Conferenze e documentari d'arte. Incontro con Chiara Paratico
La proposta della Galleria San Fedele, ArteFilm, e' una rassegna di documentari e conferenze su temi di arte antica e contemporanea. Si tratta di un momento d'incontro e di confronto in cui e' possibile discutere sullo status dell'arte di oggi. Il ciclo e' realizzato con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attivita' culturali ed in collaborazione con Cinehollywood. Martedi' 22 maggio ore 18.15 con Chiara Paratico. Catalano di origine, giunge nel 1920 a Parigi dove incontra, in un clima di grande fermento artistico, anche il surrealismo di Andre' Breton, poeta e critico d'arte francese. Le tele di questi anni, gia' definite 'poemi', sono ispirate a un immaginario onirico, infantile, ludico e simbolico. Miro' dipinge una realta' trasfigurata, fatta di forme essenziali che fluttuano in fantasmagorici spazi fra sogno e ironia, traendo ispirazione dall'impulso iconoclasta del dadaismo, da un espressionismo astratto, concettuale e gestuale, e dal calligrafismo orientale. Il suo e' un linguaggio segnico, cromatico, evocativo: deformazioni fantastiche di elementi naturali e segni grafici, dal tratto ora lieve ora deciso, galleggiano in composizioni di forte impatto emotivo, dove l'uso del colore nero e' bilanciato da cromie vive e primarie. Un astrattismo lirico, per una pittura che si fa poesia e ambisce ad essere una pittura di visione, per afferrare il senso piu' profondo, il motore e l'anima della realta'. Nelle sue opere e' come se gli input della memoria e le suggestioni o intuizioni dell'inconscio fossero codificati in segni e forme stilizzate, talora gioiose talora inquietanti, riproducendo cosi' il dinamismo della realta' interiore. Poco prima della guerra civile spagnola, nel 1935, Miro' realizza dipinti affollati di figure mostruose e grottesche; poi si stabilisce tra Barcellona e Palma di Maiorca (che dal 1956 sara' il suo rifugio finale, oggi sede della Fundacio' Pilar i Joan Miro') e crea la serie di guazzi, le Costellazioni. Dagli anni '40 lavora molto anche la ceramica e dal '47 si dedica a straordinarie decorazioni e sculture monumentali. Sperimentando moltissime tecniche - dipinti, incisioni e litografie, opere in ceramica e sculture in terracotta, disegni e libri illustrati - Miro' scriveva: 'mi sforzo di ottenere ogni volta il massimo della chiarezza, della forza e dell'aggressivita' plastica, insomma di provocare innanzitutto una sensazione fisica per poi arrivare all'anima'. Una ricerca senza sosta (muore nel 1983), per rappresentare tutte le forme del reale, per emozionare e cosi' comprendere quanto della realta' e di noi sempre ci sfugge.