Atelier dell'Arco Amoroso
Ancona
piazza del Plebiscito
071 2071650
WEB
Square Up
dal 7/9/2012 al 3/11/2012
giov e ven 18-20, sab e dom 16-20
345 3179213
WEB
Segnalato da

White Fish Tank




 
calendario eventi  :: 




7/9/2012

Square Up

Atelier dell'Arco Amoroso, Ancona

Fotografia contemporanea con quattro artisti emergenti: Claudio Gobbi, Alessandro Imbriaco, Edgar Martins, Indre Serpytyte. A cura di Daniele De Luigi.


comunicato stampa

a cura di Daniele De Luigi, promosso da white.fish.tank, con il sostegno della Provincia di Ancona

Claudio Gobbi, Alessandro Imbriaco, Edgar Martins, Indre Serpytyte

Sabato 8 settembre 2012 (ore 19) inaugura negli spazi dell'Atelier dell'Arco Amoroso (Piazza del Plebiscito - Ancona) la mostra di fotografia contemporanea Square up, promossa da white.fish.tank con il sostegno della Provincia di Ancona e la collaborazione di Fondo Mole Vanvitelliana, AMAT, Provincia di Ancona e Comune di Ancona – Assessorati alla Cultura, e le gallerie Studio Guenzani (Milano) e Camera16 (Milano).

Square up coinvolge quattro artisti emergenti di valore internazionale (due italiani e due europei) in un dialogo per immagini che ruota attorno all'idea di architettura come forma della storia culturale, sociale ed economica. Attraverso differenti modi di intendere e praticare la fotografia, gli artisti si confrontano con questioni centrali per l’uomo contemporaneo: il senso dell'abitare e del costruire, il valore della memoria storica e culturale dei luoghi, la dialettica tra comunità e individualismo, il rapporto tra culture politiche e modelli architettonici e urbani. Questi temi si intrecciano nel breve ma intenso percorso di mostra, generando prospettive inedite e sollevando interrogativi di stringente attualità riguardo al nostro futuro.

Alessandro Imbriaco ci mostra le abitazioni di fortuna allestite a Roma da immigrati senza fissa dimora. A place to stay è parte del più ampio progetto Temporary Autonomous Zone, in cui il fotografo indaga i modelli abitativi alternativi nell'area della Capitale. Gli accampamenti alterano la percezione del paesaggio creando uno stridente contrasto con scenari a volte ordinari, altre idilliaci o di grande bellezza. Tuttavia, grazie alla maestria compositiva con cui Imbriaco conferisce un sapore scenografico alle immagini, le contraddizioni vengono attenuate e le fotografie ci invitano a riflettere sulle trasformazioni dello spazio urbano e sull'idea stessa di casa nella condizione umana.

Le fotografie di Edgar Martins, tratte da This is not a house, sono state realizzate negli Stati Uniti e mostrano edifici rimasti incompleti e disabitati a seguito della crisi dei mutui subprime esplosa nel 2007. Martins si muove abilmente tra la realtà straniante che gli si presenta allo sguardo e sottili azioni di messinscena, dando vita a immagini fortemente teatrali capaci di fornire un'incisiva rappresentazione della crisi e dello spettrale senso di vuoto che ha lasciato. Giocando sul confine della finzione, l'artista sottolinea i cinici paradossi di un sistema socioeconomico, la cui aleatorietà ha trasformato in illusioni anche le tradizionali sicurezze dei cittadini.
Raffigurando uno la forma dell’abitare senza la casa, l'altro la forma della casa senza l'abitare, Imbriaco e Martins ci mostrano due aberrazioni complementari delle sperequazioni sociali e dell’instabilità economica globale.

