Futura
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Chiara Fumai
dal 29/1/2013 al 23/2/2013

Segnalato da

Associazione E



 
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29/1/2013

Chiara Fumai

Futura, Prague

Follow this you bitches. In the frame of liberation from time and space given, Chiara Fumai will introduce in the gallery two installations more or less growing from her performances. Exhibition curated by Francesco Urbano Ragazzi.


comunicato stampa

-----italian below

Curated by Francesco Urbano Ragazzi

Chiara Fumai (It 1978), dOCUMENTA 13 participant let real historical figures speaks as medium through her body.
Although attitudes of feminism are immanently present in her work, it ceases to remain in any category and rather simultaneously joins fantastic with real, contemporary with passed and serious with ironic.
In the frame of liberation from time and space given, Chiara Fumai will introduce in FUTURA gallery two installations more or less growing from her performances.

The summoning*
[* Excerpt from N.H. Francesco Urbano Ragazzi, Possession and Capital. Toward a Coherent Theory of Chiara Fu- mai‘s Adventures, The Mandrake Press, London 1969].

[...] Forty-seven, “dead man talking”. Yes, because spirits are now able to talk: And this is the second function of this toothed vagina. But what do the spirits say? Or rather what does the woman possessed say through these spi- rits? In truth, nothing new, just the same old things. She reproduces their same old monologues and not a comma is changed.
She speaks already spoken words also when spoken by men: they want her to behave like a witch so she behaves like a witch. She speaks already spoken words, yet she produces variations. She raises her voice, changes the tone, changes the gestures, changes the rhythm, and with the rhythm, also the tempo changes. She spits forward all that which remains behind, undigested. She speaks already spoken words and the past is pushed into the future.
She revolves time as she has revolved everything else. She is revolting, as she well knows: it doesn’t need to be repeated.
Nothing remains a dead letter. She speaks and makes even the dumb speak. But not all. She chooses the martyrs whom no-one dares to succour, the bad politicians, the bad girls, some Prometheus bound, thieves, vipers, grena- des, moustached women, assassins. We didn’t even remember the birth of the Eusapia Palladinos, the Miss Annie Jones, the Meinhofs, the Solanas. But here they are, lined up along the firing line, eager to carry out the sentence. Every possession is a war cry to which hundreds more rally: called to a battle in which everyone fights for himself.
Karl Marx tried to join forces with this army of Lumpen. But while he was shouting égalité, the woman possessed had shot him. Or maybe it was Groucho? Or Andy?
More than the class warfare, the woman possessed fights for her own survival. She strives for the impossible: to start a revolution with revisionism. She doesn’t ask us to change the world but to repeat a different History, to teach a lesson. So that it/she will be passed on. [...]

-----italian

2.1 La convocazione (summoning)*

Summoning!
a raccolta tutte la forze.
una riunione di spiriti. Spiriti dei tempi.
Palco, pulpito, cattedra. Tutti di fronte, in un gesto di disperato coraggio.
Richiamo alla presenza. Alle presenze.
A far traballare le stanze dei maschi.
Per un momento e per tutta la storia.
Mai piú sole.
Per sempre sole.
Mai piú sole!

Cos‘è dunque la possessione se non un‘anti-maternità?1 Prima di cominciare il capitolo sul fenomeno della convocazione, ripetiamo ancora una volta forse l‘unico assioma che sostiene questo nostro edificio teorico. Se infatti nell‘un caso - durante la nascita - la vita, il nuovo, fuoriesce dal ventre materno, nell‘altro è il morto, il già passato, a entrare nella gola del posseduto o della posseduta. Maternità e possessione sono dunque in un rapporto di specularità: di speculum.
Non è un caso - lo ripetiamo ancora - che qui nominiamo, distinguendoli, i due sessi: il posseduto o la posseduta. Il fenomeno possessivo assume infatti un diverso valore psichico e politico a seconda che esso sia subìto da un maschio o da una femmina. [...]

