Istituto italiano di cultura IIC
Paris
73, rue de Grenelle (Hotel de Galliffet)
+33 (0)1 44394939 FAX +33 (0)1 42223788
WEB
Tomaso De Luca
dal 19/10/2012 al 17/1/2013
10-13 e 15-18

Segnalato da

ChiNa Press Office



 
calendario eventi  :: 




19/10/2012

Tomaso De Luca

Istituto italiano di cultura IIC, Paris

Tropical Malady. "Le promesse dell'arte" e' un programma a scadenza mensile che mira a far conoscere in Francia i giovani talenti italiani nel campo dell'arte figurativa, dell'architettura, della musica, della fotografia, del cinema, della letteratura.


comunicato stampa

a cura di Marcello Smarrelli

Nell’ambito del programma Le promesse dell’arte, ideato dalla nuova direttrice dell’Istituto di Cultura Italiano di Parigi Marina Valensise, Sabato 20 ottobre alle ore 10.00 si inaugura la mostra personale di Tomaso De Luca dal titolo Tropical Malady, a cura di Marcello Smarrelli.

Le promesse dell’arte è un programma che mira a far conoscere in Francia i giovani talenti italiani, nel campo dell’arte figurativa, dell’architettura, della musica, della fotografia, del cinema, della letteratura. Ogni mese l’Istituto ospita un artista nel complesso storico dell’Hôtel de Galliffet, mettendogli a disposizione spazi, contatti, relazioni, e impegnandosi a presentare ed esporre al pubblico il progetto che l’artista avrà realizzato durante la sua residenza.

Il titolo della mostra realizzata da Tomaso De Luca trae spunto dall’indagine storica, condotta dall’artista durante il suo periodo di residenza, prendendo le mosse dall’episodio dello scoppio dell’epidemia di colera a Parigi intorno al 1832. La diffusione della malattia venne imputata non solo alle classi più povere che vivevano ai margini della società, ma anche agli haitiani e a chi, tra i francesi, aveva fatto ritorno dall'isola. Questo darà fra l'altro il via ai lavori di attuazione del piano regolatore del Barone Haussmann, che vent'anni dopo sventreranno Parigi, trasformandola nella capitale dell'impero.

Partendo da questi dati storici la riflessione dell’artista si allarga a considerare il legame tra la malattia e ciò che è ritenuto selvaggio, diventato un assunto di fondo nello sviluppo del pensiero storico occidente. Se la malattia diventa epidemia – come dice il filosofo ed epistemologo François Delaporte - il selvaggio inietta la sua carica virale nel mondo culturale, diventando veicolo di ciò che è proibito. La metafora dell'impossibile ritorno alla foresta è al principio della nostra cultura (Adamo ed Eva cacciati dalla giungla del paradiso terrestre; le scimmie, secondo la teoria evoluzionistica, abbandonano la foresta per erigersi sulle zampe posteriori e dare inizio alla nostra specie, ecc); è il tabù da non infrangere, la cui violazione, appunto, permette il contatto con ciò che è selvaggio, la malattia, la follia.

Qual è, quindi, la dinamica che si instaura tra l'haitiano e il colono, tra la giungla e il deserto?
L’artista immagina l'incontro tra questi due mondi, tra due figure che si manifestano per la loro alterità solo nell'incontro con l'altro. Così diverso dalla scelta del potere (nella figura di Haussmann il piano regolatore della città diventa un sistema di controllo e di pulizia, un modo per estinguere due malattie: il colera e tutto ciò che minaccia i costumi della borghesia), il rapporto tra il colono e l'haitiano è rinchiuso in un'intimità impossibile, dove l'uno contagia, mangia e sessualizza l'altro.
Tomaso De Luca lavora su questo incontro, mettendoci di fronte a una giungla infettata dalla presenza del colono e a una cultura terrorizzata dal selvaggio. La malattia tropicale suggerita dal titolo è quello strano morbo che si può contrarre durante il viaggio a ritroso nella foresta da cui siamo stati banditi, quella terribile sensazione di essere inadatti a viverci, una volta fatto ritorno.



Tomaso De Luca nasce a Verona nel 1988. Si diploma in Pittura ed Arti Visive presso NABA, Milano. Nel 2010 partecipa al programma di residenza 6ARTISTA, al Pastificio Cerere di Roma, città nella quale attualmente vive e lavora. Nel 2012 inaugura la mostra personale The Monument, Monitor, Roma; nel 2011 Rise and Fall, a cura di Davide Tomaiuolo e Paola Gallio, 26CC, Roma, e nel 2010 The Sleepers/100 teste per un cacciatore, a cura di Marcello Smarrelli, MACRO, Roma.
Tra le mostre collettive: Nel 2012 Re-Generation, a cura di Ilaria Gianni e Maria Alicata, MACRO, Roma; Sotto la Strada la Spiaggia, a cura di Benoit Antille, Michele Fiedler e Andrey Parshikov, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Les Monuments Invisibles, a cura di Costanza Paissan, La Galerie, Noisy-le-Sec. Nel 2011 vince la seconda edizione del Premio Lum, a cura di Stefano Chiodi, Caroline Corbetta e Giusy Carroppo, Bari; nello stesso anno Tutte le stelle cadute, a cura di Marcello Smarrelli e MariaRosa Sossai, Fondazione Pastificio Cerere, Roma. Nel 2010 partecipa a Né totalmente immemori né completamente nudi, e nel 2009 a Studio Visit, entrambe le mostre a cura di Andrea Bruciati, GC.AC., Monfalcone.

Informazioni
Istituto Italiano di Cultura de Paris, Tel. +33 144394924,
Thea Romanello thea.romanello@esteri.it,
Irene Marta irene.marta@esteri.it
www.iicparigi.esteri.it

Ufficio Stampa
ChiNa Pressoffice - chinapressoffice@gmail.com
Chiara Ciucci Giuliani +39 3929173661
Nicoletta Guglielmucci +39 3332587544

Inaugurazione: 20 ottobre dalle ore 10.00 alle ore 16.00

Istituto Italiano di Cultura de Paris
73, rue de Grenelle, 75007 Parigi
Come arrivare:
metro
ligne 10,12 > Sèvres-Babylone
ligne 12 > Rue du Bac
ligne 13 > Varenne
bus : n° 39,63,68,69,83,94
Orario: 10-13 e 15-18
Ingresso libero

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