Museo d'Arte Contemporanea Roma - MACRO
Roma
via Nizza, 138
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WEB
Cinque mostre
dal 27/11/2012 al 25/5/2013
mar-dom 11-21

Segnalato da

Ufficio stampa Zetema




 
calendario eventi  :: 




27/11/2012

Cinque mostre

Museo d'Arte Contemporanea Roma - MACRO, Roma

Uno sguardo sul collezionismo contemporaneo con "Ritratto di una citta'. Arte a Roma 1960 - 2001". "Streets of Rome and Other Stories" si snoda fra installazioni, disegni e video di Jimmie Durham. Pascale Marthine Tayou per "Secret Garden" si e' concentrato sulla magia dei luoghi e sul fascino delle forme architettoniche. Miltos Manetas con un pennello dipinge nell'aria la realta' che lo circonda, filmando l'azione con un BlackBerry. Ludovica Gioscia per "Forecasting Ouroboros" sovrappone sulle pareti carte da parati che poi strappa e distrugge.


comunicato stampa

Ritratto di una città. Arte a Roma 1960 - 2001

29 Novembre 2012 - 26 Maggio 2013

Il MACRO presenta dal 29 novembre 2012 al 26 maggio 2013 Ritratto di una città. Arte a Roma 1960 – 2001, una mostra che intende delineare con parole e immagini 40 anni di storia dell’arte in città, restituendone anche il ricco contesto culturale.

La mostra è pensata come un grande atlante visivo che si articola con una timeline e oltre 50 opere, fra sculture, installazioni e dipinti. La timeline, un percorso con foto, video, manifesti e documenti, si sviluppa sulla parete più grande della sala Enel (lunga circa 45 metri), instaurando un dialogo continuo con le opere, allestite secondo una divisione cronologica.

La mostra, secondo appuntamento del programma Collezionismi, inaugurato con l’esposizione delle collezioni Berlingieri, ne propone una nuova fase, in cui il rapporto tra istituzione pubblica e collezionismo privato si sviluppa in modo più articolato, assumendo una prospettiva storica. Ritratto di una città vuole immaginare una collezione costituita principalmente da prestiti e contributi delle tante realtà private protagoniste dell’arte a Roma in questi anni – collezionisti, gallerie, critici, curatori e gli stessi artisti – oltre ad alcune opere della collezione del museo.

Una collezione viva, in continua evoluzione, che mira a restituire la memoria artistica della città, un progetto collettivo realizzato attraverso coloro che ne sono stati i protagonisti e per cui il museo oggi si pone come punto di riferimento istituzionale e scientifico per ricostruirne e preservarne la storia.
Pur conservando una linearità storiografica, le opere e i documenti transitano dagli anni Sessanta ai nostri giorni, libere di dialogare tra loro, suggerendo inattese collisioni figurali, spezzando alcune volte la linearità dello sviluppo cronologico, infrangendo le gerarchie per arrivare a nuovi scorci inesplorati.
L’allestimento è inoltre pensato per essere continuamente aggiornato e implementato, sia nella sezione documentaristica che nella rotazione delle opere in mostra.
Con questa mappatura geografica e storica sulle realtà artistiche di Roma – che ne hanno e ne stanno costituendo la storia – il MACRO diventa un grande laboratorio di ricerca in grado di fornire un servizio scientifico e critico permanente sulle varie opere e documenti che, di volta in volta, saranno dati in prestito o donati al museo.

Un ricco programma di conferenze accompagnerà tutto il periodo di apertura della mostra.

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Jimmie Durham
Streets of Rome and Other Stories

a cura di Bartolomeo Pietromarchi

Il MACRO presenta dal 29 novembre 2012 al 10 febbraio 2013 Streets of Rome and Other Stories, la prima grande mostra personale in un museo pubblico italiano dedicata a Jimmie Durham, per celebrare la lunga carriera di uno degli artisti più riconosciuti e affermati del panorama internazionale.
L’esposizione, che si snoda fra installazioni, disegni e video, è stata ideata per raccogliere le opere più significative realizzate dall’artista negli ultimi dieci anni.

L’intento è inoltre quello di offrire al pubblico uno sguardo inedito e trasversale sul suo universo poetico, formale e critico, in cui oggetti e materiali, riacquistando una forza primigenia e pre-verbale, diventano simboli di una nuova cosmogonia al limite tra natura, tecnologia e civiltà.
Muovendo dalla riflessione sul rapporto particolare intrecciato con Roma — dove Durham ha vissuto per cinque anni, dal 2007 al 2012 — e sulla rilevanza del ruolo che la Capitale ha ricoperto nella produzione più recente, il titolo della mostra è mutuato dall’opera La strada di Roma, presentata nel 2011 a MACRO Testaccio. Saranno infatti esposti i lavori più importanti che l’artista ha ideato in questi anni, tra cui Pursuit of Happiness (2003), Templum: Il sacro, il profano ed altro (2007), Underground and cloud connections (2012).

L’artista realizzerà inoltre due opere concepite appositamente per gli spazi del MACRO, che dialogheranno con alcuni dei suoi lavori più recenti, testimonianza della sua propensione a lavorare con materiali trovati sul territorio, come il marmo di Carrara e varie tipologie di legnami.

Completa la mostra una serie di installazioni, che documentano il suo interesse per la storia dell’arte e l’iconografia, tra cui Deposizione (2006), Homage to Constantin Brancusi (2011), Arch de Triumph (Red) (2007) e la serie Joe Hill Painting (2002).

Biografia
Nato in Arkansas (U.S.A.) nel 1940, vive e lavora attualmente tra Berlino e Napoli. Attivo dagli anni Sessanta nell’ambito delle arti visive, ma anche del teatro, della performance, della saggistica e della poesia, la sua riflessione si concentra dagli anni Ottanta sull’elaborazione di sculture, assemblaggi e installazioni che attingono dalla sfera naturale e urbana, esplorando il rapporto tra oggetto, parola e significato. Le sue opere figurano nelle collezioni di numerosi musei internazionali, come il MOCA di Los Angeles e il Kiasma di Helsinki, e sono state protagoniste di importanti esposizioni personali e collettive, tra cui Documenta del 1992 e del 2012 (Kassel), le Biennali di Venezia del 1999, 2001, 2003, 2005 e la Whitney Biennal del 2006.

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Pascale Marthine Tayou
Secret Garden

a cura di Bartolomeo Pietromarchi

Dal 29 novembre 2012 al 10 febbraio 2013 il MACRO presenta la mostra Secret Garden dell’artista camerunense Pascale Marthine Tayou, tra i più significativi protagonisti della scena artistica contemporanea internazionale, a cura di Bartolomeo Pietromarchi.

Per la sua personale al MACRO l’artista lavorerà in situ in stretta connessione con gli spazi espositivi dedicandosi, come suggerisce il titolo, alla magia dei luoghi e al fascino della luce e delle forme architettoniche del museo, sfruttando l’altezza e la singolare estensione della Sala Enel.
Due opere hanno anticipato questa grande mostra: Plastic Bags, una gigantesca installazione di oltre 10 metri d’altezza esposta nella Hall del museo da marzo 2012 e l’opera site-specific Crazy Wall. The Red Line realizzata per la mostra NEON. La materia luminosa dell’arte. Entrambe le opere faranno parte della mostra Secret Garden.

Inoltre saranno presentate le installazioni The Magic Calabash, composta da un’enorme quantità di zucche sospese, e Black Diamonds, in cui strutture in ferro dalla forma di diamante scendono dall’alto. Entrambe le opere sono ripensate appositamente per il museo in un nuovo allestimento. Completano l’esposizione i recenti lavori realizzati per il Musée d’Aquitaine di Bordeaux, come la serie di sculture Poupées Pascale vestite di cioccolato ed esposte su colonne greche, i Sauveteur Vendor e Masques, eseguite in cristallo e materiali vari, e le stampe fotografiche di grandi dimensioni Les Fresques. Tutte opere che mettono in scena quello che nell’immaginario occidentale è l’esotismo africano, intriso di energia e vitalità, ma anche complesso e contraddittorio.
Il lavoro dell’artista, così come il suo nome declinato al femminile, è deliberatamente eterogeneo ed indefinibile, elusivo rispetto agli schemi predeterminati. La definizione del processo poetico di Tayou, sospeso tra il racconto eccentrico e colorato del quotidiano e la necessità di mescolare culture, situazioni, peculiarità umane e geografie non è di facile identificazione.
Denominatore comune delle sue opere è l’idea di viaggio, non solo fisico ma anche mentale, che si manifesta come un incessante nomadismo geografico e culturale anche nella scelta di materiali (scarti e detriti urbani o oggetti quotidiani provenienti spesso dal luogo in cui si trova a lavorare). Quella del viaggiatore per l’artista non è solo una condizione di vita, ma anche una condizione psicologica, d’incontro con l’altro da sé, in grado di sovvertire i rapporti sociali, gli assetti politici, economici e simbolici del nostro vivere: “È una certezza che viaggiare sia la speranza di incontrare la magia che nasconde i misteri del razionale umano”.

Ogni suo nuovo progetto espositivo è concepito come celebrazione della vita ed esperienza relazionale con il tutto, con il luogo, le persone, la cultura, la storia, la materia e gli oggetti: “Nelle mie installazioni cerco semplicemente di essere umano; in esse tutto accade come nella quotidianità… il mio solo calcolo è la voglia di dare tutto a chi mi fa dono del proprio tempo.”
Si ringrazia Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin per la collaborazione.

Biografia
Pascale Marthine Tayou è nato a Yaoundé, in Camerun, nel 1967. Inizia la sua carriera come artista all’inizio degli anni Novanta, quando cambia il suo nome originale declinandolo al femminile: Pascal(e) Marthin(e). Alle prime mostre in Camerun ne seguono subito altre in Germania, Francia e Belgio, paese dove tuttora vive.
Ha partecipato a numerose mostre ed eventi artistici internazionali, fra cui: Documenta 11 (2002), le Biennali di Istanbul (2003), di Lione (2000 e 2005) e di Venezia (2005 e 2009); le Triennali di Torino (2008), Echigo-Tsumari e della Tate Britain (2009). Sue mostre personali sono state ospitate in numerosi musei e istituzioni: MACRO (Roma, 2004), S.M.A.K. (Gent, 2004), MARTa Herford (Herford, 2005), MK Gallery (Milton Keynes, UK, 2007), Malmö Konsthall (Malmö, Svezia, 2010), Revue Noire (Expressions Contemporaines d’Afrique et du Monde, Parigi, 2011), Mudam Luxembourg (Luxembourg, 2011).

