Laboratorio Kunsthalle Lugano
Lugano
Salita Chiattone, 18
+41 919210400 FAX +41 797321543
WEB
Vincent Kohler e Davide Cascio
dal 12/10/2012 al 23/11/2012

Segnalato da

Desiree Vringer


approfondimenti

Vincent Kohler
Davide Cascio



 
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12/10/2012

Vincent Kohler e Davide Cascio

Laboratorio Kunsthalle Lugano, Lugano

If not yet done. Prosegue la ricerca del Laboratorio nel contrapporre opere di artisti del Sud e del Nord delle Alpi.


comunicato stampa

La mostra autunnale del Laboratorio Kunsthalle Lugano è dedicata a Vincent Kohler e a Davide Cascio. I due giovani artisti svizzeri (uno romando, l’altro ticinese) hanno deciso di condurre ancora oltre quel discorso di esperimento, proprio del Laboratorio, che mira da sempre a porre in dialogo l’opera di artisti del sud e del nord delle Alpi per stabilire un’interazione e creare nuovi mondi possibili: il loro intento, infatti, è quello di realizzare insieme un unico lavoro. Un processo che – costruito su un’indubbia matrice comune ma insieme confrontato a inevitabili differenze di visione – avviene in un momento particolarmente stimolante del loro percorso creativo, e che potrebbe addirittura rivelarsi, a posteriori, un punto nodale all’interno della loro evoluzione.

Il denominatore che li accomuna può essere ricondotto, in sintesi, ai dettami della pop art, fenomeno solo in apparenza immediato, in realtà molto stratificato e complesso, e che si configura sempre più come movimento dal quale è difficile prescindere proprio perché è una delle chiavi di volta del secondo Novecento. Davide Cascio e Vincent Kohler vi fanno riferimento – in quest’epoca cosiddetta globalizzata, dominata dalle nuove tecnologie e in cui dalla reificazione e dalla mercificazione si è giunti alla virtualizzazione dell’esistenza – elaborando un discorso che si volge a una ricerca più legata al piano estetico che dei contenuti, e che attraverso l’attenzione particolare a vari media e materiali si declina in esiti diversi.

Vincent Kohler, già presente al Laboratorio Kunsthalle Lugano nel 2009 con il video Clapping Music Santiag Interpretation (2006) e con la scultura Tiki (2008), reduce dalla mostra dei laureati 2006-2011 del Prix Irène Reymond a Pully e impegnato nella preparazione di una personale presso il Museo cantonale d’arte di Lugano, sta attraversando una fase che si potrebbe definire di transizione, benché tutto il suo fare riveli un artista eclettico e poliedrico che da sempre ama interagire in contesti disparati. Alla base del suo fare troviamo l’interesse per le immagini. Immagini di immagini ma, soprattutto, immagini delle sue stesse opere, osservate, affiancate, poste fra loro in relazioni sempre differenti alla ricerca di nuovi stimoli e nuove visioni; un gioco continuo di rimandi e di spunti – attraverso forme, contenuti, spazio e tempo, piani e metapiani – che assume quasi le caratteristiche di un ipertesto visivo. Il suo campo d’azione si avvicina alla toy culture: il lavoro sulla percezione e il rapporto ludico, ironico, con l’oggetto quotidiano, con la natura e con la materia sanno produrre effetti sorprendenti e spiazzanti. È ciò che è o è ciò che sembra? (Gregor, 2010); è da guardare o da utilizzare? (Turnaround, 2010-2011).

La sua concentrazione va al momento focalizzandosi sul linguaggio pittorico: una riflessione che non vuole più vertere soltanto sul rapporto con l’oggetto o con la sua immagine, sull’essere e l’apparire, né rimanere legata a un discorso sul concetto di quotidiano, sulla società dei consumi o sulla mercificazione dell’arte, ma che si orienta piuttosto – in linea con un dibattito molto attuale – sulle potenzialità espressive ed estetiche del medium in quanto tale.

Davide Cascio, dopo l’importante mostra dello scorso anno presso il Kunstmuseum Thun insieme a Peter Stämpfli, tutta incentrata proprio sulla ricezione e sul confronto intergenerazionale con la cultura pop, prosegue in questo periodo la sua ricerca in Francia, in residenza a Box de Bourges. Il suo fare è caratterizzato da un pensiero fortemente costruttivo e spaziale, che si esprime non solo in installazioni di tipo esplicitamente architettonico (Be-Building, 2009-2010), bensì anche nelle serie di collage che non solo connotano molto marcatamente lo spazio, ma che si rivelano pure molto elaborati e attentamente costruiti mediante complessi incastri e inedite combinazioni di forme (Pin-Ups Cosmogony, 2007; Wallpaper collage, 2009-2010). Nel contesto della nostra epoca tecnologica e digitale, fatta di precarietà e di interrogativi lontani dagli anni del boom, questi collage incentrati sull’immagine femminile e sull’estetica degli anni ’50 e ’60 appaiono quasi stranianti, nostalgici, di un glamour appannato e sottotono, intrisi di malinconica ironia.

Ciò che i due artisti presenteranno presso il Laboratorio Kunsthalle Lugano è ancora senza forma,
Significativo è il processo fra i due artisti. Queste immagini nomadi, in perenne andirivieni, vanno a toccare punti precisi: possono risultare evocative, stimolanti, ma possono anche irritare o creare interferenze. In ogni caso, conferiscono una forte componente performativa a un lavoro che potrà rivelarsi “di fusione”, osmotico, oppure (o insieme) “di tensione”, di confronto; potrà costituire un’affermazione comune o evidenziare un dibattito interno, ma sarà senza dubbio un’impronta marcata nel presente, una realtà possibile in un universo di rimandi infiniti, di riferimenti deboli e di questioni aperte.

Testo; Paola Tedeschi Pellanda

Vernissage, sabato 13 ottobre 2012 ore 17.00

Laboratorio Kunsthalle Lugano
Salita Chiattone, 18 - Lugano

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