Museo di Roma in Trastevere
Roma
piazza Sant'Egidio, 1
06 5816563 FAX 06 5884165
WEB
Marciapiedi di Roma
dal 3/6/2003 al 7/7/2003
06 5813717 FAX 06 5884165
WEB
Segnalato da

Stefania Nardizzi



approfondimenti

Franco Di Giamberardino



 
calendario eventi  :: 




3/6/2003

Marciapiedi di Roma

Museo di Roma in Trastevere, Roma

Sono giovani e vecchi, che portano addosso, chi piu' chi meno, i segni dell'abbandono, della disperazione, della rabbia. Per qualcuno di loro forse e' stata una scelta di vita, una loro liberta'. Franco Di Giamberardino fotografa queste persone da piu'di trent'anni e ora il frutto di questo suo lavoro viene presentato nella mostra Marciapiedi di Roma che consiste in una esposizione di 80 fotografie in bianco e nero, realizzate dal 1975 in poi.


comunicato stampa

25 Anni di fotografia di Franco Di Giamberardino

Nelle capitali europee è sempre più frequente incrociare con lo sguardo persone che vivono per strada, alcune mendicano, altre no. Sono giovani e vecchi, che portano addosso, chi più chi meno, i segni dell'abbandono, della disperazione, della rabbia.
Per qualcuno di loro forse è stata una scelta di vita, una loro libertà. Franco Di Giamberardino fotografa queste persone da più di trent'anni e ora il frutto di questo suo lavoro viene presentato nella mostra Marciapiedi di Roma che consiste in una esposizione di 80 fotografie in bianco e nero, realizzate dal 1975 in poi. Le immagini della gente di strada, riprese da questo fotografo di grande talento, suscitano in chi le guarda sentimenti di grande rispetto e ammirazione: le donne anziane, gli ubriachi conservano intatta davanti all'obiettivo di Franco tutta la loro compostezza e dignità.
S. Lorenzo, la stazione Termini, Campo de' Fiori, Trastevere, Villa Borghese e alcune zone periferiche sono i luoghi metropolitani che maggiormente occupano la retrospettiva di questo fotografo, che spazia con la stessa competenza e sensibilità dai ritratti, ai paesaggi, agli scorci offerti dalla quotidianità, ma sempre con lo stesso sguardo unificante caratterizzato dai segni del tempo che passa inesorabilmente.
Lui stesso afferma di fotografare, in un certo senso, sempre le stesse cose, che significa emozionarsi ogni volta che osservo impotente qualcosa di vecchio e abbandonato come se non contasse più nulla, e quindi lasciato invecchiare, ammuffire, arrugginire, senza la speranza che avvenga un miracolo... e che qualcuno si accorga che quella persona, quell'animale, quella cosa ancora esiste, che può essere salvata, restaurata, adoperata e rimessa a nuovo, restituendole così dignità, vita e speranza.

Franco Di Giamberardino vive da sempre a Roma e già nell'adolescenza manifestava una grande passione per l'immagine e per la tecnica fotografica. Ha iniziato a fotografare con una vecchia Exacta-Varex, acquistata lavorando al laboratorio sviluppo e stampa di Vasari in Via della Croce. Studia presso la Scuola di Stato per la Cinematografia e la Televisione. Qui incontra il suo grande maestro, il professor Vaclav Vick di Praga, direttore della fotografia e collaboratore di nomi celebri della storia del cinema quali i registi Alessandro Blasetti e Julien Duvivier.
Nel 1968 Franco Di Giamberardino entra in Rai, dove lavora per Rai Due come assistente operatore per 10 anni. In questo periodo viaggia molto, fotografando e accumulando moltissimo materiale che costituisce oggi parte del suo consistente archivio, formato soprattutto da immagini a colori. Si dedica inoltre alla macrofotografia a colori, mostrando una sensibilità pittorica tale da far avvicinare le sue foto alle tele astratte di grandi artisti.
Le foto di Roma si concentrano soprattutto dagli anni Settanta in poi. Successivamente la sua sensibilità nel vedere e sentire le cose lo porta a lasciare l'ambiente lavorativo della Rai, ritenuto troppo coercitivo e ostile per uno spirito libero come il suo.
Negli anni riceve riconoscimenti importanti, tra i quali spiccano le parole del grande maestro della fotografia Henri Cartier Bresson, che trova le sue foto plasticamente rigorose e vibranti di calore umano. Apprezzano le sue foto personaggi come il regista John Huston (quando, ancora studente, Franco girava sul set della Bibbia), Lanfranco Colombo (fotografo e critico fotografico), il famoso fotografo di Fellini Tazio Secchiaroli, Nando Garrese dell'Agenzia Magnum, Giovanni Malagodi, Tito Amodei, Merette Chagall (nipote del grande artista) e non ultimo, Aimé Maeght (della Fondazione Maeght a St.Paul de Vance).
Nonostante tutto questo, Franco Di Giamberardino rifugge mostre, pubblicazioni e popolarità, tranne nel 1981, quando con la sequenza di cinque foto dal titolo L'indecisione, vinse come III classificato il concorso per l'Anno Santo a Palazzo Braschi. 

La mostra Marciapiedi di Roma, promossa ed organizzata dall'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma presso il Museo di Roma in Trastevere, è curata da Elena Cardenas Malagodi.

Inaugurazione: mercoledì 4 giugno 2003 - ore 18

Catalogo Gangemi Editore
Museo di Roma in Trastevere, tel. 06.5813717 - 06.5816563 fax 06.5884165

Orario: tutti i giorni escluso il lunedì dalle 10.00 alle 20.00 / Biglietto: 2,60 euro intero - 1,60 euro ridotto

Ufficio Stampa: Intesa & C.P. tel. 06.6832740 fax 06.6832770

Museo di Roma in Trastevere
Piazza S. Egidio, 1 b - 00153 Roma

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