez de Pisón. Molti di questi autori sono impegnati in un serrato confronto con gli anni della guerra civile, rivisitata al di fuori degli schemi ideologici. Tra le tendenze più apprezzate dalla nuova narrativa spagnola sono il romanzo storico, che ha trovato i suoi best-seller nei libri di Falcones e ora Jorge Molist e Susana Fortes, anch’essi al Lingotto Fiere; e il giallo. Inoltre due sessioni, curate dall’Istituto Cervantes di Milano, saranno dedicate agli scrittori emergenti: Jordi Carrión, Pablo d’Ors, Agustin Fernandez Mallo, Alfonso Mateo Sagasta, J.A. González Sainz e Olga Merino, presentati da Victor Andresco.

Non mancherà un omaggio a una grande ispanista come Angela Bianchini, una lettura delle storie parallele di Spagna e Italia, con lo storico Giovanni De Luna e Julio Llamazares; una tavola rotonda sul ruolo delle donne nella Spagna democratica, con Mercedes Cabrera, già ministro della Pubblica Istruzione con il governo Zapatero, Emma Bonino, Gianna Pentenero e Marcella Aglietti; e un dibattito su memoria storica e riconciliazione nazionale, con Ismael Saz, Gabriele Ranzato, Aldo Ruffinatto, Javier Rodrigo e Alfonso Botti. Gli incontri con gli autori si alterneranno a reading dal Don Chisciotte e delle più belle pagine della poesia spagnola del ‘900, scelte da Davide Rondoni e alternate a un concerto di chitarra di José Luis Montón.

Con 260.000 cittadini in Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria e quasi 80.000 nella sola città di Torino, quella originaria della Romania è la più rilevante comunità straniera sul territorio del Salone. La cultura romena, meno conosciuta in Italia di quel che merita, ha dato al Novecvento grandi protagonisti: lo storico delle religioni Mircea Eliade, il drammaturgo Eugène Ionesco, il filosofo Emil Cioran sopra tutti.

La Romania, presente al Lingotto sin dal 2009, porta al Salone (Padiglione 3) uno stand di forte impatto e suggestione e ha predisposto un ricco programma che oltre agli appuntamenti al Lingotto Fiere prevede incontri ed eventi in città, concerti, performance e un ciclo cinematografico al Museo Nazionale del Cinema. Fra gli ospiti spicca la figura di Norman Manea, narratore e saggista, Premio Internazionale Nonino 2002, già dissidente sotto Ceausescu, che ha trovato rifugio a New York, la città degli esiliati per eccellenza. Con lui Mircea Cartarescu, poeta e narratore, formatosi in Occidente ed esponente di spicco della generazione postmodernista; Liliana Lazar, che oggi vive in Francia e ha fuso in un romanzo molto apprezzato dal Nobel Le Clézio l’atmosfera delle antiche fiabe, gli anni bui di Ceausescu e le vicende di un serial killer; e un nutrito gruppo di narratori, saggisti e poeti in corso di traduzione del nostro Paese, fra cui Dan Lungu, Ana Blandiana, Doina Rusti, Razvan Popescu, Matei Visniec.

Il Salone Internazionale del Libro dedica al Paese ospite – quest’anno la Romania - un convegno dedicato alle nuove prospettive ed opportunità di sviluppo e scambi economici. L’incontro è promosso dalla Camera di commercio di Torino e si tiene venerdì 11 maggio dalle 9.00 alle 13.30 al Centro Congressi Lingotto - Sala Parigi. Il focus, moderato da Pier Paolo Luciano di Repubblica, è rivolto ai business developer e international manager delle aziende piemontesi interessate a sviluppare accordi commerciali e ad investire in Romania. Il programma prevede un momento di confronto tra i settori editoriali italiano e rumeno e uno spazio di approfondimento dedicato alle testimonianze di aziende che illustreranno le loro esperienze in Romania. Intervengono: Rolando Picchioni (presidente Fondazione per il Libro, la Musica, la Cultura), Daniele Vaccarino (vicepresidente Camera di Commercio di Torino), Horia-Roman Patapievici (presidente Istituto Culturale Romeno), Alfieri Lorenzon (direttore Associazione Italiana Editori), Maurizia Rebola (responsabile progetto International Book Forum), Silvia Colfescu (Consiglio Direttivo Associazione Editori della Romania), Walter D’Alessandro (presidente Camera di Commercio Italo-Romena), Aida Shiroka (Desk Project Manager Cei Piemonte Asia, Europe, Persian Gulf), Federico Zanardi Landi e Fabio Boscariol (N&G Legal – Studio Legale Associato) e rappresentanti di Bnc Elettronica, UniCredit e Intesa Sanpaolo.