Indre Serpytyte rievoca un periodo oscuro del passato del proprio paese, la Lituania, che ha drammaticamente segnato anche la sua storia familiare. Opera di grande intensità, (1944-1991) Former NKVD - MVD - MGB - KGB Buildings nasce da approfondite ricerche effettuate dall'artista sulle case che i servizi segreti sovietici, durante l'occupazione, avevano trasformato in luoghi di detenzione e tortura degli oppositori. L'impossibilità di far affiorare tracce visibili di quelle vicende e la necessità di produrne materialmente memoria hanno portato alla costruzione di modelli in legno delle case che l'artista ha fotografato, restituendo un senso di freddezza e distacco ma anche la volontà di colmarlo.
La memoria di un popolo e la sua sopravvivenza a un dramma collettivo è un elemento centrale anche in Armenie ville di Claudio Gobbi. Le fotografie, che ritraggono chiese armene la cui costruzione va dall’Alto Medioevo a oggi, sono state in parte raccolte, in parte scattate dall'artista nel corso di numerosi viaggi tra il Caucaso e l'Europa occidentale. L'insieme delle immagini evidenzia la rigorosa continuità formale che caratterizza da 1500 anni l'architettura religiosa armena, diventando lo strumento per perpetuare un'identità nazionale, e al tempo stesso, in un sottile parallelismo, pone la questione dell'autorialità e dell'originalità dell'immagine fotografica.
Sia Serpytyte che Gobbi, nell'interrogarsi sulla memoria come processo identitario collettivo, si appropriano del lavoro di altri innestandovi il proprio, sottolineando l'importanza della continuità e della condivisione per comprendere in profondità tale fenomeno.

Tutti gli artisti si confrontano con situazioni del presente o del passato in cui gli esseri umani - individui, gruppi o popoli - hanno dovuto fronteggiare situazioni di grave difficoltà, di cui la forma architettonica si è fatta simbolo. I temi che essi sollevano trovano eco nel dibattito sui valori a cui l'uomo contemporaneo vuole improntare il proprio abitare il mondo: benché prive di figure umane, la loro presenza ideale è molto forte in tutte le immagini.
Ad accomunare i fotografi, nella diversità delle scelte e dei temi, c'è anche la volontà di esplorare la natura e il ruolo della fotografia stessa nell'attuale contesto artistico, cercando nuove strade per alimentare il dibattito culturale sul mondo contemporaneo e per leggere la realtà nella sua complessità oltre il visibile e i luoghi comuni.


Con Square up, l'Associazione White Fish Tank riprende la stagione espositiva dopo il programma di residenze presso gli spazi di Porta Pia confermando ancora una volta il proprio impegno nel promuovere la giovane arte come veicolo per instaurare un dialogo col territorio e favorire un’apertura verso i linguaggi del contemporaneo. Ideato da Ljudmilla Socci e diretto con Elisa Piersimoni, white.fish.tank si è costituito nel luglio del 2010 ad Ancona quale associazione no-profit attivamente impegnata nella cura e diffusione di iniziative artistiche orientate alla ricerca. Un programma cosmopolita - formulato con il supporto dello storico dell’arte, critico e curatore Andrea Bruciati, in un’ottica di confronto, sperimentazione e stimolo - che affianca alle proposte di artisti internazionali un’offerta più specificatamente legata al territorio.

BIOGRAFIE ARTISTI

CLAUDIO GOBBI
Nato ad Ancona nel 1971, ha studiato fotografia presso il CFP Riccardo Bauer di Milano e attualmente vive e lavora a Berlino.
Nel 2003 ha ricevuto il Prix Mosaïque del Centre Nationale de L’Audiovisuel, Luxembourg, e nel 2007 è stato Artist in residence presso la Cité Internationale des Arts di Parigi. Nel 2010 è stato incaricato di fotografare il MAXXI nell'ambito del progetto Cantiere d'autore. Ha esposto il suo lavoro in ambito internazionale : Italian Cultural Institute (London, Paris, Tokyo), International Photo Festival (Kaunas), European Month of Photography (Bratislava), Biennale of contemporary art (Thessaloniki), WE Project (Bruxelles), 4th Fotofestival (Mannheim-Ludwigshafen-Heidelberg). Il suo ultimo lavoro Armenie Ville è stato recentemente esposto in una personale presso Studio Guenzani di Milano e in mostre collettive a Yerevan, Toulouse, Heidelberg e Firenze (premio Celeste Beyondmemory).