[...] Del tutto diverse sono invece le motivazioni della posseduta, la quale non può condividere questa fantasia maschile. In cosa consiste dunque il suo desiderio di possessione? Esso va interpretato come un esercizio di sostituzione,2 come una sorta di gioco di prestigio in cui la vagina si cambia di posto con la bocca.
Si tratta, in ultima analisi, di una variante di ciò che Sigmund Freud chiamò fantasia della vagina dentata: una variazione sul tema che consiste non tanto nella comparsa immaginaria di canini sulla superficie delle grandi labbra, quanto in una trasmigrazione dell‘intero organo copulatorio a livello della cavità orale, nel punto più alto raggiungibile in prossimità del cervello.3 L‘apparato genitale femminile, così ricollocato, non solo sarebbe in grado di castrare il fallo, ma anche di commentare le proprie azioni, motivando le ragioni dei morsi rivolti all‘ordine simbolico paterno.
E‘ nostra volontà, a partire da queste brevi premesse, esplicitare gli intenti politici che animano le possedute e i segni che esse esibiscono: segni che non esitiamo a chiamare i sintomi della maggiore isteria.4 Lo faremo analizzando le funzioni primarie che questa seconda bocca acutamente dentata è in grado di compiere.
Essa sa in primo luogo mangiare. E mangiare come un‘anti-madre. Invece di dare la vita, dona infatti la morte. Facendo parlare gli spiriti, la posseduta li precipita contemporaneamente nella propria faringe uterina: li inghiotte, revocando d‘un colpo il loro diritto di essere stati al mondo. Il fantasma torna così da dove è nato, morendo una seconda volta. Dis-nascita dopo la vita. [...]

[...] Mangiando il singolo spirito, deglutendo il singolo individuo oramai trapassato, ella si propone di mangiare l‘intero Passato, l‘intera Storia così com‘è stata scritta dagli uomini: eroe dopo eroe, vescovo dopo vescovo, imperatore dopo imperatore comme des pommes frites, l‘une après l‘autre. La posseduta, la medium, la fattucchiera vuole indietro quel che ha dato alla luce. Sof- foca sotto la gonna il figliol prodigo che l‘ha tradita, relegandola al ruolo di serva partoriente. Rivuole per sé tutta la storia che ha messo al mondo. Tabula rasa!5 [...]

1 Cfr. Sabina Spielrein, Die Destruktion als Ursache des Werdens in Jahrbuch für psychoanalytische und psychopathologische Forschungen IV, Wien 1912, pp. 465-503.
2 Precisamente una sineddoche.
3 Barbara Walker, The Woman‘s Encyclopedia of Myths and Secrets, HarperCollins Press, London 1983.
4 E‘ bene ricordare che non intendiamo l‘isteria come una patologia psichica, semmai la psiche e la società come patologie isteriche.
5 AAVV, E‘ già politica, Scritti di Rivolta Femminile, Milano 1977.

[...] E‘ contro il capitale che si scaglia la strategia abortiva della posseduta. E lo fa attenendosi con rigore alle leggi stesse del capitalismo, il quale si rivolta così contro se stesso. Ma andiamo con ordine nella dimostrazione.
Perché si dia capitalismo è necessaria un‘accumulazione originaria, un risparmio sufficiente da essere investito nell‘acquisto dei mezzi di produzione. Altrettanto è necessario che qualcuno doni parte della sua forza lavoro perchè si produca il plusvalore.
Dove c‘è formica, c‘è cicala; dove c‘è borghese, ci dev‘essere operaio. Ora, chi è stata la donna se non un proletario sessuale? Non ha forse prodotto e riprodotto, gratuitamente e incessantemente? E per ottenere che cosa? Storielle da club per gentiluo- mini. E‘ noto ad esempio l‘aneddoto d‘un notaio che consigliò al cliente di sposare la propria governante: avrebbe così risparmi- ato sul di lei salario. 6
Il capitale vuole che la donna sia sempre pronta al dono - come una brava moglie, come una brava madre - e allo stesso tempo che sia oculata nel risparmio - come una brava borghese, come una brava cittadina. Contraddizioni della modernità: due staffe al prezzo d‘un piede.
Contro questo trattamento si rivolta la posseduta. «Chi è più brava di me a fare economia?» Così decide di abbracciare il capita- le, di stringerlo fino a strozzarlo: decide da che parte stare. Si astiene dal servire su un piatto d‘argento la sua forza-lavoro. Non regala più nulla. Non un feto le esce dalla pancia: solo i fantasmi entrano ed escono dal corpo attraversandole la gola. L‘ideolo- gia è la sua carriera.
Ma se non c‘è prima dono, non c‘è poi circolo del capitale, del prezzo, dello scambio. Il capitalismo è azzerato dal suo stesso principio di conservazione. Lo statista - il maschio - è annientato.7 [...]

