Palazzo Credito Bergamasco
Bergamo
largo Porta Nuova, 2
035 393006 FAX
WEB
Tre mostre
dal 28/9/2012 al 13/10/2012
lun-ven 8.20-13.20 e 14.50-15.50

Segnalato da

Simone Pozzi




 
calendario eventi  :: 




28/9/2012

Tre mostre

Palazzo Credito Bergamasco, Bergamo

In esposizione 'l'Ultima Cena' dipinta a Firenze nel 1582 da Alessandro Allori, proveniente dal refettorio del soppresso monastero di Astino. 'L'oeil gourmand. Un percorso nella natura morta dal Cinquecento al Novecento' presenta 40 dipinti provenienti da una collezione privata che hanno per soggetto il tema della tavola imbandita. Infine sono esposti 11 dipinti di Giorgio de Chirico che illustrano un ventaglio di temi e di soggetti in grado di presentare l'eccentrica personalita' dell'inventore della pittura Metafisica.


comunicato stampa

Grandi restauri: l’Ultima Cena (1582) di Alessandro Allori

a cura Angelo Piazzoli e Alberto Sangalli

Il recupero e l’esposizione di un’opera dimenticata: la monumentale Ultima Cena del pittore fiorentino Alessandro Allori destinata, in origine, al monastero di Astino.

La Fondazione Credito Bergamasco è orgogliosa di presentare al pubblico il frutto di un complesso restauro di rivelazione che ha permesso di riscoprire un dipinto lungamente dimenticato, l’Ultima Cena dipinta a Firenze nel 1582 da Alessandro Allori, proveniente dal refettorio del soppresso monastero di Astino. Le misure ragguardevoli dell’opera (2,15 x 7,50 mt) e il suo duraturo oblio (appesa in Palazzo della Ragione a Bergamo) hanno reso particolarmente difficili le delicate operazioni di restauro, condotte da Alberto Sangalli e Minerva Tramonti Maggi (sotto la direzione della Soprintendenza al Patrimonio Storico-Artistico di Milano). Prima del suo recupero era impossibile intuire la brillantezza cromatica dell’opera, la studiata articolazione dei personaggi, la dettagliata cura nella descrizione delle vivande disseminate sulla tavola. Il pubblico potrà osservare direttamente l’esito di un restauro straordinario, grazie alla presenza di una piccola zona lasciata intonsa e non ancora soggetta alla pulitura.

Per rendere più chiari e comprensibili i procedimenti di restauro che hanno riguardato l’opera sono previste visite guidate gratuite rivolte al pubblico, alla presenza dei maestri restauratori. Gli aspetti tecnici dell’intervento di recupero saranno oggetto di una relazione pubblica nell’ambito di BergamoScienza (prevista l’11 ottobre 2012). Infine per spiegare l’origine, la tradizione e lo sviluppo dei cenacoli fiorentini sarà predisposto un filmato dal taglio divulgativo, proiettato nella Sala Consiliare della Banca.

Le iniziative divulgative promosse permetteranno di cogliere l’importanza del dipinto, direttamente ispirato a un illustre e celebre modello: il Cenacolo di Andrea del Sarto eseguito intorno al 1525 in San Salvi a Firenze. Il confronto tra le due opere spiega il cambiamento epocale che sconvolse l’Europa di allora, spaccata dalla Riforma protestante. La felice stagione rinascimentale è ormai alle spalle, mentre serpeggia l’inquietudine della Controriforma.

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“L’œil gourmand. Un percorso nella natura morta dal Cinquecento al Novecento”.

La tavola imbandita da Fede Galizia a Evaristo Baschenis, da Giacomo Ceruti a Ennio Morlotti.

La Fondazione Credito Bergamasco presenta una mostra raffinata e assieme spettacolare: quaranta dipinti provenienti da una collezione privata che hanno per soggetto il tema della tavola imbandita.