ALESSANDRO IMBRIACO
Nato a Salerno nel 1980. Ingegnere di formazione, dal 2008 lavora come fotografo. Vive a Roma.
Ha vinto il premio Canon nel 2008, il 2° posto (sez. Contemporary Issues Stories) al World Press Photo 2010, il Premio Pesaresi nel 2011, il Premio Ponchielli e l'European Publishers Award for photography nel 2012. I suoi lavori sono stati selezionati per Il Talent di Foam, il PHE Ojo de Pez ,il Lumix Award, il Premio Atlante Italiano. Dal 2008 fa parte di Reflexions Masterclass e nel 2011 è stato selezionato per il Joop Swart Masterclass del World Press Photo. Nel 2012 è stato selezionato per la Istanbul Design Biennial. Il suo lavoro è stato esposto in diverse personali e collettive, tra cui Rencontres Internationales de la Photographie, Arles, 2012; The Bertha and Karl Leubsdorf, New York, 2012; Foam Museum, Amsterdam, 2011; Macro, Roma, 2011; Spazio Forma, Milan, 2011; Fetart, Paris, 2011; Harlem Studio Fellowship, New York, 2010; Festival for young photojournalism, Hanover.

EDGAR MARTINS
Nato a Evora, Portogallo, nel 1977 e cresciuto a Macao, Cina. Ha conseguito nel 2002 un MA Photography and Fine Arts presso il Royal College of Art. Vive e lavora a Londra.
Le sue opere sono presenti in diverse collezioni di alto profilo e ha all'attivo diverse pubblicazioni. Ha esposto il proprio lavoro in istituzioni quali PS1 MoMA (New York), Centro Cultural de Belém (Lisbon), Centro Cultural Hélio Oiticica (Rio de Janeiro), The New Art Gallery Walsall (Walsall, UK), The Wapping Project (London), The Gallery of Photography (Dublin), e il Centre Culturel Calouste Gulbenkian (Paris) che nel 2010 ha ospitato la sua prima retrospettiva. Nel 2011 la prima personale italiana presso Camera16, Milano. Ha ricevuto il primo New York Photography Award (Fine Art category) nel 2008, il BES Photo Prize e il SONY World Photography Award (Landscape category) nel 2009 e il primo premio nell'International Photography Awards (Fine Art— Abstract category ) nel 2010. Ha rappresentato Macao alla 54. Biennale di Venezia.

INDRE SERPYTYTE
Nata a Palanga, Lituania, nel 1983. Ha conseguito nel 2009 un MA Photography presso il Royal College of Art. Vive e lavora a Londra.
Il suo lavoro ha ricevuto numerosi premi e menzioni internazionali, tra cui 2010 Magenta Foundation, Flash Forward – Bright Spark Award, 2009 National Media Museum’s Photography Bursary, 2009 Metro Imaging Award, 2006 Jerwood Photography Award, ed è stato esposto in sedi di prestigio tra cui ricordiamo Victoria and Albert Museum, The Photographers Gallery, The House of Nobleman (Londra), Yossi Milo Gallery (New York), Imago Mundi Foundation (Krakow). Nel 2010 la galleria Camera 16 di Milano le ha dedicato una mostra personale.

SERIE DI OPERE IN MOSTRA

Claudio Gobbi, Armenie ville, 2007-2012 (in progress), courtesy Studio Guenzani (Milano) e l'artista; Alessandro Imbriaco, A place to stay, 2010, courtesy Forma Galleria (Milano) e l'artista; Edgar Martins, This is not a house, 2009, courtesy Camera 16 (Milano); Indre Serpytyte, (1944-1991 Former NKVD-MVD-MGB-KGB Buildings, 2009, courtesy Camera 16 (Milano).

Inaugurazione 8 settembre ore 19

Atelier dell'Arco Amoroso
piazza del Plebiscito 071 - Ancona
Orario: giovedì e venerdì con orario 18-20, sabato e domenica con orario 16-20 (o su appuntamento)
Ingresso libero

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