La Città Visibile: in mostra al Salone le venticinque icone del cambiamento di Torino
Quando il 18 maggio 1988 si inaugura a Torino Esposizioni il primo Salone del Libro, Torino è ancora una città a monocultura industriale. Lo stesso Lingotto è un immenso capannone vuoto, da poco dismesso e in attesa di essere reinventato.

Ma è il primo segnale di una reazione a catena che in pochi anni cambierà tutto. Spazi ed edifici da cui si è ritirata l’industria vengono riscritti come luoghi di socialità e di servizi, parchi, viali. Nuovi cittadini venuti dal mondo ne cambiano la struttura sociale, ma anche colori, sapori, suoni, abitudini, ritmi. Dal guscio della città-fabbrica della produzione di beni materiali prende forma a poco a poco la vivace metropoli che crea e scambia conoscenza. Torino riscopre antiche e nuove vocazioni: l’arte, il cinema, la creatività, l’enogastronomia, lo spettacolo, il turismo. Arrivano le Olimpiadi, la notte si accende della movida e delle Luci d’Artista. Anche pagine drammatiche come la tragedia Thyssen spostano di senso parole come sicurezza e dignità del lavoro. E l’immagine della città, nella percezione dei suoi abitanti e di chi la vede da fuori, fa un’inversione a U e non torna più indietro.

Si può raccontare questa metamorfosi attraverso gli oggetti, le invenzioni, le svolte che l’hanno scandita e determinata? La mostra La città visibile. Torino, 1988-2012>> - ideata dal Salone e dal Circolo dei lettori e curata da Luca Beatrice con la collaborazione di Roberta Pagani - ritiene di sì. Venticinque icone del cambiamento. Venticinque simboli partiti di qui per cambiare il mondo. Ognuno raccontato dalle parole, ora leggere ora affilate, di uno scrittore o testimone.

La mostra è l’ultima tappa di un progetto che il Salone e il Circolo dei lettori hanno ideato assieme per celebrare i venticinque anni del Salone e che in un ciclo di sette incontri al Circolo tra febbraio e aprile ha approfondito i temi di Salone, Società, Cinema e Teatro, Musica, Arte Contemporanea, Architettura-Urbanistica-Design e Scrittura.

La concezione generale della mostra, la scelta degli oggetti e degli scrittori è nata dal confronto e scambio di idee con Rolando Picchioni, Ernesto Ferrero, Nicola Gallino e Marco Pautasso.

Ci troveremo l’Mp3 che ha rivoluzionato il mercato della musica digitale, nato proprio a Torino nel 1988 dall’intuizione di Leonardo Chiariglione. La Torcia olimpica dei Giochi Invernali del 2006. La sentenza che condanna per omicidio volontario i dirigenti della fabbrica ThyssenKrupp per il rogo del 6 dicembre 2007 che uccide sette operai, il punto più tragico della storia recente della città e al tempo stesso un momento di svolta nella sensibilità e cultura della sicurezza sul lavoro. La moda e l’arte contemporanea. L’enogastronomia di Slowfood come filosofia di wellness e il mutamento della popolazione che ingloba un multiculturalismo non più di facciata. La metropolitana, aperta nel 2006, e il treno Frecciarossa disegnato da Giorgetto Giugiaro, che collega Torino con Milano in soli 50 minuti. La musica dei Subsonica e la nuova casa del calcio, lo Juventus Stadium. Lo splendore passato della Reggia di Venaria e il futuro utopistico nella stazione spaziale Alenia.

Venticinque storie per 25 anni, che compongono un puzzle straordinario ed emozionante.

E come vedono la metamorfosi di Torino dalle altre città? Al confronto è dedicato il dibattito Lo sguardo obliquo: Torino vista dagli altri, sabato 12 alle 17 in Arena Bookstock. Intervengono: Luca Beatrice, Rolando Picchioni e Stefano Zecchi.

