Fondation Pierre Gianadda
Martigny
Rue du Forum 59
+41 277223978 FAX +41 277225285
WEB
Paul Signac
dal 17/6/2003 al 23/11/2003
WEB
Segnalato da

Uessearte



 
calendario eventi  :: 




17/6/2003

Paul Signac

Fondation Pierre Gianadda, Martigny

La Fondation Pierre Gianadda festeggia quest'anno i 25 anni di attivita'. Per l'occasione presenta una retrospettiva dell'opera di Paul Signac (Parigi 1863-1935), la prima che sia mai stata proposta in Svizzera. Un centinaio di opere - oli su tela, studi dipinti, disegni e acquerelli - ricostruiranno l'insieme dell'itinerario di ricerca dell'artista francese.


comunicato stampa

1863-1935

La Fondation Pierre Gianadda di Martigny (Canton Vallese, Svizzera) festeggia quest'anno i 25 anni di attività. Per l'occasione presenta una retrospettiva dell'opera di Paul Signac (Parigi 1863-1935), la prima che sia mai stata proposta in Svizzera.
Un centinaio di opere - oli su tela, studi dipinti, disegni e acquerelli - ricostruiranno l'insieme dell'itinerario di ricerca dell'artista francese. Dimostreranno che Signac è stato sì il pittore del mediterraneo, ma anche che si è mostrato sensibile alla poesia delle periferie industriali e dei grandi porti moderni. Testimonieranno l'entusiasmo suscitato nel giovane Signac dall'impressionismo e poi il suo contributo alla nascita del neo-impressionismo accanto all'amico Georges Seurat e infine l'adozione di una tecnica più libera dai colori più intensi dopo il suo trasferimento a Saint-Tropez. Mostreranno infine come l'opera grafica di Seurat accompagni questa evoluzione, passando dai bei disegni in bianco e nero dei primi anni parigini agli acquerelli rapidi e colorati che alla fine della sua vita prenderanno il sopravvento sull'opera dipinta.

1882-1885 : il periodo impressionista
A 16 anni, Signac adolescente divide la sua vita tra Montmartre - dove si lega agli ambienti letterari d'avanguardia e frequenta il cabaret del Chat Noir - e Asnières dove si dà alla navigazione da diporto. Scopre a partire dal 1880 la sua vocazione di pittore in occasione di una mostra di quadri di Monet e non ha ancora 18 anni quando dipinge i suoi primi studi impressionisti. Sono l'immagine di questi anni della giovinezza, liberi e indipendenti. Signac sceglie di dipingere delle vedute di Montmartre, allora in fase di urbanizzazione, e di Asnières dove ha il suo domicilio familiare. Questa periferia residenziale di Parigi è in pieno sviluppo e da una parte e dall'altra della Senna si fronteggiano due aspetti complementari della modernità che egli ama dipingere: lo sviluppo industriale e tecnico da una parte, la nascita degli ozi nautici dall'altra. Durante l'estate, Signac lascia Parigi e la sua periferia per le rive del mare, recandosi a Port-en-Bessin o a Saint-Briac dove dipinge delle marine molto raffinate. All'improvviso il colore si afferma con vigore in queste prime tele. L'artista privilegia da subito le vedute frontali che gli permettono di organizzare intelligentemente le linee orizzontali e quelle verticali per connotare in modo netto le spiagge geometriche e colorate.

