Il progetto 'Tulkus 1880 to 2018' vuole essere una summa di fotografie di tutti i tulku del mondo, dall'inizio della fotografia a oggi. L'artista mette assieme migliaia di immagini per creare una lettura visiva di questi esseri potenti e realizzare, attraverso sottili dettagli, una narrativa dinamica e non convenzionale della storia della cultura tibetana. All'interno del progetto di Artissima 19 'It's not the end of the world'.
a cura di Davide Trapezi
Negli ultimi decenni l’interesse dell’arte contemporanea nei confronti delle immagini buddiste è cresciuto in modo
esponenziale. Dal fascino esotico del simbolismo iconografico buddista passando per approcci più concettuali e
filosofici, fino agli interessi più superficiali e di mercato, gli artisti hanno dovuto affrontare questa pratica filosofica e
religiosa e l’hanno usata per trasformare le immagini in qualcosa d’altro: le loro opere d’arte. L’approccio di Paola Pivi
a questo mondo di simbolismo filosofico e religioso segue una traiettoria nettamente diversa e peculiare. Nel suo
progetto Tulkus 1880 to 2018, a cura di Davide Trapezi, l’artista ribalta l’approccio convenzionale al mondo buddista
“straniero” creando una serie completa di opere dove la presenza dell’artista viene come distillata e resa effimera in
vere e proprie “opere d’arte senza arte”. È come se l’artista avesse apprezzato la grandezza del soggetto, ricercando e
raccogliendo la “manifestazione” del suo viaggio artistico e lasciando che si esprimesse per quello che è, senza far
nulla o aggiungere, togliere o mutare il significato originario di queste immagini. I ritratti dei tulku tibetani (considerati
reincarnazioni dei maestri) che hanno attirato l’attenzione di Paola Pivi fanno parte della grande numero di immagini
religiose comuni a tutte le zone buddiste tibetane e alle aree dove il buddismo tibetano è presente.
Il progetto Tulkus 1880 to 2018 vuole essere una summa di fotografie di tutti i tulku del mondo, dall’inizio della
fotografia a oggi. Si tratta di un lavoro colossale che ha visto un team di esperti internazionali al lavoro per tre anni
raccogliendo, cercando e catalogando migliaia di immagini nel mondo. Si tratta del primo tentativo di censimento
esaustivo dei tulku di tutte le scuole buddiste tibetane, condotto fin nelle aree geografiche più estreme. Inoltre, è da
ritenersi un’impresa unica e senza precedenti, che lega la ricerca accademica al mondo dell’arte contemporanea
nell’organizzazione e presentazione consequenziale di queste immagini in un contesto di arte contemporanea. La
raccolta sta avvenendo in tutto il mondo, con immagini trovate in templi, musei, archivi, studi, ecc., ma anche prese
in prestito da privati, scansionate e restituite, o scattate da fotografi professionisti in templi o circostanze private.
Queste immagini raccontano la diaspora tibetana, descritta in un apparentemente caotico sistema visivo dove le
immagini dei tulku parlano con lo stesso potere di spiritualità al di là di passato, presente e futuro.
Paola Pivi mette assieme migliaia di immagini per creare una lettura visiva di questi esseri potenti, ma anche -
attraverso i sottili dettagli delle fotografie: particolari architettonici, decorazione di troni, oggetti religiosi, oggetti
comuni, abiti, posture, espressioni facciali, sguardi o linguaggio del corpo — creando una narrativa dinamica e non
convenzionale della storia della cultura tibetana. Al centro delle fotografie verrà anche esposto uno straordinario e
antico thangka tibetano attentamente selezionato che rappresenta un importante tulku con il suo lignaggio: un
simbolo del legame diretto di queste fotografie con l’antica tradizione artistica dei ritratti dei tulku tibetani sacri, un
memento della tradizione originale dello sguardo misericordioso.
La mostra al Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea sarà composta da circa 1000 ritratti di tulku. Il progetto
verrà poi sviluppato in mostre successive in altre istituzioni internazionali per i prossimi anni fino al suo
completamento finale che comporta un obiettivo di oltre 1500 ritratti. La mostra seguente sarà allestita nel 2013 al
Witte de With Center for Contemporary Art di Rotterdam.
Biografia Paola Pivi
Paola Pivi è nata a Milano nel 1971. Vive e lavora ad Anchorage, Alaska (USA). Si è imposta rapidamente sulla scena internazionale
con opere di grande impatto, a volte strabilianti nella loro semplicità. Ha ricevuto il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1999
per la miglior partecipazione nazionale al Padiglione Italia, assieme a Monica Bonvicini, Bruna Esposito, Luisa Lambri e Grazia
Toderi. Ha esposto presso importanti musei e gallerie, fra cui: Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1999), P.S.1 MoMA, New
York (2000, 2001, 2003, 2007), MACRO, Roma (2003, 2010), CCA Wattis Institute for Contemporary Arts, San Francisco (2005),
White Columns, New York (2005), Kunsthalle Basel, Basilea (2007), Palazzo Grassi, Venezia (2008), Tate Modern, Londra (2009), e
Rockbund Art Museum, Shanghai (2012). Ha partecipato a progetti di arte pubblica a Rotterdam nel 2010-2011 con Sculpture
International Rotterdam e a New York nel 2012 con Public Art Fund. Le sue opere sono presenti in prestigiose collezioni permanenti
fra cui quella del Guggenheim Museum di New York, del Centre Pompidou a Parigi, del Castello di Rivoli Museo d'Arte
Contemporanea e della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino e del MAXXI - Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo a
Roma.
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Daniela Matteu – daniela.matteu@fondazionetorinomusei.it
Tanja Gentilini – tanja.gentilini@fondazionetorinomusei.it
Opening venerdì 9 novembre ore 10.00
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Piazza Mafalda di Savoia - Rivoli (TO)
Orario d’apertura
da martedì a venerdì: 10.00 – 17.00
sabato e domenica: 10.00 – 19.00
24 e 31 dicembre: 10.00 – 17.00
lunedì chiuso, aperto il lunedì di Pasqua, chiuso 1° gennaio,
1° maggio e 25 dicembre
La Biglietteria chiude 30 minuti prima della chiusura del Museo.
Ingresso
Biglietto d’ingresso: 6,50 euro
Ridotto : 4,50 euro per ragazzi 11-14 anni, pensionati, insegnanti, studenti, disabili, militari, associazioni culturali ed enti convenzionati.
Gratuito per i minori di 11 anni.