I protagonisti italiani del Salone
Come al solito, il Lingotto Fiere ospita gli autori che sono al centro della stagione letteraria. Così fra gli altri Gianrico Carofiglio ed Emanuele Trevi, in corsa per lo Strega, Milena Agus, Niccolò Ammaniti, Maria Pia Ammirati, Ginevra Bompiani, Enrico Brizzi, Massimo Carlotto, Mauro Corona, Roberto Costantini, Michele Dalai, Alessandro d’Avenia, Maurizio De Giovanni, Paolo Di Paolo, Giuseppe di Piazza, Alain Elkann, Marco Ferrari, Marcello Fois, Fabio Geda, Paola Mastrocola, Melania Mazzucco, Dacia Maraini, Carlo A. Martigli, Francesca Melandri, Marco Missiroli, Antonio Monda, Edoardo Nesi, Aurelio Picca, Ugo Riccarelli, Domenico Starnone, Filippo Tuena, Hans Tuzzi, Alessandro Zaccuri. Una particolare attenzione viene poi dedicata agli scrittori emergenti, tra i quali spiccano i vincitori e i finalisti del Premio Calvino, che festeggia i suoi 25 anni. Presenta Mariapia Veladiano.

Le lezioni magistrali sono affidate a Claudio Magris («Come nascono i libri»), Alessandro Baricco («Sette cose che ho capito in questi venticinque anni»), Enzo Bianchi («L’uomo e la fede»), Erri De Luca («Parole indelebili»), Raffaele La Capria («Il sentimento della letteratura»), Philippe Daverio («Il museo immaginario»),Vittorio Sgarbi («Il divino nell’arte» e «L’arte è contemporanea»), Haim Baharier («Parole e fatti di oggi in odor di Qabbalà»), Andrea Moro («Visioni del linguaggio attraverso i secoli»).

Due raffinatissimi saggi vengono presentati al Salone: il Montale sentimentale di Giorgio Ficara e la nuova introduzione a Dante di Carlo Ossola. Molti gli autori cari al grande pubblico, come Corrado Augias, Massimo Gramellini, Giorgio Faletti, Fabio Volo, Serena Dandini, Ilaria d’Amico, Veronica Pivetti, Vauro e la rockstar Luciano Ligabue, con il suo libro di racconti in vetta alle classifiche dei best- sellers.

Aldo Cazzullo ha trasformato in spettacolo la lettura scenica del suo romanzo La mia anima è ovunque tu sia. Incontri spettacolo sono anche quelli proposti dalla regista Emma Dante, dall’attore-scrittore Davide Enia, da Donato Carrisi, la cui performance prevede la partecipazione straordinaria di Geppi Cucciari, da Marco Malvaldi (letture di Alessandro Benvenuti) e da Giorgio Conte. Dario Vergassola si abbandonerà a uno dei suoi travolgenti monologhi sul filo del nonsense («Panta Rai. La notizia scorre»). Un vero spettacolo è quello offerto da uno dei più bravi attori d’oggi, Fabrizio Gifuni, con il suo funambolico Gadda e Pasolini. Antibiografia di una nazione. Venerdì sera Nanni Moretti, introdotto da Emanuele Trevi, propone le sue magistrali letture di un autentico capolavoro del ‘900, i Sillabari di Goffredo Parise, che sono anche diventati un audiolibro.

I temi in discussione
Ampio spazio anche ai nodi su cui discute la società civile. Il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso spiega ai ragazzi quello che si può fare per fermare la mafia. Gherardo Colombo si interroga sull’inutilità del carcere come strumento di riabilitazione. Il deficit etico che si registra nel Paese è discusso da Stefano Rodotà e Maurizio Viroli in nome dei «moralisti e intransigenti». Ilvo Diamanti si interroga sulle tendenze dell’elettorato italiano e sulle errate previsioni dei politologi con Sergio Chiamparino, Gian Antonio Stella e Alfio Mastropaolo. I temi dell’ambiente, spesso avvolti in una nuvola di falsi miti, sono al centro della tavola rotonda che coinvolge Antonio Galdo, Luca Mercalli, Ermete Realacci, Antonio Pascale e Andrea Segrè. Il futuro della democrazia ai tempi dell’antipolitica è il tema del dialogo tra Stefano Rodotà e Carlo Galli, organizzato da Repubblica, e tra Ezio Mauro e Gustavo Zagrebelsky, in occasione della pubblicazione del libro di Giuseppe D’Avanzo, Il guscio vuoto. Le ricette per uscire dalla crisi sono al centro del libro di Giulio Tremonti, che ne discuterà con Mario Deaglio e Roberto Napoletano.

