Vistamare
Pescara
largo dei Frentani, 13
085 694570 FAX 085 694570
WEB
Grazia Toderi
dal 29/6/2012 al 28/9/2012
mar - ven 10-14 e 15.30-19.30, sabato 16.30-19.30

Segnalato da

Galleria Vistamare



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Grazia Toderi



 
calendario eventi  :: 




29/6/2012

Grazia Toderi

Vistamare, Pescara

Atlante Rosso. Una cartografia immaginaria, creata pensando alla sedimentazione della Terra e alle orbite dei pianeti, ma anche alle orbite dei nostri occhi. In mostra una serie di nuove opere fotografiche, due proiezioni video singole e una doppia.


comunicato stampa

La Galleria Vistamare è lieta di annunciare la seconda mostra personale in galleria di Grazia Toderi, intitolata “Atlante Rosso”.

Grazia Toderi presenta una serie di nuove opere fotografiche, due proiezioni video singole inedite e una doppia proiezione video, mai presentata in Italia, tutte dal titolo “Atlante Rosso”.
La luce riveste per Grazia Toderi un ruolo primario nel suo lavoro. La fotografia è, per sua stessa definizione, immagine disegnata dalla luce, e la scelta di realizzare e proiettare video deriva anche e sopratutto per l’artista dalla scelta della materia di cui esso si compone: “…energia che viaggia nel tempo e che appare, evidenziandosi, quando incontra una superficie…”.

Ma il video per Grazia Toderi è anche la ricerca della realizzazione di un punto di vista irraggiungibile e di una gravità diversa da quella terrestre, così nella doppia proiezione “Atlante rosso” le due immagini ruotano in direzioni opposte una all’altra, oraria e antioraria.
Sembrano simili, mentre invece sono sempre diverse, create dalla modificazione continua di visioni di città notturne viste dall’alto, che si trasformano l’una nell’altra, stratificazioni di luoghi, vite e luci. Un archivio luminoso che l’artista sta raccogliendo e collezionando ormai da anni, pensando a “Le città invisibili” di Italo Calvino, e in particolar modo al racconto dedicato alla città di Andria, “…ogni sua via corre seguendo l’orbita d’un pianeta e gli edifici e i luoghi della vita in comune ripetono l’ordine delle costellazioni e la posizione degli astri più luminosi…Il calendario della città è regolato in modo che lavori e uffici e cerimonie si dispongono in una mappa che corrisponde al firmamento in quella data: così i giorni in terra e le notti in cielo si rispecchiano. Pur attraverso una regolamentazione minuziosa, la vita della città scorre calma come il moto del corpi celesti e acquista la necessità dei fenomeni non sottoposti all’arbitrio umano…Così perfetta è la corrispondenza tra le nostre città e il cielo che ogni cambiamento comporta qualche novità tra le stelle…Ogni cambiamento implica una catena d’altri cambiamenti…la città e il cielo non restano mai uguali…”.

Nelle due proiezioni singole è ancora presente la rotazione, che si accompagna anche alla lenta fluttuazione di due ovali-cerchi neri che interagiscono tra di loro e a loro volta agiscono sul video eclissandone la luce.
“Atlante Rosso” è una cartografia immaginaria, creata pensando alla sedimentazione della nostra Terra e alle orbite dei pianeti, ma anche alle orbite dei nostri occhi.
Il rosso infatti è realizzato partendo dal colore delle luci artificiali delle nostre città nella notte, ma è anche un riferimento al colore indefinito delle nostre palpebre chiuse mentre siamo rivolti alla luce, ad un mondo fuori ed un mondo dentro di noi.

Grazia Toderi (Padova, 1963)
Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, si trasferisce nel 1992 a Milano e dal 2005 vive tra Milano e Torino. Il lavoro di Grazia Toderi si pone all’attenzione della critica, grazie anche alla partecipazione all’edizione di Aperto ‘93 in occasione della XLV Biennale di Venezia. Espone, oltre ad alcune fotografie, il video Nontiscordardime, in cui con una telecamera fissa l’artista riprende una piantina sottoposta al getto d’acqua violento e continuo di una doccia. La predilezione per una registrazione distaccata della messa in opera di azioni che spesso si svolgono in ambito quotidiano e l’utilizzo volutamente elementare del video quale mezzo espressivo, sottolineano il desiderio dell’artista di concentrarsi sul soggetto e sull’azione svolta allontanandosi da una pura e semplice volontà creativa. Ripresi tutti con videocamera fissa, i soggetti di questi primi lavori sono in effetti molto semplici: un video per esempio mostra la testa di un bambolotto battuta dal tergicristallo di una macchina (Mia testa, mio cuore, 1993), mentre sempre lo stesso bambolotto in Soap, 1993, é ripreso in moto circolare all’interno di una lavatrice. Pur mostrando oggetti quotidiani in contesti domestici, le opere di Grazia Toderi non nascondono un senso di disagio e i suoi soggetti vengono in realtà spesso sottoposti ad una celata violenza. Nel 1995, invitata a esporre al Frac Languedoc-Roussillon di Montpellier è la stessa artista a diventare protagonista di un video, Zuppa dell’eternità e luce improvvisa, 1994 per girare il quale, annullando la forza di gravità, si fa riprendere mentre completamente immersa in una piscina, tenta di compiere azioni normali quali il camminare o l’aprire un ombrello. La lentezza dell’azione sembra svolgersi seguendo il ritmo di un respiro che, attraverso l’immagine, rivela tutta la fatica della situazione ostile a cui il corpo è sottoposto.

