L'artista partenopeo classe 1960 ha realizzato per lo spazio genovese un nuovo corpus di opere fotografiche su immaginario periferico e realta' sociale. Le diciotto immagini concepite per questa sua personale non sono altro che un viaggio nel lato oscuro, notturno della realta' in cui il buio finisce per diventare un compagno abituale: sono un set muto, misterioso e inquietante.
Martedì 10 giugno si inaugura presso la galleria Artra di Genova la
personale di Franco Silvestro, artista partenopeo classe 1960, che ha
realizzato per lo spazio genovese un nuovo corpus di opere fotografiche su
immaginario periferico e realtà sociale.
Come in un episodio jarmuschiano di ''Mistery Train'', in un notturno di David
Lynch o in un videoclip noir, le diciotto immagini che Franco Silvestro
presenta appaiono come frames di una striscia filmica su un imprecisato
esterno notte e su un non meglio definito paesaggio urbano tra tutti quelli
ugualmente possibili di ogni hinterland contemporaneo.
Una periferia vuota e desolata, dall'atmosfera umida, in cui solo i lampioni
accesi creano bagliori improvvisi nella fissità della strada: una luce
calda, hopperiana, straniante. Ogni immagine è deserta, priva di presenze
umane ma, come in un set predisposto per girare la prossima scena, qualcosa
sembra in attesa, sul punto di accadere.
E' troppo facile, ripetendo Benjamin, dire che dopo Atget si fotografano le
vie come si fotografa il luogo di un delitto. Se è vero che tutte le foto
qui presentate è come se inseguissero una stessa strada interminabile e
persa nell'immensità di una notte metropolitana, nella sequenza di Franco
Silvestro l'immagine-archetipo della strada è qualcosa di realistico e
metaforico al tempo stesso.
Che si tratti del grande quadro ''Asse Mediano'' (1994), realizzato con
l'ausilio della polvere da sparo, o della gigantografia ''The fugitive'',
oppure ancora dei frammenti della carcassa di un'automobile come ne ''La
macchina rubata'' (1998) la strada è sì il luogo della vita sociale, del
referto indiziario e della geografia del crimine, ma - come in un road movie
- è anche lo spazio illusorio della fuga da ciò che la società stessa
rappresenta: con le sue convenzioni, i suoi drammi e la sue contraddizioni.
Autore di cronache marginali e rappresentazioni del degrado sociale e
ambientale, Franco Silvestro elabora continuamente - tra un crudo realismo e
un candore disarmante - una sorta di autobiografia pubblica e collettiva a
partire dal racconto dell'hinterland napoletano come proprio luogo d'origine
ma anche come realtà che da fenomeno locale diviene sempre più metafora
globale.
In questo senso le diciotto immagini concepite per questa sua personale non
sono altro che un viaggio nel lato oscuro, notturno della realtà in cui il
buio finisce per diventare un compagno abituale: sono un set muto,
misterioso e inquietante. Solo l'ultima immagine si anima e per alcuni
minuti di un video vediamo un tossico cadere più volte per strada. Il blues
struggente che l'accompagna è firmato Ry Cooder.
(Marco Scotini)
Immagine: Franco Silvestro, Paesaggio marginale 2003
ARTRA- Palazzo Ducale- Piazza Mateotti 28-16123 Genova
Inaugurazione: sabato 15 febbraio ore 18.00
Orario di galleria : aperto dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 19.30