«La lotta di classe dopo la lotta di classe» è il titolo del nuovo libro di Luciano Gallino, che ne discute con Paola Borgna, Luciano Canfora e Giovanni De Luna. Dei movimenti di protesta contro la malafinanza mondiale si occupano Federico Fubini del Corriere, l’economista Giorgio Lunghini, l’editore e saggista Elido Fazi, e Riccardo Staglianò di Repubblica. Di «Simboli, demoni e menzogne in politica» discute Gustavo Zagrebelsky con Benedetta Tobagi. Dei soldi ai partiti parlano Paolo Bracalini, Mario Giordano, Nunzia Penelope ed Elio Veltri: conduce Luigi La Spina. Concita De Gregorio, autrice del fortunato Così è la vita, discute con Michela Murgia di come si impara ad affrontare la prova ineluttabile di ogni scomparsa. Sul fine vita e sul diritto all’autodeterminazione dialogano Paolo Cornaglia Ferraris e Ignazio Marino. E Umberto Veronesi illustra le nuove frontiere delle terapie contro il cancro («Il primo giorno senza cancro»).

E ancora: Maurizio Ferraris e Pier Aldo Rovatti, coordinati da Antonio Gnoli, discutono di postmodernismo e nuovo realismo nella filosofia globalizzata. Su iniziativa dell’Associazione Sant'Anselmo, che all’interno del suo stand organizza un fitto calendario di incontri, il cardinale arcivescovo di Milano Angelo Scola tiene una conversazione su «Persona, famiglia, società». Sulla famiglia è centrato anche l’incontro con il cardinale Ennio Antonelli, mentre si intitola Cercando Gesù l’incontro con monsignor Vincenzo Paglia, dal titolo del fortunato libro scritto con Franco Scaglia. E Vito Mancuso discute con Franca d’Agostini dei dilemmi del credente alle prese con i dogmi della teologia, nella delicata dialettica tra obbedienza e libertà. All’incontro fra popoli e religioni è dedicato Testimoni da lontano (venerdi 11 alle 19.30 allo spazio Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano), con il teologo gesuita padre Samir Khalil Samir, il camilliano padre Antonio Menegon, Rolando Picchioni, padre Gianfranco Testa e Ugo Zamburru.

Armando Massarenti spiega perché «pagare le tangenti è razionale ma non vi conviene». Su alcuni «peccati capitali» si interrogano Remo Bodei (Ira e indignazione), e Giulio Giorello (Tradimento). Il critico d’arte Luca Beatrice si interroga con Simone Regazzoni sull’invenzione dell'artista pop come star, da Salvador Dalì a Maurizio Cattelan.

Al Lingotto Fiere si confronteranno vivacemente anche tre nuove interpretazioni della vita e del pensiero di Antonio Gramsci, al centro di una intensa stagione di studi: quelle di Luciano Canfora, Franco Lo Piparo e Giuseppe Vacca, a testimonianza della perdurante vitalità del pensatore sardo. Vent’anni dopo Capaci e Via D’Amelio, Falcone e Borsellino saranno ricordati da Salvatore Borsellino, Maria Falcone, Antonio Ingroia e Gian Carlo Caselli, coordinati da Loris Mazzetti. Nell’Arena Bookstock il ministro Anna Maria Cancellieri e Alfredo Morvillo ricorderanno ai ragazzi Giovanni Falcone e Francesca Morvillo. Intanto Pino Aprile, sulla scia del suo fortunato Terroni, viaggia nel Sud e scopre che succede qualcosa proprio là dove si pensa che non succeda nulla, mentre Gianni Oliva tenta un bilancio equilibrato del regno dei Borboni.