Dall’assenza di gravità e dagli oblò della lavatrice, il microcosmo quotidiano dell’artista diventa ora portatore del sentimento di un’intera generazione, quella cresciuta attraverso le immagini trasmesse dalla televisione. Nata nel ’63 e Prove per la luna, entrambi del 1996, raccontano l’emozione del primo sbarco sulla luna, visto con gli occhi di chi lo ha seguito mediato da uno schermo che ha unificato milioni di persone in tutto il mondo. L’attenzione verso la capacità divulgativa di questo mezzo e le sue potenzialità comunicative sono evidenti anche in opere come Il decollo, 1998, nel quale l’effigie, carpita sempre dal mondo televisivo, di uno stadio ripreso dall’alto viene fatta girare lentamente, mentre un brusio di fondo e voci di cori accompagnano questo movimento sottolineando ancora una volta il potere unificante, non solo dell’immagine televisiva, ma anche dello spettacolo in sé. Toderi guarda a questo mezzo di comunicazione nelle sue accezioni positive, interpretandolo non come un veicolo verso la standardizzazione dei sentimenti, ma piuttosto cogliendone l’aspetto unificatore e la valenza simbolica per un’intera generazione.

In questi anni si susseguono numerose partecipazioni a importanti esposizioni collettive oltre a mostre personali in musei e spazi espositivi quali il Frac Bourgogne a Digione, il Casino Luxembourg nel Lussemburgo e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.

Sempre affascinata dall’utilizzo di immagini provenienti da riprese già esistenti e dalle dinamiche dello spettacolo, come occasione di incontro e di unione, Toderi lavora sull’immagine di stadi, arene e grandi teatri storici. Le platee di diversi teatri italiani diventano in Eclissi, 1999, Random, 2001 e Orchestra, 2003, occasione per una riflessione sul rapporto tra contenitore e contenuto, fruizione e fruitore in un gioco delle parti che alla fine rende protagonista il pubblico. La realizzazione della platea, ricreata grazie anche alla rielaborazione digitale di immagini alle quali si aggiungono applausi, brusii di fondo e scatti di flash, non fa che sottolineare l’attenzione dell’artista verso il pubblico considerato come reale protagonista dello spettacolo.

Toderi realizza anche una serie di video che, servendosi di immagini aeree, ricreano visioni notturne di città come Roma, Firenze e Londra, e le esplorano seguendo un punto di vista completamente differente da quello usuale, pensando a Le città invisibili di Italo Calvino, alla città come rispecchiamento tra cielo e terra. La pista degli angeli, 2000, Firenze, stelle di terra, 2000, Mirabilia Urbis, 2001, Città invisibile, 2003, London, 2001 sono tutte opere nelle quali la visione dall’alto di luoghi conosciuti, li trasforma in territori magici e misteriosi.

Oltre alla partecipazione a numerose mostre, si ricordano alcuni tra i progetti speciali realizzati dall’artista in questi anni quali la collaborazione con la Compagnia di Danza di Virgilio Sieni per la realizzazione delle scenografie dello spettacolo Il fiore delle 1001 notte, 1998 con il quale alla Biennale di Venezia del 1999 è tra le vincitrici del Leone d’Oro; l’installazione Audience presentata in occasione dell’apertura del Museo Nazionale del Cinema nella Mole Antonelliana a Torino nel 2000; nel 2001 Grazia Toderi riceve inoltre la Borsa di Studio degli Amici Sostenitori del Castello di Rivoli a seguito della quale passa un periodo di studio negli Stati Uniti che porta alla realizzazione di opere focalizzate sui grandi stadi americani (Subway Series, 2001, Diamante, 2001, Super Tuesday, 2001) e sull’immagine degli Stati Uniti vista dall’alto (Empire, 2002). Nel 2004 realizza il video Semper eadem per la riapertura del Teatro La Fenice di Venezia e nel 2006 tiene una mostra personale presso il P.A.C. di Milano. Nel 2009 viene invitata alla Biennale di Venezia, all’interno della mostra Fare Mondi / Making Worlds…, per la quale realizza Orbite Rosse, una doppia proiezione video in cui appaiono, inscritte in due grandi ovali, luci di città lontane in trasformazione continua: un omaggio sia al planisfero, antica tradizione della mappatura terrestre e celeste, sia alle orbite dei nostri occhi, strumenti ottici che conducono le immagini alla nostra testa-mondo.
Nel 2010 il Museo Serralves di Porto inaugura una sua mostra personale con una nuova doppia proiezione video dal titolo Atlante, 2010, e una serie di opere tra cui Rosso Babele, 2006, Rosso, 2007, Orbite Rosse e Pulse 60xz, 2009, Diaframma, 2010. In questa occasione viene presentata anche una importante parte del suo lavoro dedicata al disegno e alla pittura, e realizzata su carta e laminil con grafite, metalli e stagno fuso.
Nell’aprile 2011 inaugura una sua personale all’Hirschhorn Museum di Washington.

Inaugurazione sabato 30 giugno 2012 ore 18

Galleria Vistamare
largo Dei Frentani, 13 Pescara
Orario: dal martedì al venerdì 10.00-14.00 e 15.30-19.30, sabato 16.30-19.30
ingresso gratuito

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