Galleria d'Arte Moderna - GAM
Bologna
piazza Costituzione, 3
051 6496611
WEB
3 mostre
dal 25/6/2003 al 28/9/2003
051 502859 FAX 051 371032
WEB
Segnalato da

Ufficio Stampa GAM




 
calendario eventi  :: 




25/6/2003

3 mostre

Galleria d'Arte Moderna - GAM, Bologna

Retrospettiva di Anton Corbijn, fotografo delle piu' grandi star della musica e dello spettacolo. La mostra raccoglie circa 120 opere di grande formato, tra fotografie e video e si articola in diverse sezioni che ripercorrono le tappe della sua crescita; nei lavori piu' recenti il fotografo is fa anche attore e soggetto delle fotografie. Raymond Pettibon: Drawings 1979- 2003. L'inconfondibile stile e le particolari associazioni di testo e immagini ad una prima lettura possono essere accostati al mondo dei comics. In realta' l'intento dell'artista americano e' quello di cercare di instaurare un rapporto concettuale con quel tipo di rappresentazione visiva. La mostra comprende circa 200 disegni ad inchiostro con una forte concentrazione sugli anni '80 oltre ad una serie di video. Viaggio in Italia III – Inge Morath a Venezia: l'esposizione, composta da circa 80 scatti fotografici degli anni '50.


comunicato stampa

Anton Corbijn
A cura di: Peter Weiermair

Galleria d'Arte Moderna, Piazza della Costituzione, 3 - Bologna
Periodo: 27 giugno - 31 agosto 2003
Inaugurazione: 26 giugno ore 19
Orario: 10 - 18 chiuso il lunedì
Ingresso: intero euro 4; ridotto euro 2
Catalogo: Schirmer/Mosel

La Galleria d'Arte Moderna di Bologna inaugura giovedì 26 giugno alle 19, negli spazi del piano centrale, la prima grande retrospettiva italiana di Anton Corbijn, fotografo delle più grandi star della musica e dello spettacolo. La mostra raccoglie circa 120 opere di grande formato, tra fotografie e video, del famoso artista e si articola in diverse sezioni che ripercorrono le tappe della sua crescita. Il nucleo centrale dell'esposizione consiste nei lavori più recenti, opere nelle quali il fotografo is fa anche attore e soggetto delle fotografie interpretando i vari personaggi della musica e dello spettacolo con il suo volto e i vari travestimenti.
Anton Corbijn è nato a Strijen, in Olanda, nel 1955. Nel 1972, affascinato dal mondo musicale, durante un concerto dal vivo scatta le sue prime fotografie e poco dopo l'amore per la musica lo spinge a trasferirsi a Londra dove entra subito in contatto con i gruppi più originali e famosi del momento. L'amore per la musica diviene ben presto amore per la fotografia.
Dopo il 1985 fotografa principalmente personaggi del mondo dello spettacolo, sia per ricerca personale che per numerose riviste come Vogue, Rolling Stones, Icon, Stern, Elle, Glamour o Max. Appaiono in questo periodo i primi ritratti di musicisti e attori tra cui gli U2, i Rem, Lee Hooker, Ferry, i Rolling Stones, Cave, i Depeche Mode, Robert De Niro, Johnny Deep, Cameron Diaz. Parallelamente inizia a girare come regista i suoi primi video-clip per gli artisti più disparati dai Nirvana, a Joni Mitchell, dai Metallica a Naomi Campbell.
Nelle immagini di Corbijn i soggetti sembrano distratti, solenni, alle volte sorridenti ma allo stesso tempo velatamente soffocati dalla loro celebrità. Sembrano ritratti di persone vere, sincere, catturati in momenti di tranquillità, ben lontani dalla loro condizione di personaggi pubblici. La capacità speciale di questo fotografo è infatti quella di riuscire a cogliere, dietro ad una facciata glamour superficiale sentimenti ed emozioni private delle celebrità che ritrae. ''Mi considero un fotografo decisamente tradizionale'', dice Corbijn. ''Credo che la forza delle mie foto stia principalmente nello stato d'animo e nelle sensazioni che riesco a catturare nelle persone che incontro. Ma tecnicamente non credo di essere all'avanguardia.....Il mio segreto? Una Hasselblad, due obiettivi, una sacca, e il sottoscritto''.
Corbijn predilige il monocromatico, ma le sue opere non sono affatto mono...tone. Anzi, hanno dentro un grande calore e un grande colore.

La mostra di Anton Corbijn e stata realizzata anche grazie al contributo di Nissan, Mondriaan Foundation, Settore Cultura Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi di Roma e Grafiche Damiani.

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Raymond Pettibon, Drawings 1979- 2003
A cura di: Peter Weiermair e Andreas Hapkemeyer

Organizzata da Galleria d'Arte Moderna Bologna in collaborazione con Museion- Museo d'arte moderna e contemporanea di Bolzano
Sede: Galleria d'Arte Moderna, Piazza della Costituzione, 3 - Bologna
Periodo: 27 giugno – 28 settembre 2003
Inaugurazione: 26 giugno ore 19.00
Orario: 10 - 18 chiuso il lunedì
Ingresso: intero euro 4; ridotto euro 2
Catalogo: Editore Skarabeus, in versione trilingue (italiano, tedesco, inglese)

La Galleria d'arte Moderna di Bologna presenta presso le sale del secondo piano la mostra di Raymond Pettibon, artista statunitense di fama internazionale al quale sono state dedicate recentemente due importanti presentazioni europee, al MACBA di Barcellona e alla Documenta 11 a Kassel.