1886-1891: i primi anni neo-impressionisti
Nel 1884 Signac incontra Seurat in occasione della creazione del Salon des Indépendants. Entrambi ammirano Delacroix e si interessano a La Grammaire des arts et du dessin di Charles Blanc e leggono i trattati di ottica di Sutter e di Rood. Vanno anche a Chevreul per incontrare Charles Henry, un giovane studioso che pubblica nel 1885 la sua Introduction à une esthétique scientifique. Progressivamente l'idea di una 'miscela ottica dei colori' si fa strada e, a partire dall'autunno del 1885, Seurat giustappone dei tocchi di colore sulle tele dipinte a Grandcamp. In seguito riprende completamente la sua grande tela Un dimanche à la Grande Jatte che in un primo tempo non era 'frammentata' . Nel febbraio 1886 Signac definitivamente convinto rielabora a piccoli tocchi Les Modistes, un importante dipinto di figura che egli ha deciso di esporre all'ottava mostra degli impressionisti.
Dipinge paesaggi neo-impressionisti nei dintorni di Asnières dalla primavera 1886 ed esegue la prima serie di tele 'divisées' nel corso dell'estate che trascorre agli Andelys.
I primi disegni conosciuti dell'artista datano al 1885. Così come il suo amico Seurat, l'auto-didatta Signac utilizza la matita Conté e realizza opere in bianco-nero in cui le forme nascono dal contrasto tra zone d'ombra e di luce. Va precisato che l'artista non 'frammenta per punti' un disegno se non per la riproduzione di dipinti neo-impressionisti sui giornali. Signac ha trovato in questa tecnica che esalta l'oggettività dell'osservatore scientifico un equivalente stilistico dello sguardo distaccato che egli rivolge al mondo. Ma è soprattutto perché egli vi scopre un procedimento che gli permette di esaltare il colore che egli adotterà in modo definitivo. I paesaggi di periferia lasciano presto spazio alla sorprendente serie di marine dipinte a Portrieux, Cassis et Saint-Briac che raggiungono una semplificazione e una serenità estreme. D'inverno Signac dipinge scene di vita moderna impregnate di un umore caustico, come per esempio nell'opera Un Dimanche, scene elaborate con molta cura per le quali moltiplica gli studi dipinti e disegnati. La morte brutale di Seurat nel 1891 scuote profondamente Signac. Nei mesi che seguono, dipinge le marine molto tranquille di Concarneau e uno dei capolavori assoluti della sua opera, Femme se coiffant. Sa che l'avvenire della nuova scuola, attaccata da ogni parte, è ormai tutto nelle sue mani e diventa l'ambasciatore convinto del neo-impressionismo.

1892-1900 : Saint-Tropez
La scoperta di Saint-Tropez nella primavera del 1892, segna una svolta nella sua vita e nella sua opera. Ormai lascia Parigi in primavera, appena l'organizzazione del Salon des Indépendants glielo consente e si sistema nel piccolo porto mediterraneo fino all'autunno. Dipinge allora, con una evidente passione, la silouette oggi famosa del piccolo villaggio e della diga che si profilano sulle colline dei Maures e dell'Esterel. Dipinge anche i pini a ombrello, i cipressi e i platani, le vele e i velieri in una luce di cui non smette di analizzare le minime variazioni. Senza rinunciare alla divisione dei colori, egli adotta una modalità più libera e, come nei suoi studi dipinti dal vero, i tocchi di colore si ampliano. Così queste tele in cui dipinge un Mediterraneo immutabile guadagnano in forza e semplicità.
Ed è a Saint-Tropez che scopre la tecnica dell'acquerello che nel corso degli anni acquisterà un posto sempre maggiore all'interno della sua opera. In un primo tempo adotta una tecnica giapponesizzante dove le trasparenze delicate dell'acquerello sono ancorate ad una struttura tracciata ad inchiostro. Ma da qui evolve rapidamente verso una maggiore libertà e l'inchiostro viene sostituito da una leggera traccia a mina di piombo su cui si sviluppano i tratti colorati del pennello che traducono istantaneamente le sue sensazioni visive. Dal 1893 al 1900, Signac si dedica anche alla pittura decorativa, particolarmente in auge in questo scorcio del secolo. Partecipa in questi anni senza successo al concorso per la decorazione del municipio di Asnières e, come si può vedere dagli importanti schizzi dipinti che ci ha lasciato, presta nuova attenzione alla tematica delle periferie che aveva da tempo abbandonato.