Del ruolo dei giovani e delle donne nella rivoluzione islamica parlano Farid Adly, Francesca Caferri e Imma Vitelli, coordinati da Fouad K. Allam. Un caso incredibile, in cui la realtà supera la più sfrenata fantasia letteraria è quello (vero) raccontato dall’attrice francese Charlotte Valandrey, presentata da Massimo Gramellini: un trapianto di cuore nasconde un segreto sbalorditivo. Molti fitto anche il calendario degli incontri organizzati dal Miur, in cui spiccano i temi della didattica e della linguistica, che ha tra i suoi relatori Gian Luigi Becczaria, Luciano Canfora, Ugo Cardinale, Valeria Della Valle, Tullio De Mauro, Giuseppe Patota, Pietro Trifone.

Le ricorrenze
Il Salone ricorda Giulio Einaudi a cento anni dalla nascita, con Alberto Asor Rosa, Valerio Magrelli, Claudio Magris, Cesare Segre ed Ernesto Ferrero; e gli ottant’anni della Guanda con tre dei suoi autori di punta: Javier Cercas, Almudena Grandes e Luis Sepúlveda. Il ricordo di Carlo Fruttero sarà affidato fra gli altri a Mario Calabresi, Fabio Fazio, Massimo Gramellini e Luciana Littizzetto. A 25 anni dalla scomparsa, il Centro di studi Primo Levi presenta Una telefonata di Primo Levi, la lezione (terza della serie) che Stefano Bartezzaghi ha dedicato al grande scrittore torinese, da tempo assurto alla statura dei classici contemporanei.

Per venerdì 11 è atteso l’omaggio ad Andrea Zanzotto, con Gianluigi Beccaria e Raffaella Scarpa, letture dell’attore Roberto Citran, mentre la Radio della Svizzera Italiana organizza un ricordo di Hermann Hesse, che a Lugano ha vissuto l’ultima parte della sua vita, dal suggestivo titolo Viaggi, passaggi, paesaggi, con Regina Bucher, Roberto Cazzola, Alessandro Perissinotto, Anna Ruchat, Folco Terzani e Baba Cesare. Infine Gianluigi Ricuperati e Beppe Sebaste ricordano un autore di culto come Philip K. Dick, a trent’anni dalla scomparsa, con le letture di Roberto Accornero.

Lingua Madre, il laboratorio degli incroci culturali
Lingua Madre è il format, ideato e organizzato in collaborazione con la Regione Piemonte, che ospita autori significativi di quella fitta rete di intrecci e ibridazioni che stanno ridisegnando la mappa delle culture mondiali. Motivo ricorrente, gli incontri di esperienze, civiltà e linguaggi, le prove di meticciato che non soltanto svelano mondi sconosciuti o poco noti in lingue d’arrivo come solitamente l’inglese, ma si risolvono in un forte arricchimento espressivo.

Spicca tra gli ospiti 2012 Ayad Akhtar, nato nel Wisconsin da genitori pachistani, uomo di cinema e teatro con studi in Italia, salutato come uno dei più talentuosi scrittori americani d’oggi, che ci consegna un romanzo in cui l’incontro della cultura nordamericana, dell’islamismo pakistano e dell’ebraismo assume sviluppi imprevedibili e originali (Mondadori). Anche lo yemenita Ali-al-Maqri, giornalista e editore dissidente, racconta amori difficili, quelli tra una ragazza mussulmana e un giovane ebreo. Un Giulietta e Romeo ambientato nello Yemen del Seicento, cha ha suscitato reazioni controverse (Piemme).

Al Salone dialogheranno tra loro lo scrittore israeliano Ron Leshem, che all’Iran ha dedicato il suo nuovo romanzo pubblicato da Cargo, e Mahamoud Doulatabadi, scrittore dissidente che in Iran continua a vivere anche se le sue opere sono pubblicate soltanto all’estero. Il suo romanzo Il colonnello (Cargo) racconta una drammatica storia di repressione che coinvolge un vecchio ufficiale. Viene da una famiglia iraniana anche Lila Azam Zanganeh, studi a Parigi, poi una carriera accademica negli Stati Uniti. Già autrice di Chi ha paura dell’Iran?, che sfata l’immagine minacciosa che i media occidentali danno del suo Paese, presenta ora Un incantevole sogno di felicità (Ancora del Mediterraneo), delicato catalogo della felicità legata a scrittura e letture che prende le mosse dall’opera di Nabokov.

Il turco Moris Fahri, da molti anni in Inghilterra, racconta ne I figli dell’arcobaleno (Edizioni Lavoro) una vicenda poco nota, la persecuzione degli zingari durante la seconda guerra mondiale, vista con gli occhi di un bambino rom sfuggito allo sterminio. Il mondo dei rom ritorna nella singolare vicenda di William Blacker, aristocratico inglese che romanzesche vicende portano a vivere in una comunità contadina della Transilvania, sino a restare affascinato da una cultura non ancora contaminata da una finta modernità (Lungo la via incantata, Adelphi).

La giornalista catalana Agnès Rotger ha raccolto la toccante storia di coraggio e dedizione della giovane afghana Nadia Ghulam, che per aiutare la propria famiglia a sopravvivere è costretta a vestire abiti maschili, e a comportarsi (e lavorare) da uomo (Il segreti del mio turbante, Sperling & Kupfer).

Dall’America Latina viene il cileno Alberto Fuguet, narratore e uomo di cinema, un’adolescenza in California prima di tornare in patria, dove è anima dell’attivissimo movimento McOndo, polemico con il realismo magico e tutti gli «ismi» che eludono il confronto con la realtà. Fuguet opera un vero cortocircuito tra due mondi, mettendo a confronto l'America di Nixon e il Cile di Pinochet, le magie della letteratura e le suggestioni del cinema (La Nuova Frontiera). Claudiléia Lemes Dias è brasiliana, ma vive e lavora da anni a Roma e scrive in italiano. Il suo Nessun requiem per mia madre (Fazi) è un ritratto al vetriolo di una famiglia italiana costretta a confrontarsi con lo straniero, anche se non è un fuggiasco e non ha un passato da dimenticare. Guarda all’Occidente anche il guatemalteco Eduardo Halfón, di radici libanesi e polacche, studi in America. Il suo romanzo L’angelo letterario (Cavallo di ferro) è una sapiente mescolanza di generi e linguaggi che si misura con la grande tradizione del Novecento, da Hesse a Carver, da Hemingway a Nabokov.

Infine l’Europa, teatro di conflitti laceranti. Il macedone Goce Smilevski ne La sorella di Freud rivela un capitolo perturbante della biografia del fondatore della psicoanalisi, che al momento di lasciare Vienna per sottrarsi alla persecuzione nazista «dimentica» a casa quattro sorelle, poi finite nel Lager. La lituana d‘America Ruta Sepetys torna nella patria dei famigliari per ricostruire le vicende della deportazione che li aveva portati nei Gulag staliniani (Avevano spento anche la luna, Garzanti). È stata costretta a rifugiarsi in Olanda nel 1993 la croata Dubravka Ugresic, la cui opera attinge ai temi autobiografici dell’esilio e del confronto con la Storia, e da ultimo va alla riscoperta delle origini bulgare della madre, e di una cultura vivacissima occultata dall’assurda violenza della guerra (Nottetempo).

Il Ponte, l’acqua e il Ballatoio: i quartieri di Torino si raccontano al Salone Off
Per il nono anno consecutivo il Salone Internazionale del Libro organizza il Salone Off per portare i suoi scrittori, giornalisti, intellettuali, artisti e personalità dello spettacolo e dell’impegno civile tra le vie e i quartieri di Torino. Più di 150 appuntamenti e 5 circoscrizioni coinvolte (2, 3, 4, 7, 8), insieme con il Circolo dei lettori e la Biblioteca Archimede di Settimo Torinese: torna il Salone Off con grandi numeri e grandi autori internazionali, tra cui Henning Mankell, Gregory Hughes, Norman Manea, Mircea Cartarescu, Bjorn Larsson, Amitav Ghosh, Alberto Fuguet, Clara Sanchez e gli italiani Marcello Fois, Erri De Luca, Marco Baliani, Luca Mercalli, Gianni Riotta, Simone Cristicchi, I Moderni e Gian Maria Testa.

Da martedì 8 maggio a lunedì 14 maggio un fitto calendario di 150 appuntamenti si riversa in più di 60 spazi, tra teatri, librerie, biblioteche, ex fabbriche, scuole, ospedali, circoli, locali, strade e piazze. Tutti a ingresso gratuito: presentazione di romanzi, reading di poesie, concerti, spettacoli teatrali, dibattiti, giochi e laboratori per i più piccoli, proiezioni di film, mostre di fotografia, letture di fiabe, dialoghi tra scrittori e studenti nelle scuole, corsi di skate, esibizioni di cori.

La manifestazione è sostenuta dall’Assessorato alla Cultura della Città di Torino, dalla Circoscrizione 2 (Santa Rita, Mirafiori Nord), new entry del Salone Off, dalla Circoscrizione 3 (San Paolo, Cenisia, Pozzo Strada, Cit Turin), dalla Circoscrizione 4 (San Donato, Campidoglio, Parella), dalla Circoscrizione 7 (Aurora, Vanchiglia, Sassi, Madonna del Pilone) e dalla Circoscrizione 8 (San Salvario, Cavoretto, Borgo Po) e, per la prima volta, dal Circolo dei Lettori e dalla Biblioteca Multimediale Archimede di Settimo Torinese.

Quest’anno, per la prima volta, ogni circoscrizione ha cercato di connotare il proprio programma di eventi attraverso l’adozione di una parola fortemente simbolica, rivelativa del proprio territorio, della propria storia, dei propri bisogni e desideri, assecondando così un’urgenza di espressione della propria identità. Per ottenere questo risultato si è mutuata la metodologia di lavoro ideata da Andrea Bajani e già esperita con successo per il Bookstock Village, nell’intento di creare un filo rosso ideale fra le tante iniziative che l’edizione 2012 del Salone del Libro annovera. Si sono costituiti all’interno delle singole circoscrizioni dei gruppi di lavoro, coordinati dallo scrittore, che hanno democraticamente scelto la parola chiave cui affidare la rappresentatività della propria area urbana, ed attorno alla quale costruire in modo partecipato e condiviso il palinsesto d’incontri. Un sistema innovativo di lavoro che, partendo dal basso, dalla voglia e dalla curiosità dei cittadini di confrontarsi in uno scambio sempre libero e aperto di opinioni, ha portato all’adozione delle seguenti parole: Scarto per la Circoscrizione 2; Giardinetti per la Circoscrizione 3; Corale per la Circoscrizione 4; Ponte per la Circoscrizione 7; Ballatoio per la Circoscrizione 8.

Ritorna per il secondo anno la caccia al tesoro Un tesoro di libro, che domenica 13 maggio si svolgerà nei territori delle cinque circoscrizioni. Ispirata non solo ai temi letterari, ma anche alle questioni ambientali, metterà in palio libri, biciclette e molto altro (iscrizioni inviando mail a untesorodilibro@salonelibro.it entro venerdì 11 maggio o direttamente domenica 13 maggio presso il punto di partenza Cascina Giajone, via Guido Reni 102). È organizzata in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente della Città di Torino, Agesci Gruppo Scout, [TO] Bike, Smat, Amiat, Museo A come Ambiente, il Settore Gestione Verde e il Servizio Ciclo dei Rifiuti della Città di Torino. Altra novità di quest’anno è l’iniziativa Hydropolis, un viaggio fra le meraviglie dell’acqua ideato da Guido Accornero, ideatore del Salone del Libro nel 1988, in collaborazione con la poetessa Laura Fusco: reading, laboratori, incontri e concerti in luoghi fluviali, come il Battello Valentina, il Castello del Valentino o la Biblioteca Calvino sul Lungo Dora.

Il programma completo è online al sito: www.salonelibro.it

Ufficio Stampa - Paola Galletto

Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura - Salone Internazionale del Libro di Torino 011.5184268 int. 907 - 340.7892412 - galletto@salonelibro.it

Inaugurazione 10 maggio ore 10

Lingotto Fiere
via Nizza 280, 10126 - Torino
Orari: Giovedì, domenica e lunedì dalle 10 alle 22. Venerdì e sabato dalle 10 alle 23
Ingresso:
Biglietto intero 10 €
Biglietto ridotto 8 €: ragazzi tra gli 11 e i 18 anni, studenti universitari, militari e visitatori oltre i 65 anni
Ridotto professionali 5 €: editori non espositori, scrittori, insegnanti, bibliotecari, librai, critici, consulenti editoriali
Ridotto scuole 6 €, bambini fra i 3 e i 10 anni 2,5 €

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dal 4/11/2015 al 7/11/2015

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