Galleria CoArt
Corato (BA)
piazza di Vagno, 4 (vico San Francesco)
349 6141159

Teo de Palma
dal 11/5/2012 al 26/5/2012
tutti i giorni 10-12 e 18-22

Segnalato da

Giuliana Schiavone




 
calendario eventi  :: 




11/5/2012

Teo de Palma

Galleria CoArt, Corato (BA)

Il titolo della personale di pittura dell'artista, "Aion", e' il termine con cui gli antichi greci solevano identificare il tempo assoluto, infinito, eterno e onnicomprensivo.


comunicato stampa

a cura di Giuliana Schiavone

Sabato 12 maggio 2012 presso la Coart gallery di Corato, alle ore 19.30 si inaugura "Aion", mostra personale dell'artista Teo de Palma, a cura di Giuliana Schiavone, visitabile sino al 27 maggio. Il vernissage prevede un reading di passi poetici a cura di Francesco Gravino, incentrato sui nodi tematici che accompagnano da tempo il percorso di ricerca dell'artista.

Come rituale, il gesto dell'artista solleva il pulviscolo della sacralità latente nel mondo, sciogliendo la casualità impigliata nel reticolo degli eventi che convenzionalmente denominiamo "tempo". Ma il tempo è un concetto tutt’altro che monolitico e travalica l'immediatezza della contingenza e delle successioni cronologiche. Il tempo procede senza sosta generando istanti sintetici che si superano continuamente e a vicenda.
"Aion", titolo scelto per la mostra, è il termine con cui gli antichi greci solevano identificare il tempo assoluto, infinito, eterno e onnicomprensivo, da cui derivano e a cui tornano tutti i momenti dell'esistenza finita. Nella drammatica del divenire l'opera (ri)vela l'imperscrutabile, come una goccia d'ambra stillata dalla sorgente archetipica dell'Essere, che conserva nella sua vitrea finitezza la memoria dell'infinito universale da cui discende. La visione è attivatrice di fulgide connessioni che narrano la storia della totalità animistica a cui tutti apparteniamo come oriundi microcosmi in tensione costante verso un assoluto originario che sfugge e si lascia tuttavia scorgere nelle forme intellegibili e differenziate del reale. Nell'ontologia simmeliana, l'individuum è interattività vitale di elementi la cui esistenza particolare è indissolubilmente connessa a quella globale dell'assoluto. L'attività mediatrice del pensiero conferisce poi valore e senso alle esperienze singole, riallacciandole all'inesauribile e incandescente intreccio di chiasmi che è l'universo nella sua natura più profonda. Il mondo reale è dunque “finitizzazione dell'infinito”, realizzazione dell'ideale, processo perenne che si inscrive nella dimensione onnicomprensiva dell'Aion. L'arte è axis mundi tra sfera terrena e metafisica, traccia vibrante del parto silenzioso che ha generato la fibra del tutto, della danza degli elementi che ordina transitoriamente il caos liquido del divenire e in tale inesauribile processo di creazione l'individuo non è punto di arrivo, ma ingranaggio attivo e inscindibile: il processo non porta all'individuo ma avviene attraverso l'individuo.
Il deterioramento della dimensione terrena e ordinaria, la percezione apparente della fine, altro non sono che l'inizio di un nuovo ciclo creativo: l'arte è atto intuitivo e vitale che fende la circolarità eterna e primigenia dell’uroboros, stadio iniziale e archetipico della coscienza collettiva e individuale, armoniosa sintesi del tutto. E la ferita che s'apre riversa nel tempo dell'intellegibile il mistero della rinascita, la sanguigna sostanza cosmica destinata a scorrere nelle pieghe sotterranee di tutto ciò che esiste.
Le opere dell'artista de Palma costituiscono le pagine di un Herbarium che custodisce nelle sue miniature e iniziali rubricate la filigrana terrosa del mondo. Tale impressione è amplificata dalla scelta di medium materici legati al mondo naturale come ruggini, acquerelli, colori vegetali, carta, spaghi.