La volontà è di mettere in luce un collegamento – seppure indiretto – con il tema sacro trattato dall’Ultima Cena di Alessandro Allori (datata 1582), opera contemporaneamente esposta nel Palazzo del Credito Bergamasco a seguito del suo restauro.

La rassegna darà la possibilità di osservare come il genere della tavola imbandita si renda indipendente e autonomo proprio a partire dalla fine del Cinquecento, seguendo uno sviluppo articolato che lo porterà fino alle sperimentazioni novecentesche.

Il tema della tavola imbandita è un sottogenere della categoria della natura morta. L’argomento allude al rituale del pasto, alla sua preparazione o al suo avvenuto consumo. Solo in alcuni casi il soggetto confina con il tema simbolico della Vanitas. Negli antichi inventari opere di questo genere erano citate con il titolo più semplice che si possa immaginare, come ad esempio: tavole con il mangiar sopra.

L’ordinamento delle opere tiene conto il più possibile della suddivisione per scuole e aree geografiche (dalla Lombardia alla Spagna, dalla Roma caravaggesca ai Paesi Bassi), semplificando alcuni snodi apparentemente frammentati (come nel caso del percorso del Novecento) tramite la sola scansione diacronica.

Sono molte le opere rare e importanti eccezionalmente presenti, alcune mai prima d’ora esposte in pubblico. Oltre ai nomi celebri di Fede Galizia, Evaristo Baschenis, Giacomo Ceruti e Ennio Morlotti la mostra ospita un nucleo rilevante di dipinti eseguiti nella Roma caravaggesca, direttamente ispirati al magistero del grande lombardo; la testimonianza del Novecento è affidata ad alcuni dei principali protagonisti del tempo: da Piero Marussig a Fortunato Depero, da Arturo Tosi a Gino Severini, da Achille Funi a Giovanni Testori.

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Omaggio a De Chirico

a cura di Angelo Piazzoli, Anna Maria Spreafico e Paola Silvia Ubiali

La Fondazione Credito Bergamasco presenta una esposizione dedicata a Giorgio De Chirico, uno dei maggiori pittori italiani del Novecento. Si tratta di una selezione di undici dipinti, tutti provenienti da sedi private e, pertanto, generalmente sottratte all’attenzione del pubblico.

Le undici opere hanno una datazione compresea tra il 1923 e il 1969, coprendono larga parte della carriera del pittore (nato a Volos, in Grecia, nel 1888 e morto a Roma nel 1978). I dipinti illustrano un ventaglio di temi e di soggetti in grado di presentare l’eccentrica personalità dell’inventore della pittura Metafisica. Le opere esposte documentano le fasi che vanno dal “ritorno all’ordine” degli anni venti del Novecento fino alla tarda stagione della “neo-metafisica”; si passa da un intenso Busto di donna in verde del 1924 (una sorta di omaggio al grande pittore del realismo francese Gustave Courbet) a due Autoritratti (rispettivamente del 1931 e del 1953).

Tra le opere sorprendenti che arricchiscono la rassegna vanno segnalate la smagliante tavola del 1928 intitolata Conversazione (Archéologues) e la straordinaria veduta di Venezia (l’Isola di San Giorgio) dipinta tra il 1950-1955 che fa parte della collezione del Banco Popolare.

Brochure illustrativa in distribuzione gratuita
Organizzazione: Fondazione Credito Bergamasco (Bergamo)
Sabato 29 settembre, 6 ottobre e 13 ottobre (14.30 – 20.30) con visite guidate gratuite (ogni ora, a partire dalle 14.30)

Domenica 30 settembre, 7 ottobre e 14 ottobre (10.30 – 19.30) con visite guidate gratuite (ogni ora, a partire dalle 10.30)

Palazzo del Credito Bergamasco
Largo Porta Nuova, 2 Bergamo
Da lunedì a venerdì (8.20 – 13.20 / 14.50 – 15.50)
Ingresso libero

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