[...] Quarantasette, morto che parla. Già, perché gli spiriti sono ora in grado di parlare: seconda funzione di questa vagina den- tata. Ma cosa dicono? O meglio, cosa dice la posseduta attraverso di loro? Nulla di nuovo, per la verità. Anzi, tutto di vecchio. Riproduce i loro monologhi e non c‘è virgola che cambi.
Dice il già detto anche quando è detto da uomini: la vogliono strega e si comporta da tale. Dice il già detto, eppure produce va- riazione.8 Parla sopra, cambia tono, cambia gesto, cambia ritmo. E con il ritmo cambia il tempo. Sputa in avanti quel che rimase indietro, maldigerito. Dice il già detto e il passato viene spinto nel futuro. Rivolta il tempo come ha rivoltato tutto il resto. La posseduta parla e fa parlare anche i muti. Ma non tutti. Sceglie le martiri a cui nessuno s‘azzarda di portar voti, le cattive poli- tiche, le cattive ragazze, qualche prometeo incatenato, le ladre, le vipere, le cozze, le baffone, le assassine. Non ci ricordavamo nemmeno che fossero venute al mondo le Eusapie Paladino, le Miss Annie Jones, le Meinhof, le Solanas. E invece eccole qui, allineate sulla linea del plotone che ci eseguirà.
Ogni possessione è un grido di guerra a cui ne rispondono cento altri: convocazione a una battaglia in cui ognuna/o combatte per sé. Karl Marx ci aveva provato a farsi alleato questo esercito di Lumpen. Ma mentre lui gridava égalité, la posseduta gli ha sparato. O forse era Groucho? O Andy?
Più che per la lotta di classe, la posseduta lotta per la sopravvivenza. Vuole l‘impossibile: fare la rivoluzione col revisionismo.
Non chiede che le si cambi il mondo, ma di ripetere un‘altra Storia. Di mandarla a futura memoria [...]

* Tratto da: N.H. Francesco Urbano Ragazzi, Possession and Capital. Toward a Coherent Theory of Chiara Fumai‘s Adventures, The Mandrake Press, London 1969, pp. 42-45.

6 Lord John Maynard Keynes, The General Theory of Employment, Interest and Money, Macmillan Cambridge University Press, Cambridge 1936.
7 Cfr. David Noble, A World Without Women: The Christian Clerical Culture of Western Science, Oxford University Press, Oxford 1993.
8 Luce Irigaray, Speculum. De l‘Autre Femme, Les Editions de Minuit, Parigi 1974.

The year-round exhibition plan of FUTURA is supported by:
MINISTERSTVEM KULTURY ČR, MAGISTRÁTEM HL.M. PRAHY

Media partners:
RADIO WAVE, PROTIŠEDI CZ, ARTMAP, ARTYČOK TV, RADIO 1, PRAGUE GALLERIES

Special thanks to:
Viafarini, Apalazzogallery, Istituto Italiano di Cultura Praga

Opening: wednesday, january 30th 2013 from 6pm

Futura
Holečkova 49 - 150 00, Praha 5 - Smíchov
open: wed-sun 11a.m.- 6p.m.
Entrance free

IN ARCHIVIO [20]
Two exhibitions
dal 6/7/2015 al 26/9/2015

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