Che si rompa il velo caliginoso delle consuetudini mentali e percettive, superfici specchianti e ingannevoli della contingenza, che non consentono di celebrare e individuare l'unitarietà del tutto che il tutto cela. E che lo sguardo peregrino dell'Essere possa trovare quiete nella consapevolezza che, ciò che chiamiamo tempo, altro non è se non lo spazio natio totale e amniotico dell'esistenza.
TEO DE PALMA nasce a San Severo (FG) nel 1947. Si laurea in Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Napoli. La sua arte è caratterizzata dall'utilizzo di medium materici legati al mondo naturale (colori vegetali, carta, ruggini). Durante il suo ricco percorso artistico ha esposto in numerosi musei e gallerie a carattere nazionale e internazionale.
Tra le varie mostre personali e collettive si ricordano: Galleria Verrocchio 2, Pescara, (1976) al premio Mazzacurati, Alba Adriatica, Te, (1970, 1974 e 1979) e al Premio Michetti, Francavilla al Mare (1976, 1978). Agli anni Ottanta risalgono le esperienze Una nuovissima generazione nell'arte italiana, Fortezza Medicea, Siena (1985), curata da E. Crispolti; Astrazione. Per una situazione senza confini a Treia, curata da M. Bignardi. Nel 1989 è invitato al XXXIV Premio Termoli, l’anno successivo partecipa al Premio Valentino, Pacific Rim Fine Arts, Los Angeles. Nel 1991 partecipa alla collettiva The modernity of Lyrism presso la Gummesons Konstgallery di Stoccolma e al Museo di Joensu in Finlandia. Agli anni Novanta risalgono: Artefiera, Bologna, (1993), Senza frontiere, The Ginza Art Gallery, Tokio (1997), Senza frontiere, Y's Gallery, Gifu, Giappone (1998), Arie mediterranee, Medelhavsmuseet, Stoccolma (1998), Nuovo lirismo italiano, Biblioteca di Palazzo Soriani, Milano, Caos italiano, Novosibirsk Picture Gallery, Russia (1999), Mediale in erba, Miart, Milano (2001), Contemporary Art International Exchange, Kawasaki (Japan) (2001).
Tra le più recenti mostre si segnalano: Fuochi della violenza dell’arte del mondo, Museo Civico, Foggia (2006), Camera 312. Promemoria per Pierre, Eventi collaterali, 52ª Biennale, Venezia (2007), Senza Frontiere, Galleria Session House, Tokio (2007), Lirica, New Art Contemporary, Positano (2008), Tornare a Itaca, Complesso monumentale di S.Agostino, Cosenza (2009), Tornare a Itaca, alla Fondazione Mudima di Milano, a Viaggio nella parola di Alda Merini presso l’ Auditorium di Milano, Padiglione Tibet, Venezia e Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Torino, 54^ Biennale di Venezia, Santa Scolastica, Bari. Nel 2011 espone al 52° Premio Bugatti Segantini, Nova Milanese, e a Chain Letter, Galleria Samson, Boston, 150 Artisti per l’Unità d’Italia, Palazzo Italia, Berlino. Nel 2012 partecipa a Colori d’Italia, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Silistra, Bulgaria e Archivi d’Artista.Esposizione Internazionale di libri d’Artista, Biblioteca Civica, Villa Amoretti, Torino.

Francesco Gravino, nasce a San Severo dove fonda nel 1997 la compagnia Foyer’97 teatro con la quale allestisce nel corso degli anni diversi spettacoli e pièce teatrali delle quali è anche regista autore e tra gli interpreti. Ha scritto spot, e pubblicità per tv e radio private.
Conduce laboratori di animazione teatrale con ragazzi disabili e normodotati allestendo spettacoli tra i quali “Ombre” - 2008 e “le Città Invisibili” 2011. Recita per la compagnia “MaccabeTeatro” di Conversano nello spettacolo “Più leggero di un Suspir” di Francesco Niccolini per la regia di Enzo Toma.

vernissage: sabato 12 maggio ore 19.30 con reading poetico dell'attore Francesco Gravino

CoArt gallery
Vico San Francesco 4/6 - Corato (Ba)
tutti i giorni h. 10-12 / 18-22

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Pierpaolo Miccolis
dal 12/12/2015 al 9/1/2016

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