Sala Comunale d'Arte
Trieste
piazza dell'Unita' d'Italia, 4
040 6754033, 040 6754850
WEB
Livia Bussi
dal 4/7/2012 al 24/7/2012
10 - 13 e 17 - 20

Segnalato da

Marianna Accerboni




 
calendario eventi  :: 




4/7/2012

Livia Bussi

Sala Comunale d'Arte, Trieste

I non luoghi. Una trentina di pastelli su carta realizzati tra il 2007 e il 2011.


comunicato stampa

a cura di Marianna Accerboni

Giovedì 5 luglio 2012 alle ore 19.00 nella Sala Comunale d’Arte di Trieste (Piazza dell’Unità d’Italia 4) avrà luogo l’inaugurazione della mostra personale della pittrice Livia Bussi, intitolata I non luoghi, che sarà presentata dall’architetto Marianna Accerboni. La rassegna, che propone quasi una trentina di pastelli su carta realizzati tra il 2007 e il 2011. Visitabile fino al 25 luglio (orario feriale e festivo 10 - 13 e 17 - 20). C’è un’anima culturale austro-tedesca, probabilmente inconscia - scrive Accerboni - che sopravvive in molti artisti triestini, i cui antenati, se pittori o scultori, frequentarono le Accademie di Monaco, di Berlino e di Vienna tra la fine dell’800 e il primo novecento, raccogliendovi i semi di quella coeva avanguardia internazionale che collegava Parigi a Mosca e al mondo slavo, passando per Trieste, allora in posizione centro-europea.

È così, credo, che si può spiegare l’intenso respiro espressionista che si leva e s’intravvede in molti lavori di artisti locali: tra questi, mi ha sempre particolarmente colpita la traccia di malinconia e d’angoscia che s’insinua nel segno pittorico intenso ed elegante, sobrio e al tempo stesso incisivo, di Livia Bussi, autrice dal temperamento discreto e signorile, che, formatasi in gioventù a Roma, è poi vissuta un trentennio in Piemonte e Lombardia, per poi ritornare nella città natale; e testimoniare nella sua pittura non solo le origini culturali centro-europee, ma anche il dramma dell’esodo dall’Istria, vissuto quasi in prima persona. Immerso nelle atmosfere rarefatte e nella grazia dei pastelli dai colori soffusi, che ricordano alcuni borghi istriani arroccati sui colli, il sogno, protagonista del linguaggio surrealista, ammanta e intride i suoi lavori su carta: in un sogno di nebbia s’addentrano infatti uomini donne e cani, che a volte corrono, in un’atmosfera onirica, nei prati o verso una nave, simbolo forse dell’agognato ritorno. E, di quando in quando, lo stesso paesaggio si fa notte e nel contempo si fa giorno, componendo visioni straniate, che sorprendono l’astante. Un simbolismo magico e sottile pervade le opere della Bussi: “Sogno queste atmosfere” confessa l’artista “e talvolta il mattino mi sveglio con esse e le dipingo; mentre i cavalli, ripresi in un delizioso dipinto al galoppo nel bosco, sono evocati nella mia mente dalla musica”. Disegnatrice ambita da importanti studi d’architettura per la sua abilità nel reinterpretare in modo vivo, originale e fantastico il linguaggio architettonico, la pittrice - conclude Accerboni - ci consegna un universo ricco di suggestione, in bilico tra elementi sensoriali e spirituali, il cui legame è accentuato da quella sorta di memoria e conoscenza universale che aleggia in ognuno di noi.

Inaugurazione 5 luglio ore 19

Sala Comunale d’Arte
Piazza Unità d’Italia 4 - Trieste
Feriali e festivi 10 - 13 e 17 - 20
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [61]
L'arte attraversa vittoriosamente la vita
dal 12/11/2015 al 18/11/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede