Fondazione l'Arsenale
Iseo (BS)
vicolo Malinconia, 2
030 981011 FAX 030 981011
WEB
Stefano Bombardieri
dal 18/5/2012 al 30/6/2012
feriali 10-12, sabato e festivi 10-12 e 15 - 19, sab 26 maggio e domenica 27 maggio 10 - 22

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Stefano Bombardieri



 
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18/5/2012

Stefano Bombardieri

Fondazione l'Arsenale, Iseo (BS)

Urban Safari. Lo scultore ha letto, amato, conosciuto e studiato le avanguardie storiche, ma non si e' lasciato condizionare.


comunicato stampa

A cura di Mauro Corradini

Organizzatori: Fondazione l’Arsenale e Comune di Iseo

Nel 1515, Albrecht Durer (Norimberga 1471 – 1528) incide uno straordinario “Rinoceronte” (Rhinocerus), ricoperto da una complessa struttura difensiva, attraverso un segno che in parte recupera la memoria di un carapace, in parte costruisce una sorta di armatura: animale fortissimo, dunque, e invincibile; poco più di 400 anni dopo, Walt Disney (film: Fantasia, 1940), con una leggerezza che ha poche similitudini nel disegno animato, realizza la Danza delle Ore, dalla “Gioconda” di Amilcare Ponchielli, con un ampio stuolo di ippopotami ed elefanti.

Su questi grandi animali, sul rinoceronte soprattutto, ma non solo, anche Stefano Bombardieri si è soffermato a lungo; ma il quasi mezzo millennio (il Rhinocerus di Durer compirà 500 anni solo tra tre anni!) ha cambiato molte cose, molte idee, molte riflessioni; forse conosciamo meglio di Durer la forte struttura dell’animale, ma, anziché essere intimoriti, abbiamo condotto quasi all’estinzione animali così belli, maestosi, nobili: la bellezza del Creato non ci soddisfa più.

Bombardieri è uno scultore bresciano, figlio di un importante scultore del secondo dopoguerra, Remo, da cui ha appreso il gusto e il bisogno di dar forma plastica ai sogni; ma Stefano appartiene ad una generazione nuova, quella nata negli anni sessanta-settanta; guarda con occhio allarmato la distruzione, in parte già avvenuta, in parte incombente, di numerose specie di animali.
Stefano è figlio di una generazione che ha subito il fascino delle avanguardie storiche, ma un fascino vissuto da lontano, come “evento” ormai accaduto, storicizzato, standosene in parte affascinata e in parte distaccata. Anche il nostro scultore ha letto, amato, conosciuto e studiato le avanguardie storiche, ma non si è lasciato condizionare. E delle avanguardie prediligendo il surrealismo, ha assunto nella sua opera la libertà e l’ironia, il gusto di demistificare e svelare, il bisogno di nutrirsi di stupore e di certezze.

Alla luce di queste scelte che rientrano nel “percorso formativo” di un artista, si comprende perché l’elefante che si espone abbia incorporata una finestra nel suo massiccio corpo (a grandezza naturale), in cui si legge un numero che indica la quantità attualmente esistente sul nostro pianeta di questa meraviglia di forza e agilità; poi, sulla base di input conoscitivi che giungono allo scultore, tale numero cambia con il mutar degli eventi; e il cambiamento è, quasi sempre, a ritroso: 1000, 999, 998, 997, … Allora si comprende anche perché il coccodrillo, una devastante macchina di distruzione, con pochissimi nemici in natura, animale che viene dalle origini della vita sulla terra, ha un solo nemico, grande, potente, che vuole trasformare la sua dura corazza in scarpe, borsette, cinture, … e il coccodrillo che “abbiamo pescato” per Stefano nel “lago di Iseo” si è adeguato al ruolo e ha già disegnato sul corpo i modelli di borsetta, le cinture, i tacchi eleganti, le punte piene di un’attenta valorizzazione per unghie coloratissime.

Stefano non solo elabora strutture visive, ironizzando a volte, ma spesso sottolineando con sarcasmo il nostro modo incredibile di consumare bellezza e risorse, ma trasforma l’immagine in poesia … E il viaggio tra gli animali, ma anche tra gli uomini e le cose, diviene un viaggio nelle nostre debolezze, nel nostro pensarci sempre dopo, nel nostro indulgere solo e troppo alla sete di guadagno, nei vizi che accompagnano la crescita e lo sviluppo di una società post industriale.

Stefano ci chiede una pausa di riflessione; sembra voler costruire un racconto di ironie; e alla fine scopriamo che tutto quel che realizza è un omaggio al pensiero critico; allora il suo non è, come quello da cui abbiamo preso le mosse, un viaggio nello stupore di un Creato che Dio ha costruito con l’incredibile varietà che Noè ha ospitato ai tempi del diluvio; Stefano ci conduce in un mondo che scompare attraverso un viaggio poetico che diviene metafora, ironica, paradossale, dell’arte contemporanea, rinchiusa, come gli animali, in zoo-safari per i pochi turisti che guardano e fotografano tutto, ma spesso non hanno nemmeno il tempo d riflettere sui messaggi che le opere trasmettono.

Tra comunicazione e testimonianza, il viaggio di Stefano è un mondo di forme che ci aiutano a decodificare il mondo inquieto e spesso irrazionale che attraversiamo.

La mostra di Stefano Bombardieri, “URBAN SAFARI” rimarrà aperta nello spazio dell’Arsenale, con alcuni richiami all’aperto, da sabato 19 maggio (Inaugurazione alle ore 18) a domenica 1 luglio 2012.

www.arsenaleiseo.it
info@arsenaleiseo.it
tel 030/981011

Immagine: Foto Simonetti, Iseo

Fondazione l'Arsenale
vicolo Malinconia, 2 - Iseo (BS)
Orari: feriali 10-12, sabato e festivi 10-12 / 15-19
Sabato 26 e domenica 27 maggio (festival dei laghi italiani) orario continuato dalle 10 alle 22
Ingresso libero

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Daniele Fabiani
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