Chiese Rupestri
Matera
(Madonna delle Virtu' e San Nicola dei Greci - Rioni Sassi)
0835 337220 FAX 0835 240198

Antonietta Raphael
dal 4/7/2003 al 30/7/2003
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4/7/2003

Antonietta Raphael

Chiese Rupestri, Matera

La mostra, comprendente 128 opere, ripercorre l'intero percorso creativo di Antonietta Raphaël scultrice, protagonista della Scuola Romana.


comunicato stampa

La mostra, a cura di Giuseppe Appella, Fabrizio D'Amico e Netta Vespignani, comprende 128 opere (77 sculture datate 1933-1968 e 45 disegni datati 1911-1974, provenienti dalla famiglia Mafai e da importanti collezioni pubbliche e private, rintracciate con la collaborazione dell'Archivio della Scuola Romana) che ripercorrono l'intero percorso creativo di Antonietta Raphaël scultrice.

L'impegno di Antonietta in pittura è, invece, attivo fin dal 1925, dall'arrivo a Roma e dal legame stabilito con Mario Mafai. L'incontro fra i due mezzi espressivi, i rapporti interagenti del carattere scapigliato di Antonietta, eversivo nell'ambito della cultura romana nella quale si era calata da Parigi, è proprio il disegno a coniugarli, insieme al diario che con tenace perseveranza va stendendo fin dai primi anni della sua vita.

La mostra si apre con Miriam che dorme, del 1933, l'anno in cui muore Scipione, e si chiude con Salomè, del 1968, dagli esordi al momento in cui, lasciata in fonderia la Grande Genesi n. 4, la salute comincia a vacillare e l'unico sollievo alla solitudine sono il disegno, la litografia nella stamperia Bulla, l'acquaforte nell'eremo di Treia con a fianco Elvidio Farabollini. Il ritratto della prima figlia che, nel 1933, ha sette anni, oltre che focalizzare un tema, quello degli affetti familiari (il marito Mario Mafai, le altre due figlie: Simona e Giulia, gli amici: Della Ragione, Jesi, Renato Guttuso, Pericle Fazzini) ai quali dedicherà approfondite analisi formali e psicologiche, mette in luce la specificità di un linguaggio che ha saputo leggere dal vivo, senza farsi fuorviare, nelle ricerche di Maillol e di Rodin attraverso la scultura greca e romana (Simona col pettine, 1935, Busto di Simona, 1938) per dare della realtà un aspetto quotidiano ma eterno, mai scisso da quella religiosità dell'esistenza in cui era cresciuta.

Quanto questa lettura abbia influito sul suo netto distacco dall'imperante adesione all'idea del monumento, che attraversa quasi tutta la scultura del novecento, e sulla capacità di sottrarsi ai commenti naturalistici dell'immagine per cogliere quell'attimo di poesia che scorre, all'improvviso, sui volti dei suoi modelli, è tutta una serie di sculture a chiarirlo, di anno in anno, da Le tre sorelle,del 1936, ai ritratti degli anni Quaranta, a Mafai con il gatto, del 1942, a La danza, del 1949, a La fuga, del 1958, a Leda con il cigno, del 1962-1966.

Nelle stesse sculture, o nella Donna al sole e in Niobe, del 1948, in Asiatica, del 1959, in L?età della pietra, del 1961, non è difficile, poi, scorgere l'importanza di camminare, per tanti anni, a fianco di Arturo Martini e di Manzù che, in un modo o nell'altro, la riportavano nei musei di Roma (Musei Capitolini, Musei Vaticani, Museo delle Terme, Museo Laterano, Museo Torlonia) e di Napoli (Museo Nazionale).

Antonietta Raphaël, figlia del rabbino Simone, era nata a Kovno, in Lituania, nel 1895. Nel 1924, dopo Londra, Parigi, Monte Carlo e Nizza, giunge a Roma. Nel 1925 si unisce a Mafai dal quale ha tre figlie. Con Mafai, Scipione e Mazzacurati costituisce il sodalizio "di via Cavour" secondo il fortunato battesimo di Longhi. La sua prima esposizione è del 1929, alla Prima Mostra del Sindacato Fascista degli Artisti, al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 1930 ritorna a Parigi insieme a Mafai, quindi è a Londra dove incontra nuovamente Epstein. Tra il 1939 e il 1943, dopo aver esposto alla VII e all'VIII Sindacale romana, per sottrarsi alle discriminazioni razziali, è a Genova. Rientrata a Roma, espone alla Quadriennale e alla Biennale di Venezia. Nel 1952, antologica di pittura e scultura alla Galleria dello Zodiaco, presentata da Virgilio Guzzi, e un lungo saggio di Valentino Martinelli sulla rivista "Commentari". Da questo momento, è un susseguirsi di mostre personali e collettive in Italia e all'estero e un largo consenso critico. Muore a Roma il 5 settembre 1975.

Il catalogo della mostra, pubblicato dalle Edizioni della Cometa, conterrà i saggi dei curatori, un testo di Marzio Pinottini sul disegno, il regesto bio-bibliografico aggiornato al 2003 e le riproduzioni di tutte le opere esposte.

La mostra verrà introdotta, nei giorni 3 e 4 luglio, alle ore 21, da una serie di incontri, utili per chiarire il clima culturale ed i vari aspetti della scultura di Raphaël.
Il primo incontro sarà dedicato alla presentazione del n. 5 dei "Quaderni di scultura contemporanea", da quest'anno patrocinati da "Le grandi mostre nei Sassi di Matera" e dalla Fondazione Zetema di Matera, il secondo festeggerà l'uscita del volumetto ?Via Margutta? di Giuliano Briganti, con la partecipazione di Luisa Laureati Briganti.

Orario: tutti i giorni, 10.00 - 21.00
Ingresso: euro 4,50 - ridotto euro 3,00

Sedi: chiese rupestri madonna delle virtù e s. nicola dei greci

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