Nato nel 1957 a Tucson (Arizona) Pettibon fu profondamente influenzato dagli eventi avvenuti nell'America di quegli anni. Soprattutto Los Angeles, metropoli attraversata da importanti conflitti sociali e da continui mutamenti, polo culturale in costante fermento e grande centro creativo, è stata per Pettibon una grande fonte d'ispirazione. Artista appartenente all'ambiente underground Pettibon, con le sue opere contraddistinte da un carattere dissacratorio e con forti accenti di critica sociale, è divenuto esponente riconosciuto della cosidetta ''cultura alta''.

L'inconfondibile stile e le particolari associazioni di testo e immagini ad una prima lettura superficiale possono essere accostati al mondo dei comics. In realtà l'intento di Pettibon è quello di prendere le distanze dal mondo dei fumetti cercando di instaurare un rapporto concettuale con quel tipo di rappresentazione visiva. In effetti i suoi disegni, caratterizzati da un tratto spigoloso e affatto regolare, si pongono su un piano estetico totalmente differente.

La presenza dei testi all'interno delle sue opere è un elemento che è aumentato sempre più con il passare degli anni: se nei primi lavori comparivano solo brevi frasi, a partire dalla metà degli Ottanta la presenza della scrittura si fa sempre più evidente raggiungendo la dimensione di brevi paragrafi. Ed è proprio la presenza del testo a creare quella singolare tensione estetica che diviene il tratto distintivo delle sue opere. Essa infatti introduce un approccio diverso all'opera d'arte: oltre alla semplice visione dell'opera lo spettatore/ lettore viene indotto ad una riflessione più approfondita sui contenuti. Testi e immagini non hanno una funzione esplicativa reciproca, bensì tendono a creare una certa distanza fra loro. Ogni singola opera rappresenta un universo finito all'interno del quale l'artista analizza con attenzione problematiche, sociali, culturali, artistiche e letterarie.

La mostra comprende circa 200 disegni ad inchiostro, per lo più inediti con una forte concentrazione sugli anni '80 oltre ad una serie di video.

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Mostra: Viaggio in Italia III – Inge Morath a Venezia
A cura di: Peter Weiermair
Sede: Galleria d'Arte Moderna, Piazza della Costituzione, 3 - Bologna
Periodo: 27 giugno – 28 settembre 2003
Inaugurazione: 26 giugno ore 19.00
Orario: 10 - 18 chiuso il lunedì
Ingresso: intero euro 4; ridotto euro 2
Catalogo: Casa Editrice Otto Müller Verlag, testi di Peter Weiermair e Karl- Markus Gauß. Edito da Kurt Kaindl e Brigitte Blüml.

La Galleria d'arte Moderna di Bologna presenta la mostra della nota fotografa Inge Morath. Questa è la seconda mostra che la Gam dedica alla Morath, la prima realizzata nel 2001 raccoglieva una serie di ritratti di artisti internazionali e di personaggi illustri. La presente esposizione, composta da circa 80 scatti fotografici degli anni '50, documenta un soggiorno della Morath a Venezia. Il concetto della serie di mostre ''Viaggio in Italia'' è quello di presentare fotografi di grande interesse del ‘900 che hanno soggiornato in Italia e che hanno avuto la possibilità di ritrarre la realtà italiana partendo da un punto di osservazione diverso.

Nelle foto ambientate a Venezia l'artista predilige la vita popolare della città lagunare, concentrandosi in particolar modo sulla gente comune, artigiani, venditori e su momenti della vita quotidiana evitando di ritrarre l'immagine già celebrata della Venezia monumentale e delle sue ricchezze artistiche. Scegliere un determinato soggetto, un frammento di realtà capace di raccontare una storia, segue un principio, quello del ''decisive moment'', espresso da Henri Cartier- Bresson con il quale la Morath ha collaborato. L'istante assoluto, il momento come quintessenza del tempo, si cristallizza in immagini sublimi, quasi sospese. Le fotografie della Morath e la sua singolare maniera di interpretare il mondo circostante risentono dell'influenza della filosofia esistenzialista e surrealista di quegli anni.

Ottanta scatti che propongono situazioni sicuramente di grande interesse per gli italiani, ma non solo, e che permettono di osservare la Venezia degli anni '50 nel suo lato più autentico: una città che non somiglia a quella attuale, divenuta ormai città museo. Le opere della Morath sono in grado di riprodurre, in un'atmosfera dal tono quasi surreale, uno stile di vita che non esiste più, dal sapore lontano e di grande fascino.

Inge Morath è nata in Austria nel 1923 e ha vissuto gli ultimi anni in Connecticut, Stati Uniti, con suo marito, lo scrittore Arthur Miller che sposò nel 1962. Dopo il suo primo lavoro come giornalista a Vienna si trasferì a Parigi con il fotografo Ernst Haas nel 1949 e cominciò a lavorare per l'agenzia fotografica Magnum. Nel 1991 è stata la prima a ricevere l' ''Austrian State Award for Photography''. Inge Morath è morta a New York il 30 gennaio 2002. Ha pubblicato numerosi libri, tra cui ''Guerre à la tristesse'' (Paris 1955), ''Steinberg: Le masque'' (Paris 1966), ''In Russia'' (New York 1969), ''Russian Journal 1965 – 1990'' (New York 1991) e ''Inge Morath. Das Leben als Photographin'' (Wien 1999). Le sue foto sono state esposte in importanti musei. I volumi ''Salzburg – An artist View'' (Salzburg 1991), ''Danube'' (Salzburg 1995), ''Portraits'' (Salzburg 1999) e la monografia ''Inge Morath. Photographs'' (Salzburg 2000) sono state pubblicate da ''Edition Fotohof im Otto Müller Verlag''.

Immagine: Anton Corbijn, David Bowie, Chicago 1980

Chiara Pilati e Simona Di Giovannantonio Ufficio Stampa GAM Bologna Tel. 051.502859; Fax 051.371032

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