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Miltos Manetas
After BlackBerry Paintings

29 Novembre - 30 Dicembre 2012

Mercoledì 28 novembre alle ore 19.00 il MACRO, in occasione dell’inaugurazione del grande ciclo espositivo autunnale, presenta il progetto speciale dell'artista Miltos Manetas.

Con BlackBerry Paintings, Manetas – artista che esplora la rappresentazione e l’estetica dei nuovi media – giunge a una nuova, rivoluzionaria, modalità figurativa: con un pennello simula di dipingere la realtà che lo circonda, filmando l’azione con un BlackBerry. Al Museo, presso lo spazio Area, sono proiettati per la prima volta i video realizzati con questa tecnica durante la performance in programma il 22 novembre al Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, a Roma, per il progetto S P I R I TO DUE, a cura di Valentina Ciarallo.

Dal 10 al 16 dicembre 2012 la proiezione dei video è interrotta, per poi riprendere regolarmente fino al 30 dicembre.

Miltos Manetas, nato in Grecia nel 1964, vive e lavora tra Roma e New York. Ha realizzato importanti mostre personali in gallerie internazionali come Gagosian Gallery (New York, 2000), Galérie Yvon Lambert (New York, 2006) e Galleria Pack (Milano, 2006). Ha partecipato a numerose mostre collettive in vari spazi istituzionali, tra cui: il Centre Pompidou (Parigi, 2000), la Whitney Biennal (New York, 2002), il Palais de Tokyo (Parigi, 2004), il National Museum of Contemporary Art – EMST (Atene, 2006) e il MAXXI (Roma, 2010). Nel 2000 ha fondato il movimento artistico Neen che esplora la relazione con il computer e la rete e nel 2009 ha istituito il primo Padiglione dedicato a Internet alla 53. Biennale d’Arte di Venezia. Dal 2011 cura il progetto MACROeo / eletronicOrphanage presso il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma.

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Ludovica Gioscia
Forecasting Ouroboros

29 Novembre 2012 — 31 dicembre 2013

Mercoledì 28 novembre alle ore 19.00, in occasione dell’inaugurazione del grande ciclo espositivo autunnale, il MACRO presenta il progetto speciale dell'artista Ludovica Gioscia.

La ricerca di Ludovica Gioscia si concentra sull’estetica ingannevole del consumismo di massa; durante l'opening, l'artista è chiamata a realizzare Forecasting Ouroboros, un nuovo esemplare della serie Giant Decollage ideato appositamente per gli spazi del Museo (le pareti del bar). L’artista sovrappone sulle pareti carte da parati da lei selezionate e poi, con un’azione repentina, le strappa e le distrugge, riproponendo visivamente l’approccio consumistico - compulsivo e vorace -, legato all’acquisto e all’immediato logoramento degli oggetti.

Si ringrazia per la collaborazione Sara Tecchia, Glenn Fuhrman, Charlotte Artus e Riccardo Crespi.

Ludovica Gioscia, nata nel 1977 a Roma, vive e lavora a Londra. Dopo il MFA Fine Art Media alla Slade School of Art, ha partecipato a numerose mostre collettive, tra cui: nel 2007 presso il MNAC di Bucharest e nel 2012 presso il Salon 94 di New York. Nel 2010 ha realizzato un Giant Decollage alla Fundacio Mirò di Barcellona e preso parte a Going International presso The Flag Art Foundation di New York. Ha partecipato a importanti rassegne internazionali, tra cui il Festival di Edimburgo nel 2012. Tra le mostre più importanti si segnalano la personale al The Andy Warhol Museum di Pittsburgh (USA) nel 2009.

Immagine: Miltos Manetas

Ufficio Stampa MACRO
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Maria Bonmassar / M. +39 335 49 03 11 / maria.bonmassar@tiscali.it
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Patrizia Morici / T. +39 06 82 07 73 71 / M. +39 348 54 86 548 / p.morici@zetema.it, www.zetema.it

Inaugurazione 28 novembre alle ore 19

MACRO - Museo d’Arte Contemporanea
via Nizza, 138 Roma
Orario: da martedì a domenica, ore 11.00-19.00 / sabato: ore 11.00-22.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Da martedì a domenica dalle ore 11.00 alle ore 21.00 apertura dei cancelli (via Nizza 138 e via Reggio Emilia 54) per accedere agli spazi liberi: foyer, Hall, ristorante, caffetteria, terrazza e spazio Area.
Tariffa intera: non residenti 12,50 €, residenti 11,50 €.
Tariffa ridotta: non residenti 10,50 €, residenti 9,50 €.

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