Dai disegni della punta di una lancia del paleolitico a due murrine, realizzate dai maestri Mario e Antonio Dei Rossi prima come micromosaici, poi su due canne di vetro. In mostra anche un parallelepipedo di schiuma polimerica dove sono conficcate schegge di selce.
Hubert Duprat viene a Venezia nel febbraio del 2011, su invito della galleria e grazie al generoso
suggerimento di Simone Menegoi. E’ una visita dedicata a Murano e alle sue fornaci, per conoscere le
antiche lavorazioni del vetro soffiato. Tra i vari artigiani incontra l’ottantacinquenne Mario dei Rossi,
ultimo maestro vetraio in grado di realizzare, con il figlio Antonio, le “murrine con composizione a
freddo”. Sarà questa tecnica ad intrigare maggiormente l’artista.
Quasi un anno dopo, Duprat ricava da una vecchia enciclopedia due disegni tecnici, fronte e retro, che
rappresentano la punta di una lancia in selce del paleolitico, e chiede di realizzare con questi disegni
due murrine. Inizia così il paziente lavoro dei Dei Rossi per comporre prima i micromosaici vitrei, poi
per “tirarli” in fornace ottenenendo due canne che presentano i disegni originali, miniaturizzati, per tutta
la lunghezza della canna.
Con quest’opera Hubert Duprat traspone, grazie alla sapiente opera dei due maestri, uno dei primi
manufatti dell’uomo preistorico (la punta di una lancia in selce), in uno dei manufatti più complessi
dell’artigianato veneziano: la Murrina.
La composizione chimica del vetro, che è per gran parte polvere di silice, chiude il cerchio.
“L'opera di Hubert Duprat è per molti versi l’esplorazione dei confini, stabiliti storicamente e
culturalmente, tra l’Arte e le sue forme minori: siano esse artigianali, tradizionali o decorative.
Nella sua opera l'artista fa più volentieri riferimento alla storia delle arti applicate e delle tecniche, che
non alla storia delle arti visive. Quando prende a prestito un modello o una tecnica - cui non saranno
risparmiate molteplici metamorfosi – si rivolge all'affresco, all’arazzo, alle luminarie, all'oggetto
decorativo, non già al dipinto o alla scultura. Così mette in gioco pratiche relative ai metodi di
produzione delle cosiddette “Arti minori”, relegate fuori dei confini dell’Arte moderna e contemporanea
[...] Etimologicamente, l'artigiano è "colui che esercita un mestiere". Il modello di produzione artigianale
sottintende delle abilità manuali collegate alla ripetizione di precisi esercizi. Sono spesso le
competenze tecniche di questo tipo, con un alto grado di meticolosità, quelle che Duprat cerca per la
produzione delle sue opere. L’artista, tuttavia, tende a mantenere la distinzione, in vigore dalla metà del
XVI secolo (quando il termine “artigiano” fu introdotto), tra questa pratica e quella dell'artista. Egli affida
il grosso della realizzazione di un’opera alle mani esperte di un artigiano, scelto a seconda delle
difficoltà specifiche che il lavoro comporta. Uno dei maggiori ostacoli che incontra è proprio quello di
trovare degli artigiani (o altre figure che ne possano fare le veci) disposti a mettere le loro competenze
al servizio di lavori che appaiono assurdi. L'artista lascia un margine creativo ridottissimo ai suoi
collaboratori [...]. Attualizzando alcuni processi che furono abbandonati nel XX secolo _ e sotto questo
profilo lo si può definire un artista della postmodernità_ Hubert Duprat riesce nell’intento di conciliare
arte e artigianato. Con lui, la nuova creazione non si contrappone alla tradizione, né l’Arte si
contrappone al mestiere. Grazie al contributo del suo lavoro, la questione del rapporto artista/artigiano
viene ricondotta alla questione più ampia del rapporto tra ciò che si può definire artistico e ciò che si
può definire artigianale.”
Les métiers d’Hubert Duprat di Natacha Pugnet da Les Figures de l'art, n°7, 2004
Come nella murrina, anche in Sans Titre, Dés et Uléxite, osserviamo
una composizione creata per permettere all’immagine di “viaggiare”. Su
ciascuno dei sei lati dei dadi sono stati incollati dei pezzi di ulexite.
Questo minerale, molto particolare, reperibile in natura solamente in
una regione degli Stati Uniti, ha la speciale proprietà di trasportare
un’informazione visiva senza trasformarla. In questo modo, il valore
riportato sulla superficie dei dadi resta visibile, senza alcuna
modificazione di scala, a prescindere dallo spessore della pietra.
L’esposizione in galleria presenta una seconda opera inedita, Sans Titre,
composta da un parallelepipedo di schiuma polimerica dove sono conficcate
numerose schegge di selce, che l’artista si procura nell’area di Grand-Pressigny.
L’opera combina un elemento minerale rigido, la selce, con un elemento sintetico
estremamente cedevole, la spugna per composizioni floreali.
Saranno in mostra anche “Larve Aquatique de Trichoptère avec son Etui”. Questa
opera, con cui Hubert Duprat esordì negli anni Ottanta, continua ad avere grande risonanza per la sua
complessità concettuale. Si tratta di un lavoro d’ispirazione
entomologica dove la larva di un insetto acquatico, il
tricottero, viene spostata dal suo habitat naturale in un habitat
artificiale fatto di pagliuzze d’oro, piccole perle, pietre
preziose. In questo modo, l’insetto, invece di costruirsi il
proprio astuccio protettivo con i detriti raccolti dal letto del
fiume, si vede costretto ad utilizzare i nuovi materiali di cui è
circondato, creando delle preziose microsculture.
Hubert Duprat,1957, vive nel sud della Francia.
Artista autodidatta è attivo già dalla metà degli anni Ottanta.
Si è da poco conclusa una sua personale alla galleria Art Concept di Parigi.
Espone, fino al 12 maggio, in “Micromania” presso la galleria Gagosian di Parigi: una mostra sulla
scultura di piccole dimensioni con opere dei maggiori artisti del XX e XXI secolo.
Il 4 giugno, all’Ecole des Beaux Art di Ginevra, inaugura a cura di Christian Besson: “Le miroir du
trichoptère” esposizione dedicata alla enorme collezione bibliografica e documentativa sui tricotteri
raccolta dall’artista stesso.
Inaugurazione: sabato 5 maggio 2012 alle ore 18
Caterina Tognon
Palazzo da Ponte in calle del Dose
(Campo San Maurizio) San Marco 2746 30124 Venezia
Orario: da martedì a sabato 10-13 / 15-19 (chiuso in agosto)