1901-1935 : la liberazione del colore
Nei primi anni del secolo, Signac dipinge varie scene della rive della Senna e dei paesaggi mediterranei. Dipinge anche Venezia e i suoi monumenti sospesi tra acqua e cielo, il porto di Rotterdam con la sua confusione e la sua intensa agitazione o Costantinopoli che nelle sue tele diventa una sorta di mosaico bizantino. L'ammiratore di Claude Lorrain e di Turner compone dei dipinti il cui classicismo decorativo e i colori esasperati si sono molto allontanati dall'obiettività scientifica degli inizi. In questi anni le mostre dedicate a Signac si moltiplicano a Parigi; in Europa egli partecipa alle maggiori esposizioni d'avanguardia come la Secessione viennese o l'esposizione del Sonderbund a Colonia.
Il suo trattato D'Eugène Delacroix au néo-impressionnisme, pubblicato nel 1898 e riedito a più riprese è letto da tutta una generazione di giovani pittori e numerosi sono quelli che lo vanno a trovare a La Hune, la villa che acquistò poco dopo il suo arrivo a Saint-Tropez.
La sua attività di organizzatore di esposizioni al Salon des Artistes Indépendants, di cui diventa presidente nel 1908, contribuisce a fare di lui una figura di primo piano della scena artistica europea. Nel corso del primo decennio del XX secolo, si assiste ad un rinnovato interesse per il colore e, da Matisse a Picabia, passando per i futuristi italiani, senza dimenticare Mondrian e Kandinsky, la tecnica neo-impressionista liberamente interpretata sarà un passaggio liberatorio che aprirà nuovi percorsi. Il 1910 segna anche l'inizio di una crisi: Signac lascia Saint-Tropez nel 1913 e si stabilisce ad Antibes dove la guerra lo blocca momentaneamente. Questo anarchico convinto vede crollare il suo mondo e i suoi ideali pacifisti e fino al 1918 dipinge molto poco. Dopo la guerra riprende 'le redini' degli Indépendants e la serie di studi dipinti ad Antibes documentano che la sua pittura non ha perso né vigore né energia. Riprende così le sue peregrinazioni che diventano incessanti: visita in lungo e in largo la Francia con il pennello d'acquerellista. Sebbene presenti ogni anno al Salon alcune tele neo-impressioniste, vedute della Senna o di Saint-Malo, che testimoniano che la sua passione per il colore è rimasta intatta, è l'acquerello a dargli le maggiori soddisfazioni. Il suo ultimo grande progetto è quello dedicato ai porti di Francia, dipinti all'acquerello. Signac traduce con ardore gli aspetti contraddittori dei paesaggi di Francia e ci lascia la bella testimonianza di una curiosità sempre vigile, attenta a descrivere tanto le attrezzature delle tradizionali barche da pesca quanto gli equipaggiamenti modernissimi dei porti di prima della guerra.
Le cura della mostra è stata affidata a Françoise Cachin, nipote del pittore oltre che autrice del catalogo ragionato, in collaborazione con Marina Ferretti-Bocquillon che ha pure collaborato alla retrospettiva di Signac presentata nel 2001 alle Galeries Nationales del Grand Palais di Parigi.
Il catalogo della mostra, pubblicato dalla Fondation Pierre Gianadda, riproduce a colori tutte le opere esposte. I testi di Marina Ferretti-Bocquillon, sono intodotti da uno scritto di Françoise Cachin (prezzo di vendita: CHF 45.; euro 30.).

18 giugno - 23 novembre 2003
tutti i giorni ore 9-19

Biglietto di ingresso: Fr. 14.- / euro 10,00 ; terza età: Fr. 12.- / euro  8,50; famiglie: Fr. 30.- / euro 21,00; bambini e studenti: Fr. 7.- / euro 5,00
Gruppi: adulti Fr. 12.- / euro 8,50 ; Terza età: Fr. 10.- / euro 7,00 ; studenti: Fr. 5.- / euro 3,50
Comprende anche la visita alla Collection Franck, al Parco delle sculture, al Museo gallo-romano, al Museo dell'automobile.

Informazioni : 0041.27.7223978 (in Italia : 031.269393)

Durante la rassegna SIGNAC, negli spazi del Vieil Arsenal, dentro i giardini della Fondation Pierre Gianadda, è proposta la mostra Léonard de Vinci, L'inventeur
dal 12 aprile al 2 novembre 2003

Ufficio stampa:
uessearte via Natta 22 Como
tel. 031.269393 - fax 031.267265

Fondation Pierre Gianadda
Martigny

IN ARCHIVIO [29]
Renoir
dal 19/6/2014 al 22/11/2014

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede